Monte Generoso e Pizzo della Croce

Visto che per un motivo o per l’altro sono tre settimane che non vado in montagna, ho effettuato questa escursione “di emergenza” per mantenere un po’ l’allenamento e per non entrare in crisi di astinenza…
Siccome volevo rientrare presto, ho scelto questa meta vicina e ormai più che conosciuta, anche perché volevo vedere un po’ di camosci, che qui sono presenti in buon numero.
Partito quindi molto presto ho raggiunto Scudellate, in territorio svizzero in fondo alla Valdi Muggio, e da lì ho iniziato il mio cammino raggiungendo Roncopianoe poi salendo al Generoso.
Dopo una breve sosta sulla cima, ho iniziato la discesa su lato opposto puntando verso la Bocchetta di Orimento per poi salire e scendere il Pizzo della Croce e tornare al punto di partenza.
Questa volta ho camminato a ritmi un più tranquilli del solito (ero anche stanco per i lavori di ieri fatti in giardino: taglio prato, potatura siepi e taglio legna), godendo maggiormente dei panorami e dei colori della bella giornata.
Spesso nelle mie soste ho potuto osservare “l’avanzata del colore verde” che sta conquistando le quote più alte in funzione della stagione primaverile.
Molto belli anche i gruppi di baite che ho visitato, che mi danno sempre un senso di nostalgia per lo stato di abbandono, e qui voglio citare una bella frase (che può valere per tanti luoghi di montagna) che mi ha mandato ieri “froloccone” (ALE) un “hikriano” che ha risposto ad un mio commento su una sua escursione in ValGrande:  “….la bellezza di questi luoghi è solo una nostra emozione, chi ci viveva doveva "sputar sangue" per sopravvivere, quindi meritano il rispetto e ci inducono alla riflessione”.
Alla fine ho camminato per circa sei ore guadagnando un dislivello di circa 1.100 m.
Bella giornata con panorami di accezione dalle Alpi agli Appennini e sulla Pianura Padana, anche se insidiata da un vento veramente freddo e  teso, che si è fatto sentire soprattutto sui crinali e sulle cime.