MONTE MUSINE' - "Via degli Speroni" (destro e sinistro) + "Via Virginia" (2° tratto)


Publiziert von Angelo & Ele , 17. Februar 2020 um 10:34.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:14 Februar 2020
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Klettern Schwierigkeit: V (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Aufstieg: 1030 m
Strecke:Come Waypoints...
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada Milano-Torino •• Quindi seguire la Tangenziale di Torino ed uscire ad Avigliana Est •• Alla prima rotonda svoltare a destra e seguire la Provinciale N.24 (Via Moncenisio) e alla rotonda successiva svoltare invece a sinistra, seguendo la Provinciale N.198 (Via Torino) •• Dopodiché svoltare alla seconda strada a destra (Via Borgo Nuovo) •• Quindi poi seguire Via Viassa e, in salita, Via Castelletto della frazione di Milanere. (Almese) •• Il parcheggio è proprio davanti alla Residenza "I PIOPPI", poco prima del numero civico 23 di via Castelletto. Tale parcheggio vanta almeno 12 posti auto ed è gratuito •• Il sentiero parte a circa 20 metri dal parcheggio (vedi foto N.1) proprio a fianco di un cartello indicante "Animali al pascolo"

La mia iniziale intenzione era di provare qualche via alla bella Rocca Sella, visto che tanto mi aveva intrigato una settimana fà guardandola dalla vetta del monte Arpon.
In Rete trovo varie vie alla mia portata, ma poi scopro che, ormai e purtroppo, la roccia di tali vie è molto levigata, visto la notevole e datata frequentazione degli alpinisti torinesi.
L' unica via con roccia ottima sarebbe la VIA CUGINI: itinerario riscoperto e ripulito in tempi recenti, ma il VI° grado e l'esposizione piuttosto continua dei vari tiri mi fanno capire che provarla in solitaria sarebbe una scelta assolutamente folle, visto il mio allenamento (praticamente zero!) in fatto di arrampicata.

Sempre in Rete poi scopro il non lontano monte Musinè: vetta caratterizzata da tante e strane leggende... da avvistamenti UFO (anche in tempi recenti) e dalle misteriose Messe Nere celebrate di notte e di nascosto...
Ma il panoramicissimo Musinè è anche altro...
Cioè vie di arrampicata, di stampo classico, sul suo versante più soleggiato (Sud).
Tali vie sono adatte ad alpinisti alle prime armi... ad arrampicatori esperti che vogliono allenarsi e divertirsi senza lo stress di gradi troppo alti e senza esposizioni al cardiopalma... ed infine a chiunque voglia provare l' arrampicata in solitaria con un pizzico di avventura ed adrenalina, senza però correre notevoli ed inutili rischi...

Roccia
Semplicemente STUPENDA...!!!
Quindi cosa aspettare...?!
Ed infatti non ho aspettato...  :-)

Relazione in "pillole" di ciò che mi ero prefissato e ciò che ho poi fatto:
• Da Milanere sentiero fino all' attacco dello Sperone Destro
• Arrampicata fino al suo termine e quindi breve discesa nel canale che separa i due Speroni rocciosi fino all'  attacco delle placche più interessanti e significative dello Sperone Sinistro.
• Arrampicata sul più corto Sperone sinistro fino a quasi il suo termine, cioè fino a quando ho trovato una vera  continuità di arrampicata.
• Discesa verso l' attacco del 2° tratto della "Via Virginia"
• Arrampicata fino al termine della via, quindi per tracce e poi per sentiero in vetta al Monte Musinè.
• Discesa dalla vetta a Milanere con il classico sentiero

VIA DEGLI SPERONI
Grado max:   4°+
Grado obbligato:   3° 
Difficoltà sperone destro:   3° • 4° • 3° • 2° • 4° • 4° • 3°+ • 2° • 3° • 4° • 2°
Difficoltà sperone sinistro:  4° • 3° • 4° • 4°+ • 3° • 3°
Sviluppo:   500 metri circa...

VIA VIRGINIA  (2° tratto)
Grado max:   5° / 5°+
Grado obbligato:   3°
Difficoltà 2° tratto:   4°+ • 4° • 3° • 5°/5°+ (a sinistra 3°) • 3°
Sviluppo:   150 metri circa...

Rispetto alla Cresta Est del monte Arpon, su queste due vie ho fortunatamente riscontrato molta più continuità, riguardo la pura arrampicata, ed anche maggiori difficoltà tecniche.

