Caval de Barni e i sentieri da Onno


Publiziert von cai56 , 6. September 2018 um 18:38. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 5 September 2018
Wandern Schwierigkeit: T4 - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 2:30
Aufstieg: 895 m
Abstieg: 893 m
Strecke:Circolare 7,25 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano lungo la statale 36 fino all'uscita di Valmadrera; proseguire in direzione di Bellagio fino ad Onno. Molti parcheggi a pagamento. Piccola area libera sulla sinistra poco prima della rotonda con l'immissione della provinciale della Valbrona.

Spettacolare ed impegnativo: un anello di bassa quota lungo sentieri completamente dimenticati che si inerpicano attraverso un versante roccioso a prima vista impraticabile, fra pareti verticali ed esili cenge boscose. Parecchi anni fa il comune di Oliveto Lario, con la manodopera fondamentale della Squadra Antincendi Boschivi, segnalò e attrezzò i principali sentieri che, dalla riva del lago presso Onno, si portavano in quota verso la poco delineata costiera a confine con la Conca di Crezzo in comune di Barni. Attualmente però la situazione è del tutto degradata: le segnalazioni - pur sempre presenti - sono scarse e poco evidenti (bandierine CAI, bolli rossi, bolli arancione, ometti di pietre) e l'abbondante attrezzatura di sicurezza - catene già in partenza sottodimensionate - è del tutto arrugginita e spesso con gli infissi staccati. Rimane comunque un itinerario molto interessante - specialmente dal punto di vista paesaggistico, con immense vedute su lago e Grigne - da prendere così come è, con molta cautela e decisione per la continua impressionante esposizione, nella certezza che mai più verrà reso frequentabile secondo gli attuali criteri della cosiddetta "messa in sicurezza". Aggiungerei che non sarebbe inutile da parte del comune di Oliveto Lario una integrazione della segnaletica ai punti di partenza dei sentieri - molto chiara ed evidente - con una precisazione delle difficoltà e dello stato dei percorsi: attualmente in caso di smarrimento, o peggio di incidente, non sarebbe corretto imputare la colpa alla sola leggerezza o imprudenza dell'escursionista. 
[In Internet, sul sito ufficiale del comune di Oliveto Lario, si trova solo la dozzinale mappa schematica originale, con descrizioni vaghe, obsolete e globalmente incomprensibili
http://www.olivetolario.org/det_informazioni-151-Sentieri_di_Onno   ].


