Alpe Cavaglia


Publiziert von cai56 , 22. September 2019 um 15:03. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:15 September 2019
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Zeitbedarf: 6:00
Aufstieg: 1558 m
Abstieg: 1551 m
Strecke:Circolare 22,97 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano a Sondrio lungo le statali 36 e 38; alla rotonda all'ingresso della città svoltare a sinistra in direzione Valmalenco. Risalire la vallata per pochi chilometri fino a Torre di S.Maria. Parcheggio presso il ponte sul torrente Mallero.

Gita semplice - anche se piuttosto lunga -  ma particolare ed etnograficamente interessante. La meta indicata - un alpeggio abbandonato le cui baite sono da decenni completamente rovinate - è solo un panoramico espediente per visitare anche due villaggi ormai non più permanentemente abitati: testimonianza della diffusa presenza antropica dei secoli passati su questi versanti. I terrazzamenti alberati e cespugliosi che noi oggigiorno attraversiamo, fino agli anni'60 del secolo passato erano tenacemente coltivati a segale, grano saraceno e patate. Il vastissimo terrazzo morenico compreso fra l'Alpe Prabello (Rifugio Cristina) e Piazzo Cavalli (termine superiore degli ex-impianti sciistici di Caspoggio) era sfruttato in varie stazioni per il pascolo estivo di decine di capi bovini: l'Alpe Cavaglia era una di queste. Questo tratto di escursione - praticamente tutta la salita - coinciderebbe con la quasi intera tappa conclusiva originale dell'ultima tappa dell'Alta Via della Valmalenco, se non fosse che oramai quasi più nessuno la percorre, preferendo una discesa diretta verso Caspoggio.
 
 

Dal parcheggio si attraversano il ponte e la provinciale per imboccare una stradina pedonale cementata che sale fra poche abitazioni per poi subito trasformarsi in larga e ben tenuta mulattiera che sale a Cristini; a destra di una bacheca con mappa dei sentieri di tutta la Valmalenco  si prosegue subito su una rampa a sbalzo sulla sottostante Val Dagua; dopo poche curve si incontrano le case della contrada Scaia, che, vista la vicinanza a Cristini, fungono ancora da stalle o depositi agricoli. La bella mulattiera, con regolari tornanti, percorre il bosco di ceduo guadagnando quota - trascurare il bivio a destra verso Zarri - e, preceduta dall'attraversamento di una teleferica dismessa, raggiunge le prime abitazioni di Dagua. Conviene attardarsi visitando i vicoli della contrada, fra scalinate cortiletti e passaggi coperti: ovunque i segni di abbandono prevalgono su indizi di qualche attività qua e là ancora presente. Trascurato un nuovo bivio verso sinistra che conduce alla ex scuola elementare (abbandonata negli anni '960 subito dopo la costruzione), si prosegue con la salita nel bosco; un traverso a sinistra preannuncia la presenza della chiesa - recente: costruita nel 1955 - della successiva contrada Gianni. L'abitato, più ampio ma più sparso rispetto a Dagua, presenta le stesse caratteristiche di semiabbandono. Il sentiero prosegue in uscita dalle case trasformandosi in breve in un tratturo inerbito: dopo poche centinaia di metri va a confluire su una ripida sterrata di servizio alle piste da sci di Caspoggio; seguendola in salita a destra, con qualche tornante, si raggiunge la località Piazzo Cavalli, con quel che resta di una scuola di sci, un bar-ristorante, un noleggio di sci e due seggiovie. A sinistra, nei pressi di un serbatoio idrico di un primordiale impianto per l'innevamento artificiale,  il sentiero si perde un po', ma è sufficiente salire per la massima pendenza ai margini del bosco per ritrovare una pista sterrata; presso un bivio indicato si imbocca il sentiero di sinistra e si intraprende la lunga traversata in direzione del Rifugio Cristina. Lungo il comodo tragitto si alternano abetaie, pascoli abbandonati, antiche colate franose di pietrame e qualche rudere sparso; l'alpeggio più cospicuo - benché suddiviso in due nuclei distinti - è quello di Cavaglia: una conca erbosa sostenuta da placche rocciose affacciate sulle aree minerarie della Val Lanterna. Si prosegue a saliscendi fin quasi in vista dell'Alpe Acquanegra, ma, nei pressi di una discarica di materiale serpentinoso, si incontra il bivio che permette di abbandonare l'AVV per scendere ai paesi di fondovalle; se fin qui la segnaletica è stata pressochè impeccabile, d'ora in avanti - specialmente nelle radure erbose - occorrerà prestare la massima attenzione alla bollatura talora sbiadita. Il sentiero scende senza mai concedere tregua con strette serpentine nel bosco oltrepassando l'Alpe Cup [poco prima, in posizione isolata, un rudere di edificio minerario] e l'Alpe Pescèe, fino a raggiungere il terrazzo della Brüsada, località con ancora un po'di monticazione e tante baite riattate a case di vacanza. Alle spalle della chiesetta, fra i massi al margine della foresta, inizia il sentiero di collegamento con Vetto e Tornadri, ultime frazioni di Lanzada prima della gola di Franscia; la traccia scende ripidamente sfruttando una serie di cenge concatenate attraverso un bosco piuttosto verticale e talora esposto. Raggiunto il piano in una zona alluvionale, ci si avvia, mantenendo  il versante sinistro, fra i prati che accompagnano alla contrada Ganda (unica frazione di Lanzada al di là del torrente): da qui si segue la pista ciclo-pedonale che affianca una centrale idroelettrica per poi dirigersi verso Chiesa Valmalenco. Nei pressi del sottopasso della provinciale si converge nel Sentiero Rusca: si tratta di un trekking che va a collegare Sondrio con il Passo del Muretto, per poi proseguire in Svizzera - in forma anonima - fino al Maloja ed a Coira; il segmento che ci riguarda - da Chiesa a Torre - è una normale ed estremamente monotona pista cementata che scorre per qualche chilometro accanto al torrente. All'ingresso della contrada S.Anna di Torre S.Maria la pista si interrompe bruscamente e, dopo poche centinaia di metri a fianco della provinciale, si torna al punto di partenza.   la lunga traversata  Alle


Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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