Mortufigi e Bubisbalma - Bassa Ossola


Publiziert von atal , 9. Dezember 2018 um 18:51.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum: 8 Dezember 2018
Wandern Schwierigkeit: T5 - anspruchsvolles Alpinwandern
Wegpunkte:
Zeitbedarf: 8:00

Mortufigi e Bubisbalma sono gli strani toponimi associati a qualcosa di non meglio definito alle spalle della frazione Vadi di Migiandone (o Ca' di Vat). Sembra che Mortufigi sia il nome di una zona e che sia in realtà Mortufigli, a ricordo di un evento tragico in cui qualcuno da quelle parti ha perso un figlio.

La complessità di questo microcosmo è ben rappresentata su una mappa dipinta che avevamo visto all’Alpe Campaccio nel corso di una precedente escursione. La preziosa mappa, realizzata da Bruno Vadi, è ricchissima di nomi locali assenti dalle altre mappe (anche da quella, pur molto più completa rispetto alla cartografia ufficiale, che è contenuta nel libro La Montagna dei Twergi a cura del Gruppo Alpini Ornavasso, riprodotta anche su un pannello nei pressi del campo sportivo del Gabbio: link) ma è priva di quote. Inoltre i sentieri rappresentati in molti casi sono scomparsi. Si tratta quindi di un documento prezioso ma che all'atto pratico risulta di difficile utilizzo.

Affidarsi ad una mappa di questo tipo, come faremo in questo giro, comporta naturalmente dei rischi, ad esempio quello di passare più volte da uno stesso punto, incontrare baite a cui non si riesce a dare un nome e impiegare una giornata intera per passare al setaccio un territorio piccolissimo, cercando, per quanto possibile, di fugare ogni dubbio...

Toponomastica
Da un signore di Vadi incontrato al termine del giro abbiamo avuto qualche indicazione in più che ci ha aiutato a capire come chiamare le baite che abbiamo incontrato nel corso dell'escursione. La toponomastica qui proposta non è comunque certa, perché la persona con cui abbiamo parlato non conosceva i nomi di Mortufigi e Bubisbalma.

Gli alpetti della zona di Mortufigi sono chiamati con il nome del proprietario, e i nomi sulla mappa hanno trovato riscontro nella testimonianza orale raccolta a Vadi.

In particolare, l'Alpe della Marianna prende il nome da Marianna Vadi, detta Jana, nata nel 1883 e morta nel 1970, mentre l'Alpet del Toni da Antonio Merio soprannominato Toni Mat (Antonio il Matto), nato nel 1883 e morto nel 1958.

Per quanto riguarda Bubisbalma, i riferimenti che ci permettono di tentare un'identificazione sono due: il primo è il sentiero di accesso da Est, di cui abbiamo riconosciuto il calpestio (ad una quota leggermente superiore rispetto al sentiero segnalato da strisce di plastica di cui parlo nella relazione) e la cui collocazione corrisponde alla rappresentazione sulla mappa dipinta; l'altro riferimento è la quota di 400 m indicata sul libro La Montagna dei Twergi.

Annotazioni
Segnaletica assente, rovi, tratti infidi fuori sentiero e mancanza di riferimenti fanno sì che questo giro sia consigliabile solo agli appassionati più irriducibili.

Il percorso
Premetto che non descriverò il percorso competo da noi seguito ma una sintesi ripulita dei diversi tentativi che non hanno portato a nulla. 

Con Ferruccio parto ancora una volta dall'oratorio della Madonna della Balma a Vadi di Migiandone. Ci dirigiamo lungo la stradina che porta verso la montagna (Sud) e superato il Rio Ciucchi, arriviamo alla base di una falesia attrezzata come palestra di arrampicata. Saliamo il pendio verso Ovest in prossimità di un canale che immette su una sorta di rampa dove troviamo resti di gradini e qualche taglio. Deviando a est su un sentiero evidente che traversa in piano, attraversiamo un canale e raggiugiamo l'Alpe della Marianna (360 m), un rudere posto su una dorsale poco sotto un traliccio dell'alta tensione con doppio isolatore. Il traliccio, di tipo diverso dagli altri presenti sul versante, costituisce un buon punto di riferimento anche dal fondovalle.
Nel canale a est del rudere ci sono due balme, una delle quali con doppio ingresso. La collocazione particolarmente umida dei locali, li rendeva adatti alla conservazione del latte e dei latticini.

In prossimità della balma con doppio ingresso troviamo dei vecchi segni rossi che risalgono il canale per poi salire verso ovest passando alle spalle del traliccio, per continuare nel bosco nella medesima direzione fino ad un poggio erboso panoramico, dove i segni hanno termine. Risalendo il versante sopra il poggio, nuovamente nel bosco, troviamo una traccia che traversa. La seguiamo verso Est e troviamo un vero e proprio sentiero con tanto di muro di sostegno che in breve porta ad un rudere senza nome (450 m di quota), costruito su un poggio roccioso sulla verticale dell'Alpe della Marianna.

Alle spalle del rudere un sentiero evidente sale verso Ovest, nella direzione del sentiero di accesso all'Alpe Curtet, precorso nel giro precedente (link).

Noi scendiamo per pochi metri nel canale a Est del rudere e lo attraversiamo su un sentiero segnalato da strisce di plastica appese ai rami, puntando ad un traliccio dell'alta tensione. Oltre il traliccio c'è una balma sotto una parete con i resti di una travatura molto rudimentale. Il sentiero delle strisce di plastica scende verso Est, incrociando una traccia evidente che risale il versante. Proviamo a seguire quest'ultima traccia, trovando anche i resti di un muretto di sostegno, ma il percorso sembra terminare alla base di una parete. Ripreso il sentiero delle strisce di plastica, con una ripida discesa su terreno infido ci caliamo alle spalle del rudere dell'Alpe Bubisbalma (400 m).

A dispetto del nome, qui non troviamo balme, ma un edificio principale, un baitino, più piccolo e quasi azzerato, e resti di terrazzamenti e muri divisori.

Le strisce di plastica portano verso Est a guadare il Rio Ciucchi. Sulla sponda opposta troviamo un sentiero che risale la costa.
Scendendo lungo la destra idrografica del Rio Ciucchi si incontra un sentiero evidente segnalato da bollatura rossa (sbiadita). Lo seguiamo verso Ovest e, attraversato nuovamente il torrente, arriviamo ad una piccola e caratteristica costruzione addossata ad un masso. Il sentiero traversa in piano toccando prima un baitino con il tetto ad una falda, quindi la baita dell'Alp del Gildo (340 m), scoperchiata ma con ancora qualche trave residua. Il sentiero con i segni rossi prosegue verso Ovest e, attraversato un canale pressoché asciutto, sale al poggio dell'Alpe della Marianna, visitata all'inizio del giro.

Ridiscesi verso l'Alp del Gildo, poco prima di arrivare nuovamente alla baita, seguiamo una vaga traccia che si dirama dal sentiero principale verso Nord. La traccia, che presenta anche dei tagli, scende fino ad un pianoro alle spalle di un poggio roccioso molto panoramico, il cui accesso è ostacolato da matasse di rovi.
Scendiamo verso Est senza trovare altri tagli (segno che forse proseguivano a ovest del poggio…) e, dopo avere mancato per poco la collisione con un cinghiale sbucato apparentemente dal nulla, scendiamo una ripida e umida rampa con vegetazione lungo il Rio Ciucchi. Raggiunto il piano, traversando a Ovest in breve siamo alla casa in località Balmacia e, di lì a poco, al punto di partenza di questa escursione.

Tourengänger: atal
Communities: Hikr in italiano


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