Continuità:
20% si cammina
20% si gattona sul I° grado
60% si arrampica dal 2° grado al 3° grado (molti passaggi) fino poi ad accarezzare il 4° grado

Difficoltà tecnica:
I passaggi di 2° e 3° la fanno da padroni e pochissime volte sono realmente e pericolosamente esposti.
I passaggi di 4° grado non sono molti e almeno la metà sono un pò esposti.
Tali passi di 4° grado sono quasi sempre evitabili ma, se si ha la voglia e il livello, sarebbe una vera "eresia" evitarli, visto che sono veramente entusiasmanti a causa della eccelsa qualità della roccia e della sua stessa conformazione  (leggi placche corte ma stupende e lame da urlo di tutte le dimensioni...!!!)

5° grado:
Da ciò che avevo letto in Rete, sapevo che il 5° grado probabilmente lo avrei dovuto superare tre volte.
Probabilmente ma non forzatamente, ovviamente...
Visto il mio assoluto digiuno "arrampicatorio" un pò li temevo questi gradi che menzionavano le già citate  relazioni consultate in Rete...
"Sarò ancora capace...?" 
"Riuscirò a gestire le paure...?"
Queste le mie domande...
Mi confortava il fatto che tali gradi non sono obbligatori...
Ma mi intrigava anche il fatto di provarli e, quindi, di mettermi io stesso alla prova...
Tali gradi sono così distribuiti: uno sulla "Via degli Speroni" e due  sulla "Via Virginia" (sempre nel 2° tratto)
Sulla "Via degli Speroni" tale difficoltà si trova nell' ultima placca prima del finale tratto crestoso (3° grado) relativo allo Sperone sinistro. Tali relazioni lo valutano 4°+/5°- ma, secondo me, è "solo" 4°/ 4°+
Sulla "Via Virginia", e più precisamente sul secondo tratto, avrei dovuto superare all' inizio una bella ma tosta placca di 4°+/5°-
A mio avviso anche in questo caso è "solo" 4°+, ma di difficile lettura devo ammetterlo...
Sempre su questa via il 5° grado (o 5°+ come riportato nello schizzo delle vie d'arrampicata al Musinè, vedi foto N.69) si trova nella magnifica scaglia-pilastro, alta circa 15 metri, e ben visibile anche dal percorso della "Via degli Speroni" (Vedi foto N.34) o dal canale adiacente fatto in discesa (Foto N.42)
In tale spettacolare parete ho constatato che è l'unica volta che si prova la vera verticalità assoluta, sia rispetto al resto della via e sia anche rispetto alle placche della "Via degli Speroni".
La prima parte è sì verticalissima ma piuttosto semplice...
La parte mediana leggermente più difficile...
La parte finale, dove occorre avere più "testa" visto l'esposizione, è si un bellissimo V° grado, ma sono "solo" due-tre metri. (Vedi da foto N.44 a foto N.56)
Se le maggiori difficoltà fossero state distribuite in 5 o addirittura 10 metri della verticalissima scaglia-pilastro, sinceramente non l'avrei affrontata, perchè il rischio sarebbe stato troppo grande e perchè su questa placca non esistono spit.
Né occorrerebbero almeno tre di spit, in un' ottica di completa sicurezza e tranquillità...
*** Questi tre passaggi "al profumo" di V° grado sono tutti evitabili... ***

Note:
La "Via degli Speroni" è stata recentissimamente riattrezzata dalla Guida Alpina Umberto Bado.
A posto delle vecchie e non più affidabili protezioni artigianali ora, sulle varie placche e speroni che si susseguono, sono stati messi dei nuovissimi spit.
In questa via d'arrampicata sono presenti numerosi bolli bianchi che direzionano, nel modo corretto, l'arrampicata stessa e i vari e brevissimi "trasferimenti" da una placca a quella successiva.
Questa medesima funzione, ovviamente in parete, la svolgono gli spit nei passaggi più difficili e tecnici.
Il lavoro di spittatura è veramente ben fatto: quindi veri complimenti ad Umberto Bado.
P.S.
Dato che i polemici dell' inutile ci sono e ci saranno sempre...
Per chi dovesse trovare eccessivo il numero di spit posizionati in qualche placca, ricordatevi sempre di chi è meno esperto e di chi vuole solo ed unicamente divertirsi.

