Ca'Trivei, Curflecc, Cangei e Ca'Nova - Valle Anzasca


Publiziert von atal , 4. Januar 2020 um 16:17.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:26 Dezember 2019
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 8:00

Un viaggio nel passato di Castiglione, nella bassa Valle Anzasca, tra boschi che l'inverno rende luminosi, custodi di un mondo perduto.

Un tempo su questi versanti si lavorava e si viveva per la maggior parte dell'anno. In basso ci sono numerose frazioni, in minima parte ancora abitate, ciascuna con il suo forno comunitario per la cottura del pane. Appena più in alto, i boschi di castagni celano estesi terrazzamenti, dove un tempo si coltivavano segale e patate. Salendo ancora si arriva agli alpeggi. Qui venivano portate anche le mucche, lungo percorsi oggi evanescenti, facili da confondere con le innumerevoli tracce di animali che li intersecano.

I nomi "noti", dopo avere dato un'occhiata alla mappa, sono Corteflec (in dialetto Curtflec, ovvero Corte delle Felci) e Cangei, ma i boschi sottostanti nascondono molto di più e infatti, come ogni volta che ci accostiamo ad una parte di mondo per noi nuova, dovremo constatare che un solo giro non basta...

In questa occasione, al di là di quello che si è visto, la cosa più preziosa sono stati due fortunati e fortuiti incontri con persone del posto che ci hanno permesso di conoscere i nomi di alcuni dei luoghi più segreti e hanno condiviso con noi piccoli frammenti di storie personali e famigliari.
 

Annotazioni
Sulla mappe consultate (IGM, CNS e Geo4Map) c'è un po' di confusione riguardo alle frazioni di Castiglione, conseguenza del fatto che si tratta di nuclei molto vicini tra loro e quindi è difficile fare capire esattamente a quali gruppi di case si riferiscano i nomi.
 
La Ca', frazione che le mappe non nominano, è situata immediatamente a Sud di Selvavecchia. Dai due camini accesi, pare che sia ancora abitata...
Borca (che non toccheremo in questo giro) è più a Est, dall'altra parte del torrente, dove le mappe indicano Roncheccio (che in realtà è un gruppo di rovine situato ancora più a Est).

L'itinerario
Con Ferruccio parto da Castiglione (piccolo parcheggio di fronte al bar). Il sentiero segnalato (indicazioni per la Via del Pane) parte da Urià, il bivio con la strada asfaltata che sale alle frazioni. All'inizio percorre una gradinata tra le case, attraversa la strada e prosegue in forma di mulattiera sulla costa a Ovest del Rio Sponda.
 
Prima di entrare a Pero (che visiteremo al ritorno), in corrispondenza ad una cappella, lasciamo il percorso segnalato e vogliamo a destra (Est) per attraversare il Rio Sponda su un ponte di cemento e arrivare a La Ca' (raggiungibile anche in macchina).
Saliamo alla soprastante frazione di Selvavecchia (anche qui si può arrivare in macchina), con la sua candida chiesa, e quindi a Spagnoli, raggiungibile solo a piedi, con il suo forno comunitario ancora in buono stato.
 
Di fronte a Spagnoli, sulla sinistra idrografica del ruscello che scorre a Est delle case, c'è il nucleo che la Mappa Rabbini chiama Casaccio, con una grande casa in parte ristrutturata. Risaliamo con percorso libero la costa terrazzata sopra Casaccio e attraversiamo verso Est il Rio Paita su una traccia, per poi salire ancora per poche decine di metri, arrivando così ai ruderi azzerati di Casot Badin (senza nome sulle mappe) a circa 790 m.

Ci spostiamo verso Ovest trovando una traccia che attraversa il Rio Paita poco più in alto rispetto al percorso dell'andata e arriviamo al grande nucleo di Ronco (anch'esso senza nome sulle mappe, circa 810 m), sulla stessa costa di Spagnoli, dove troviamo una coppia di baite con ancora il tetto, utilizzate in tempi recenti, e dei ruderi azzerati di grandi dimensioni in una zona di estesi terrazzamenti.

Risaliamo il versante poggiando a sinistra (Ovest) fino a trovare delle tracce, vaghe e discontinue, che risalgono il ripido pendio boscoso, per lo più sul fianco affacciato verso il Rio Sponda. Queste tracce sono ciò che resta della vecchia stra' di vacch, la mulattiera che un tempo percorrevano con le mucche, per l'Alpe Curtflecc. Si può arrivare più facilmente su questo percorso anche partendo dalla frazione Cresta, anzi, sembra che sia quest'ultimo l'accesso più praticato.