Dalla provinciale lungolago si risale brevemente la strada della Valbrona fino ad imboccare sulla destra la stretta Via Torri, che procede in salita fra ville ed abitazioni; in corrispondenza di una curva si nota un grossa cappella votiva: inizio del sentiero con evidente n° 1. La traccia, all'inizio molto ampia ed incavata a modo di trincea, si mostra subito abbondantemente invasa da erbe e rovi, ma ben percorribile nel suo traversare verso sinistra (sud); guadagnata sufficiente quota per poter invertire direzione, con ripide serpentine (qualche inutile catena), la (ormai)traccia di sentiero fra rocce e aridi cespugli raggiunge il culmine boscoso del Sasso di Onno, cioè la verticale parete incombente sul paese. Da qui si procede più comodamente, ma in modo assai più incerto, lungo la vasta (quasi indistinguibile) dorsale meridionale della Val Ferrera: il passaggio si confonde con le numerose peste di ungulati (capre domestiche e qualche muflone), fra alte erbe e frequenti alberi schiantati; seguendo il percorso più logico o istintivamente invitante verso l'alto, si viene talora confortati da rare pennellate di vernice rossa sulle cortecce sfibrate degli alberi morti. L'incontro con una lunga recinzione annuncia l'arrivo a destinazione: seguendo verso sinistra la palizzata nel rado bosco, si sbuca presto nella radura pianeggiante di Caval de Barni, caratterizzata dalla cappella-sacrario in memoria dei caduti in un incidente aereo avvenuto nelle immediate vicinanze nel 1987. A pochi passi dal sacrario si individua il sentierino che sale facilmente verso la sommità boscosa del vicino Castel di Leves; ma noi abbiamo un altro scopo: trovare l'inizio del lungo e laborioso passaggio attraverso il versante orientale di questa cimetta. Non sembra vero, ma l'imbocco dell'unico sentiero plausibile è quasi maestoso: pianeggiante, largo, evidentemente molto frequentato; al primo tratto in discesa compare una nuovissima corda statica tesa a passamano fra piastrine spit luccicanti. Cominciamo a pensare che da qui è cominciata l'opera di restauro di questi sentieri colpevolmente dimenticati… ma ci sbagliamo: in un attimo tutto cambia e ci tocca ricominciare a cercare i segnali fra rocce friabili, ripide ghiaie e cenge esposte direttamente sul lago.
La labile traccia trova il passaggio nelle strette fasce boscose che intersecano le numerose bancate rocciose susseguenti, il tutto tagliato da verticali canaloni principali e secondari; oltrepassato un masso in bilico sul ciglio del bosco (Sass Cadent), si prosegue ai piedi di rocce aggettanti a forma di spelonca/riparo per capre (Crot del Bibien), prima di scendere nel Canale del Valon. Il passaggio non è proibitivo, ma nemmeno immediatamente intuitivo: una catena ancorata ad un tronco accompagna la discesa lungo un ripido pendio di ghiaino smosso fino ad una plaga di cespugli erbosi: la catena scompare sepolta nella vegetazione e nel terriccio sottostante, ma scende zigzagando - libera al termine - fino al fondo del Valon. L'acqua del torrentello ha rese viscide le rocce di fondo e la lunga catena che dovrebbe accompagnare nell'attraversamento del fosso ha perso i due centrali dei quattro ancoraggi totali; l'altra riva non è da meno: il sentiero è molto franato e la roccia non dà alcun affidamento, la catena è lasca ma tiene. Raggiunto un tratto boscoso più tranquillo, al termine della traversata col sentiero n° 6, avremmo dovuto convergere nel sentiero discendente dal Ghisallo (sentiero n° 5), ma l'incrocio è invisibile e non ce ne accorgiamo; raggiungiamo quindi ben presto il panoramico poggio erboso del Doss del Grepignan. Il sentiero, sempre minimo ma prevalentemente evidente, scende a picco i ripidi prati della Val Serenel fino a guadare - frana - la Val de Vasena: a questo punto le difficoltà e le incertezze sono finite; il sentiero scorre in piano fra terrazzamenti abbandonati da decenni e ormai vivamente rimboschiti, oltrepassa il bivio con il sentiero n° 7
[     www.hikr.org/tour/post78605.html       -       
https://sites.google.com/site/itineralp/relazioni/castel-de-leves    ]
e prosegue fino alle prime antiche case di Onno. La discesa lungo le strette vie gradinate ed acciottolate accompagna fino al lungolago, non lontano dal punto di partenza.


https://www.relive.cc/view/g24438274749

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (10)


Kommentar hinzufügen

danicomo hat gesagt:
Gesendet am 6. September 2018 um 19:42
Sei un benemerito (ma devo avertelo già detto.... ;-))...

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 7. September 2018 um 09:31
Ormai non so più se lo scovare gite sia il primo o il secondo lavoro ufficiale… ;-))

danicomo hat gesagt: RE:
Gesendet am 7. September 2018 um 11:06
Allora non sono l'unico, del 56, che lavora ancora....

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 7. September 2018 um 11:26
Solo tre orette al giorno in attesa della pensione...

Menek hat gesagt:
Gesendet am 7. September 2018 um 11:14
saranno pure quote basse, ma che bel giro!

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 7. September 2018 um 11:20
Ma sì… distacchiamoci qualche volta dal mito delle alte vette a tutti i costi !!
La montagna non è solo sopra, è spesso in mezzo e qualche volta anche dentro.
;-))

sciurapina hat gesagt: RE:
Gesendet am 7. September 2018 um 16:32
Soprattutto dentro :-)

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 7. September 2018 um 17:00
Ecco… bravo… appunto !

ivanbutti hat gesagt:
Gesendet am 7. September 2018 um 20:14
Complimenti e grazie x le chicche che trovi.

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 8. September 2018 um 09:40
E' una soddisfazione il fatto che piacciano anche ad altri.
Grazie a te
Marco


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