CONSIGLI:
• La roccia è si bellissima ma anche piuttosto abrasiva! Quindi se avete le mani non abituate o da autentica fighetta (come me) vi consiglio di usare i guantini da ferrata... :-)
• Se arrampicate con un socio/a, su queste vie vi consiglio di usare una corda da 25-30 metri e di portare 4-5 rinvii + qualche Friends (...giusto per divertirsi a posizionarli)
• Se arrampicate in solitaria, vi consiglio di usare le scarpette d'arrampicata. Ovviamente quelle "comode" che usate nelle vie lunghe in montagna e non certamente quelle strette, strette e performanti da falesia!
• Sempre ai "solitari": indossate l' imbrago + fettuccia da 60cm. con moschettone a ghiera, già fissata sull' anello di servizio dell' imbrago... così gli spit potrebbero aiutarvi in un momento di crisi!
Io non mi sono mai appeso agli spit, ma il fatto di avere l'imbrago mi ha dato più tranquillità.
Anche se la vera rilassatezza mentale e la susseguente fiducia mi sono arrivate grazie alla eccelsa qualità della roccia, quindi alla sua reale affidabilità e quando si è soli ciò conta tantissimo...
• Portare almeno 1,5 litri di acqua perchè, vista la modesta quota e l'esposizione a Sud, qui si rischia di patire il caldo anche a Febbraio (...proprio come è capitato a me!)
Quindi arrampicate su queste vie belle soleggiate da metà ottobre a metà marzo.
• Portare i bastoncini telescopici perchè il sentiero che dalla vetta porta al parcheggio, in molti tratti, è ripidissimo...!!!

Accesso all' attacco della VIA DEGLI SPERONI:
Dal parcheggio di Milanere (400 metri di quota) percorrere il sentiero fino ad incrociare la pista tagliafuoco e il tabellone "Rio Corto" a quota 528 metri.
Qui andare a sinistra (Ovest) per circa 20 metri e poi seguire il sentiero a destra (Nord) che, con andamento piuttosto ripido, porta ad incrociare il sentiero superiore a quota 747 metri.
A questo incrocio non seguire l'indicazione lignea "Musinè" che indica di proseguire verso sinistra, bensì svoltare in direzione opposta, cioè a destra (Est). 
Dopo poche centinaia di metri e aver perso un pò di quota, si oltrepassa il Rio Corto e, con una brevissima risalita, si giunge all' attacco dello sperone destro, a quota 764 metri.
Tale attacco è segnalato con una scritta. (vedi foto N.8 e N.9)
Lo  sperone destro è più lungo (...e anche più bello) rispetto al sinistro ed inizia a una quota più bassa.
Questi due speroni sono quasi paralleli e sono divisi da un evidente canalone largo poche decine di metri.

Difficoltà escursionistiche:
T2 il sentiero di salita all' attacco della Via degli Speroni (destro)... il tratto di collegamento tra i due speroni nel canalone pietroso ed infine il sentiero di discesa dalla vetta del monte Musinè fino al parcheggio.
T3 qualche tratto per raggiungere l' attacco del secondo tratto della "Via Virginia" dalla parte finale dello sperone sinistro.

Ora vi lascio alla relazione fotografica... e alle mie emozioni che oggi sono state veramente molto intense...

Cari Saluti a Tutti...

Angelo

P.S.
Che bello ritornare a casa con le due braccia e le due mani completamente piene di graffi e abrasioni...  :-)
Ma ora ritorniamo a camminare...
Forse...


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Kommentare (27)


Kommentar hinzufügen

siso hat gesagt:
Gesendet am 17. Februar 2020 um 11:19
Bravissimi, siete veramente in gamba!
Ciao,
siso.

Angelo & Ele hat gesagt: RE:
Gesendet am 17. Februar 2020 um 16:12
Grazie mille siso
E' stata una arrampicata spesso facile, poco esposta su placche e speroni dove si accarezzava sempre una roccia veramente bella.
Eleonora non c'era fisicamente, ma era ugualmente lì con me...
Salutoni...