Intorno ai 1150 m di quota il sentiero svolta a destra (Est). Proseguendo in questa direzione, anziché continuare a salire verso Curtflecc, entriamo nuovamente nel canale del Rio Paita (che a questa quota è ridotto ad un rivolo), lo attraversiamo in un punto pianeggiante e rimontiamo il poggio successivo, che ospita le rovine di Ca' Trivei o Casa Trivelli (non segnato sulle mappe, circa 1205 m). Qui colpisce la presenza di un piccolo rudere la cui copertura è costituita da grandi lastre di pietra posate a mensola, senza travi di sostegno. La costruzione più grande, dai muri particolarmente spessi, sembra che sia stata iniziata e mai completata.
 
Risaliamo la dorsale sopra Ca' Trivei su terreno scomodo (noccioli e piante cadute), trovando anche qualche taglio e resti di muretti, fino ad incrociare un calpestio che attraversa in piano intorno ai 1330 m di quota e che seguiamo verso Ovest, arrivando così al rudere più alto dell'Alpe Curtflecc (Mappa Rabbini: Cordaflechia Alpe).
Scendiamo all'unica baita ristrutturata, dove facciamo conoscenza dei gentilissimi proprietari, che ringrazio per la calorosa ospitalità e per le preziosissime informazioni sui nomi e i percorsi di un tempo.
 
Su traccia segnata da tagli, a partire dalla baita ristrutturata, si traversa a Ovest per risalire infine al grande masso con la piccola croce, a ricordo di Luigi Augusto Faggi, investito nel 1945 da un carico di legna lasciato andare al momento sbagliato.

Secondo le mappe il sentiero proseguiva nella stessa direzione ma oramai la traccia si intuisce a stento. Proseguendo in piano si toccano in successione le baite sparse di Cangei, tutte alla stessa quota, e si arriva sul sentiero segnalato per la Colma.

Il percorso scende ripido nel bosco, con qualche tratto gradinato, e giunge ad una cappella in rovina. Da qui, oltre il vallone a Est della cappella, si scorgono dei ruderi non segnati sulle mappe. Il sentiero segnalato scende fino alle rovine di Cascinaccia (IGM 996 m) e qui lo lasciamo per traversare a Ovest e visitare la altre baite segnate sulla IGM. Infatti, oltre il canale del Rio Pianzola, troviamo due baite in stato relativamente buono (quota 1002 IGM). Poco più in basso, a circa 980 m, troviamo una coppia di baite ristrutturate. Scendendo ancora tra i terrazzamenti, incrociamo il sentiero segnalato da Cresta a Drocala e, poco più in basso, troviamo un altro rudere azzerato.

Qui veniamo raggiunti da un signore del posto, classe 1939, che ha ricordato, con feroce rimpianto, che quando era un bocia questi versanti erano coltivati e la terra produceva frutti "che non potete immaginare quanto erano buoni".
Nel racconto si tinge di nostalgia anche il ricordo dei viaggi da contrabbandiere, da Saas-Fee a Piedimulera: 12 ore, 35 kg, 15.000 lire. Un viaggio della miseria, secondo i parametri di oggi, eppure, per chi queste fatiche le ha fatte, "eravamo signori su questa terra e non lo sapevamo: avevamo tutto e avevamo vent'anni"

Dalle baite rimodernate un sentiero scende leggermente verso Est, attraversa il Rio Pianzola e giunge al grande nucleo in rovina di Ca' Nova (905 m), quasi un piccolo paese, posto sul sentiero principale che da Cresta sale alla Colma. 

Senza sentiero, traversiamo nel bosco verso Est e, superata una zona di piante abbattute, arriviamo ad una grande rovina a pianta quadrata, segnata sulla Mappa Rabbini. Da qui scendiamo tra i terrazzamenti arrivando al Ca' d'Zura, il nucleo superiore di Cresta, dove termina la strada asfaltata, e quindi a Cresta, con una chiesetta immacolata che fa il paio con quella di Selvavecchia. Seguendo le indicazioni bianche e rosse, che permettono di tagliare i tornanti della strada asfaltata, scendiamo a Vilasco, nucleo cospicuo in parte ancora vissuto, notevole per gli archi in pietra, e quindi a Pero, frazione che pare abbandonata in tempi recenti, dove l'anello si chiude.

Tourengänger: atal
Communities: Hikr in italiano


Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden

Galerie


In einem neuen Fenster öffnen · Im gleichen Fenster öffnen

T3+
4 Mai 19
Pizzo Castello (1.607m) · Simone86
T3+
3 Dez 18
Pizzo Castello · Zaza
T2
13 Feb 24
Pizzo Castello 1607 m da Castiglione · Antonio59 !
T3
9 Apr 23
Pizzo Castello · Mo6451
T1
T2
7 Jan 12
Pizzo Castello (1607 m) · Zaza

Kommentar hinzufügen»