Costa di Gana Rossa - Pizzo dei Torói 2525m - Pizzo d'Era 2618m
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Partendo da Pian Segno con buio pesto e freddo cane, si segue il percorso estivo in direzione di Brönich, già ampiamente tracciato. Dal bivio per il Passo Bareta non trovo più nessuna traccia. Appena superato il ponticello sul Ri di Gana Rossa si svolta subito decisamente a destra, restando tutto il tempo sulla sponda orografica destra del Ri.
Arrivato all'ampio bacino di Gana Rossa, a poco più di 2000m, calzo le racchette; c'era una discreta coltre nevosa già da Pian Segno, ma fintanto che non si sprofonda più di 30cm non vale la pena metterle. La direzione da seguire è evidente, si punta alla sella passando a sinistra dell'isolotto roccioso nel centro. All'inizio poco ripida, la salita raggiunge pendenze elevate; non ho misurato, ma probabilmente si rasenta il WT6.
Una volta raggiunta la sella, è ora di ramponi e piccozza; faccio una capatina al P.2317m e poi attacco il ripido pendio, direzione Pizzo dei Torói. Dopo di esso il terreno spiana abbondantemente, per poi riprendere nuovamente fino a raggiungere un punto piacevolmente panoramico sul resto della Costa di Gana Rossa, il tratto più esposto. Da qui si procede sul fianco del filo di cresta per evitare le pericolose (ma piccole) cornici, fino a raggiungere un piccolo dente da arrampicare; esso non presenta difficolta particolari se non la scarsità di appigli per "uscire" dall'arrampicata (e una bella esposizione). Dopo averci provato per diversi minuti, mi arrendo al fatto che con le condizioni nivologiche del momento mi è impossibile superarlo di petto e devo ripiegare su un ripido traverso sulla destra (fianco Nord).
Questo sembra essere lo stesso punto in cui Ivo66 ha fatto un aggiramento.
Si riprende la cresta fino ad arrivare alla base del Pizzo dei Torói, un pendio anche qui bello ripido (tanto per cambiare). Dopo aver conquistato la vetta (globalmente una fatica della madonna) scendo per la crestina SO, dove giungo ad un sasso con al di sotto un "drop" di circa 2.5m. Sebbene fosse possibile aggirarlo, provo a disarrampicarlo, ma ahimè, è strapiombante, quindi nessun appiglio per i piedi. Valuto il da farsi, e giungo alla conclusione che faccio prima a saltare in avanti. Giunto al pianoro sottostante, mi fermo a mangiare e incontro anche i due sciescursionisti avvistati in precedenza.
Rimetto le racchette e raggiungo senza grandi difficoltà il Pizzo d'Era (WT3+?), che offre una vista davvero eccezionale.
Da lì ridiscendo fino al pianoro sottostante per la stessa via, e poi, seguendo l'itinerario sciescursionistico (prima si tiene completamente la sinistra, e poi completamente la destra), fino al bacino di Gana Rossa. In seguito, come per la salita.
Magnifica uscita in solitaria, con un manto nevoso stabilissimo ma fin troppo farinoso.
L'idea iniziale era di attaccare là anche il Pizzo di Campello, ma le condizioni della neve mi hanno rallentato talmente tanto lungo la Costa di Gana Rossa che ho dovuto rinunciare.
In caso di neve molto dura può valere la pena avere con sé due piccozze (quelle a manico completamente dritto lasciatele sugli scaffali dei negozi va).
Arrivato all'ampio bacino di Gana Rossa, a poco più di 2000m, calzo le racchette; c'era una discreta coltre nevosa già da Pian Segno, ma fintanto che non si sprofonda più di 30cm non vale la pena metterle. La direzione da seguire è evidente, si punta alla sella passando a sinistra dell'isolotto roccioso nel centro. All'inizio poco ripida, la salita raggiunge pendenze elevate; non ho misurato, ma probabilmente si rasenta il WT6.
Una volta raggiunta la sella, è ora di ramponi e piccozza; faccio una capatina al P.2317m e poi attacco il ripido pendio, direzione Pizzo dei Torói. Dopo di esso il terreno spiana abbondantemente, per poi riprendere nuovamente fino a raggiungere un punto piacevolmente panoramico sul resto della Costa di Gana Rossa, il tratto più esposto. Da qui si procede sul fianco del filo di cresta per evitare le pericolose (ma piccole) cornici, fino a raggiungere un piccolo dente da arrampicare; esso non presenta difficolta particolari se non la scarsità di appigli per "uscire" dall'arrampicata (e una bella esposizione). Dopo averci provato per diversi minuti, mi arrendo al fatto che con le condizioni nivologiche del momento mi è impossibile superarlo di petto e devo ripiegare su un ripido traverso sulla destra (fianco Nord).
Questo sembra essere lo stesso punto in cui Ivo66 ha fatto un aggiramento.
Si riprende la cresta fino ad arrivare alla base del Pizzo dei Torói, un pendio anche qui bello ripido (tanto per cambiare). Dopo aver conquistato la vetta (globalmente una fatica della madonna) scendo per la crestina SO, dove giungo ad un sasso con al di sotto un "drop" di circa 2.5m. Sebbene fosse possibile aggirarlo, provo a disarrampicarlo, ma ahimè, è strapiombante, quindi nessun appiglio per i piedi. Valuto il da farsi, e giungo alla conclusione che faccio prima a saltare in avanti. Giunto al pianoro sottostante, mi fermo a mangiare e incontro anche i due sciescursionisti avvistati in precedenza.
Rimetto le racchette e raggiungo senza grandi difficoltà il Pizzo d'Era (WT3+?), che offre una vista davvero eccezionale.
Da lì ridiscendo fino al pianoro sottostante per la stessa via, e poi, seguendo l'itinerario sciescursionistico (prima si tiene completamente la sinistra, e poi completamente la destra), fino al bacino di Gana Rossa. In seguito, come per la salita.
Magnifica uscita in solitaria, con un manto nevoso stabilissimo ma fin troppo farinoso.
L'idea iniziale era di attaccare là anche il Pizzo di Campello, ma le condizioni della neve mi hanno rallentato talmente tanto lungo la Costa di Gana Rossa che ho dovuto rinunciare.
In caso di neve molto dura può valere la pena avere con sé due piccozze (quelle a manico completamente dritto lasciatele sugli scaffali dei negozi va).
Hike partners:
Cele
Communities: Hikr in italiano, Alleingänge/Solo
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