Angelo

ralphmalph hat gesagt:
Gesendet am 17. Februar 2020 um 22:32
Grande Angelo!!! Giornatona!!! Bravo ad avere messo fine a questa "astinenza arrampicatoria"....le foto e il racconto descrivono bene le emozioni che hai provato....
Un salutone!!!
Graziano

Angelo & Ele hat gesagt: RE:
Gesendet am 18. Februar 2020 um 16:43
Grazie mille Graziano...
Cari salutoni anche a Voi e... chissà mai che, prima o poi, non ci si incontri in montagna... o davanti ad una pasticceria oppure di fronte ad una bella bottega di formaggi e vini DOC... :-))
Angelo

GIBI hat gesagt:
Gesendet am 18. Februar 2020 um 08:48
.. a leggere le dovute ed alquanto utili indicazioni da profano ci metto un attimo a perdermi nei vari gradi di arrampicata però le belle foto rendono comunque bene l'idea della bellezza del posto e della roccia !

complimenti Angelo

ciao Giorgio

Angelo & Ele hat gesagt: RE:
Gesendet am 18. Februar 2020 um 16:50
Ottima e credo involontaria riflessione, caro Giorgio...
Un tempo, cioè quando scalavo assiduamente, davo molta importanza ai gradi e ciò spesso condizionava il mio stile di arrampicata, sopratutto a livello psicologico...
Ora che non arrampico più, ovviamente devo "accontentarmi" di scalare su gradi bassi ma non dandogli più peso ed importanza (al grado intendo) arrampico in modo più sereno e fluido...
Quanto conta la testa...

Grazie mille e Buone Montagne a Te...

Angelo

gbal hat gesagt:
Gesendet am 18. Februar 2020 um 09:50
Non c'è che dire. Proprio un bel rientro dopo i 4 anni di astinenza anche se nella tua bella palestra personale immagino che ti tenga "sulla corda". Hai scelto delle belle vie discontinue ma pepatine soprattutto pensando che ai gradi dichiarati bisogna aggiungere i gradi "psicologici" che nessuno menziona ma che ci sono eccome quando sai che il ruzzolone pur da pochi metri si concluderebbe maluccio visto che non c'è nessuna anima santa a farti sicura. E per quel che capisco hai fatto più che salita in solitaria ma autoassicurandoti proprio un free solo. Alla faccia!
Bravo Angelo, complimenti.

Angelo & Ele hat gesagt: RE:
Gesendet am 18. Februar 2020 um 17:29
Grazie mille caro Giulio per il tuo bel commento...

dici proprio bene: le varie placche e speroni rocciosi sono poco alti (5-10 metri) e discontinui... e ciò mi ha aiutato, a livello psicologico, nella mia arrampicata solitaria.
Un altro enorme aiuto psicologico è arrivato dalla fantastica qualità della roccia e quando si arrampica da soli ciò conta veramente tantissimo...
L' esposizione e quindi il pericolo reale l' ho dovuto "domare" solo tre volte e l' ultima volta è stata proprio quella più tosta, cioè nella stupenda, alta e verticalissima Scaglia-Pilastro della "Via Virginia".
Per fortuna il V° grado era concentrato solo negli ultimi 2-3 metri... altrimenti non l'avrei affrontato.

No Giulio non mi sono mai autoassicurato...
Per far ciò avrei dovuto portare anche una corda e tutto ciò che occorre per far ciò...
Ho solo indossato l'imbrago prima di partire a scalare con una fettuccia da 60 cm. e un moschettone a ghiera collegati all' anello di servizio del mio imbrago. (+ una fettuccia da 120 cm. a tracolla)
Ho fatto ciò per precauzione nel caso avessi avuto qualche difficoltà se lo spit fosse stato vicino mi sarei agganciato... (...ma ovviamente non è detto che l' ipotetica "crisi arrampicatoria" coincidesse con il fatto di avere un sicuro spit vicino al corpo...)
Per fortuna non sono mai andato in crisi (quindi non mi sono mai appeso agli spit), anzi più salivo e più i miei movimenti diventavano sempre meno rugginosi all' insegna di una progressiva e sorprendente fluidità.
Tale fluidità mi è stata di grande aiuto anche nel V° grado della Scaglia-Pilastro.
Avessi trovato il medesimo passaggio all' inizio dell' arrampicata, credo che sarebbe stata ben più dura...
Tutto ciò mi ha fatto venire in mente ciò che diceva uno dei più grandi ed eleganti climber italiani di sempre, cioè Pietro Dal Prà.
(...a 16 anni e nei lontani anni'80 faceva già l' 8b...!!!)

"Per scalare bene sui gradi alti occorre arrampicare tantissimo sui gradi bassi..."

Difatti lui, dopo la stagione invernale che dedicava agli sci e dove non arrampicava, per ritornare in forma e per ritrovare la gestualità più fluida e corretta arrampicava in solitaria sui vioni dolomitici di III° e IV° grado per almeno due mesi...
Poi dopo, come per incanto, saliva l'8a a vista al primo giorno trascorso nelle falesie estreme...
Mi sa che aveva ragione da vendere... :-)

Cari saluti e Buona Vita...

Angelo

Angelo & Ele hat gesagt: RE:
Gesendet am 18. Februar 2020 um 17:38
P.S.
Purtroppo non mi alleno più nel bunker da vari anni ormai... (credo almeno 5-6)
Ad allenarsi da soli e senza le giuste "motivazioni" ci stanca prima o poi... proprio come è successo a me e come è accaduto a tanti che conoscevo e che avevano il loro bunker d'arrampicata personale...

lebowski hat gesagt:
Gesendet am 18. Februar 2020 um 23:24
Che roccia meravigliosa, viene voglia di lasciarsi abradere le mani! Complimenti Angelo per il rientro.

Angelo & Ele hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. Februar 2020 um 07:30
Grazie mille Luca!
Dici bene: la roccia è bellissima e completamente affidabile...
Asseconda questa tua voglia che la VIA DEGLI SPERONI ti attende...
Oltretutto è pure spittata alla grande!
Salutoni...

Angelo

lebowski hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. Februar 2020 um 08:15
Ne parlavo proprio pochi giorni fa con il mio compagno di palestra, la primavera incombe, è ora di lasciare le prese artificiali in favore della roccia. Mi segno il luogo, grazie della esaustiva relazione . Alla prossima!

Luca

Angelo & Ele hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. Februar 2020 um 08:50
Sono d'accordo con te al 100%
L'allenamento sulle prese artificiali in palestra è ottimo per migliorare la resistenza e la forza delle braccia e delle dita...
Ma purtroppo fa peggiorare la tecnica nell' uso dei piedi...
Poi con l'arrivo, ormai alle porte, della primavera...
GRAZIE a Te per i tuoi sempre gentili ed attenti commenti e spero ti piacerà tanto la VIA DEGLI SPERONI...
A me è piaciuta molto, sopratutto quello più lungo, cioè il destro... ma anche lo Sperone sinistro ha gran belle placche che fanno entusiasmare e divertire.
Consiglio: da aprile in poi quel versante diventa troppo caldo, quindi vacci prima...

Angelo

lebowski hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. Februar 2020 um 18:16
Sarà fatto, cerco di convincere il mio socio già stasera, il mercoledì è giorno di allenamento!
Sulle pareti artificiali ho recuperato molto dopo l'intervento che ho subito nel 2018, lì arrivo anche a un dignitoso 6b. Ma sulla roccia, si sa, le danze cambiano.
Buone scalate

Angelo & Ele hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. Februar 2020 um 18:40
Bravo Luca e ti auguro tante belle danze verticali, sulla roccia, anche a te... :-)

irgi99 hat gesagt:
Gesendet am 19. Februar 2020 um 07:26
WOW che dire.... Il ritorno sulla roccia dopo 4 anni di astinenza dev'essere stato un qualcosa di così emozionante: al tuo posto penso mi sarebbe scappata la lacrimuccia... Per di più in solitaria... e quindi solo te e Lei abbracciati in una dolce danza... Insomma, davvero complimenti e... bentornato sulla roccia ;)

Irene

Angelo & Ele hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. Februar 2020 um 07:45
Ma che belle parole e che bel commento mi dedichi cara Irene...
Oltretutto fatto da una brava climber come te fa ancor più piacere...
Il "Tango" verticale è stata rugginoso all' inizio, ma poi via via sempre più fluido e stupendamente emozionante...
Non l'ho scritto in relazione ma sappi che c'hai azzeccato, sai?
La lacrimuccia, dopo aver superato la bellissima Scaglia-Pilastro della "Via Virginia", c'è scappata...
Peccato che noi uomini spesso, troppo spesso... non vogliamo dire o esternare queste bellissime emozioni...
Figurati che domenica sera, al cinema, mi sono emozionato alla grande nell' intensissimo finale del film "PARASITE": il crudo ma bellissimo film del regista coreano Bong Joon-ho (con questo film ha vinto la Palma d'Oro all' ultimo Festival di Cannes e ben 4 Oscar pochi giorni fà...)

Grazie... grazie ancora... e spero tanto ti sia ritornato il sorriso nell' Anima... :-)

Angelo

lebowski hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. Februar 2020 um 08:17
Parasite è un piccolo capolavoro di originalità. Sono stato felice anch'io, e un poco stupito a dire il vero, dell'Oscar.

Angelo & Ele hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. Februar 2020 um 08:55
Medesimo stupore...
Come dici tu film molto originale, con tante metafore "nascoste", molto crudo ma bellissimo...

Anche se come crudezza il famoso film coreano "LADY VENDETTA" (uscito ben 15 anni fà) non lo batte nessuno... ed anche lì ricordo un finale veramente emozionante...

Salutoni...

lebowski hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. Februar 2020 um 18:12
Grazie della dritta, andrò a cercarlo. Ti segnalo che è nelle sale in questi giorni, sulla scia emozionale dell'Oscar "Memories of Murder", noto anche come Memorie di un assassino, è un film del 2003 diretto da Bong Joon-ho lo stesso regista di Parasite. Io non me lo voglio perdere, anche perché pare sia il suo miglior film in assoluto.


Angelo & Ele hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. Februar 2020 um 18:38
Grazie del consiglio e se riusciremo andremo a vederlo...

veget hat gesagt:
Gesendet am 19. Februar 2020 um 09:05
Caro Angelo, condivido tutti gli "Elogi" e i commenti tecnici dei molti che mi hanno preceduto....Aggiungo la mia grande ammirazione per la precisa e "minuziosa" descrizione di un tracciato lungo e articolato, senza dimenticare le straordinarie foto.
Che rientro fantastico sulla tua "prediletta" roccia!
Buona continuazione
Ciao
Eugenio

Angelo & Ele hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. Februar 2020 um 16:41
GRAZIE MILLE caro Eugenio...
E' stato un bellissimo rientro come ben dici tu... e chissà se rimarrà isolato o se riuscirò a fare ancora qualcosina...
Queste vie erano "quasi" perfette per il citato mio rientro:
• Bellissima roccia
• Gradi abbastanza contenuti
• Poche volte pericolosamente esposte
• Dopo max 10 metri di arrampicata si camminava o si gattonava brevemente fino al successivo sperone o alla successiva placca rocciosa, quindi mai troppo continue...

Un GRAZIE-bis per il tuo apprezzato commento sulla precisione della mia relazione: sappi che mi ha fatto molto piacere... :-)

Un abbraccio e a prima o poi...

Angelo

Cele hat gesagt:
Gesendet am 20. Februar 2020 um 12:33
Wow che meraviglia, complimenti!
La "Scaglia-Pilastro" sembra bella tosta in solitaria...

Angelo & Ele hat gesagt: RE:
Gesendet am 20. Februar 2020 um 18:19
Grazie mille Cele
Perdonami ma quale è il tuo vero nome...?

Dici bene: la Scaglia-Pilastro, anche se alta solo 15-20 metri, è realmente stupenda...
Sia per la sua originale conformazione e sia per la qualità della roccia...
Ti assicuro che se l' ho fatta io (che non mi alleno da anni con l'arrampicata, purtroppo) vuol dire che la possono scalare tanti climber o alpinisti ben più bravi o allenati di me...
La difficoltà tecnica è negli ultimi 2-3 metri dove il grado sale velocemente fino al V° grado...
A livello di "testa" (leggi esposizione) allora la difficoltà psicologica parte un metro dopo la cengettina, perchè se è vero che la parte mediana sarà "solo" III° / III°+ è altrettanto vero che il vuoto si fa sentire, sopratutto in chi (come me, ma anche come la maggior parte di chi arrampica o arrampicava) non è certamente abituato alle scalate in solitaria... (sempre pericolose, ricordiamocelo sempre...!!!)

Come dicevo al bravo Giulio, nonchè gbal, sono stato "fortunato" perchè se la Scaglia-Pilastro l' avessi incontrata a inizio giornata (quindi ancora a freddo) sarebbe stata ben più dura sotto ogni punto di vista (sia tecnico che psicologico).
Invece i tanti, tantissimi passaggi di II° e III° grado (più qualcuno di IV°) affrontati prima di giungere al cospetto della Scaglia, mi hanno tolto un bel pò di "ruggine" dalla mia arrampicata rendendomi progressivamente sempre più fluido nei movimenti, sempre più efficace nella gestualità tipica dell' arrampicata ed infine più sempre sicuro nelle mie capacità.
...e detto da un' insicuro come me è una piccola-grande conquista!!! :-)
Certo fossi stato molto allenato, allora sicuramente non avrei avuto bisogno di tutto quel "riscaldamento/arrampicata", ma purtroppo l'arrampicata fa e farà sempre parte dei miei sogni ma a livello pratico... beh non la pratico seriamente più da tanti anni oramai...
Quindi riporto anche a te Cele la frase del grandissimo climber Pietro Dal Prà:

"Per scalare bene sui gradi alti occorre arrampicare tantissimo sui gradi bassi..."

...e quel giorno, alle belle vie del Musinè, per me è andata proprio così... :-)

Cari saluti e Complimenti per il tuo Doppio-SOSTO da pazzariello... :-)
Fantastica montagna che rammento con affetto...
Mi permetto di darti un piccolissimo consiglio:
stai attento all' adrenalina in montagna perchè crea una pericolosa dipendenza e può creare il vuoto nella nostra vita... e in chi ci vuole bene...

Ciao Cele... ti ringrazio ancora per il tuo commento, che ho apprezzato molto, e Buone Montagne a Te...

Angelo

Cele hat gesagt: RE:
Gesendet am 22. Februar 2020 um 15:07
Ciao Angelo,
mi chiamo Celestino, come il povero Papa messo quasi all'inferno da Dante :))

Anche io condivido l'importanza di riscaldarsi bene prima dei passaggi difficili, anche perché è comunque sempre molto divertente "solleticare" le mani con qualcosa di meno rischioso. Però per fare 15-20 metri... ci vuole già una bella fiducia nelle proprie capacità!! (Anche se per uno come Alex Honnold sarebbe una gita nel parco!)

Grazie per il Sosto, lo guardo con occhi diversi adesso :) Anche la tua salita dev'essere stata sicuramente molto delicata, conoscendo la roccia poco collaborativa di cui è fatto...
Ti ringrazio per il consiglio, ma il vuoto nella vita ce l'ho già, però cerco di riempirlo con la montagna, non con l'adrenalina :))

Buone gite!

Angelo & Ele hat gesagt: RE:
Gesendet am 22. Februar 2020 um 16:02
Forte la battuta relativa a Dante... :-)

SCAGLIA
Come ho scritto in relazione se la difficoltà relativa al V° grado fosse stata distribuita sugli ultimi 5 o 10 metri, allora avrei rinunciato...
Non sono così folle! :-)

ALEX HONNOLD
E' un marziano...
Ma ho anche letto che ha una diversa amigdala del cervello: cioè praticamente è molto meno sensibile alle emozioni di una persona normale (paura, rabbia, ecc.)
Quindi oltre alle enormi capacità tecniche, il fatto di provare poche emozioni lo aiuterebbe nelle sue incredibili performance in solitaria...
Il medesimo disturbo, anche se in misura nettamente maggiore, lo hanno anche i serial killer...
...e tanti politici italiani!!! :-))

SOSTO
...è proprio una montagna particolarissima e dici bene riguardo alla sua roccia che è realmente poco affidabile ma anche strana e ambigua!
Per 5 metri di roccia abbastanza buona o ottima, poi ce né sono altrettanti dove sembra di camminare o arrampicare sulle uova...
La mia salita fu una "tranquilla" camminata-gattonata per la quasi totalità della linea da me immaginata e poi realizzata.
Visto che non volevo... (...e non dovevo visto il pericolo dei traversi o degli obliqui con quella roccia) abbandonare la mia linea verticalissima che mi ero prefissato... solo gli ultimi 30-40 furono molto delicati e, in qualche caso, anche tecnici...
In quell' ultimo tratto se non avessi avuto le scarpe da arrampicata credo proprio che non ce l' avrei fatta, visto le autentiche schifezze/sbriciolose che spesso dovevo usare come appigli per le mani...
In quei tratti delicatissimi le autentiche "belve" da falesia che avevo calzato ai piedi mi aiutarono tantissimo (Le mitiche Five Ten Lace Up)
Rimane e rimarrà sempre in me come un bellissima avventura e presumo che ciò valga anche per te...

ADRENALINA
Mi dispiace che tu Celestino, così giovane, abbia già un vuoto nella tua vita... e ti auguro di colmarlo anche ma non solo con la montagna...

Salutoni...

Angelo


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