Große Laugenspitze e Kleine Laugen... finalmente profumo di Sudtirolo!

Eccomi di nuovo sulle montagne dopo 15 gg di assenza, e per l'occasione, Alex Amadeus mi porta in Sudtirolo, sapendo della mia predilizione per questa terra.
Dal Gampenpass è tutto ben segnalato, e noi non vogliamo aprire una nuova via, seguiamo il sentiero 133 che si inerpica decisamente dopo solo pochi passi; da qua sino quasi al Laugensee i gradini si sprecano. Noi teniamo un discreto ritmo, 500 mt di dislivello all'ora, ma troviamo una certa quantità di escursionisti che ci superano  con velocità  quasi da skyrunner, sembriamo fermi da quanto vanno.
Ora siamo al Laugensee e il tempo non promette nulla di buono, ci portiamo al Wiesenbachjoch e da qua decidiamo di salire al vicino Piccolo Luco, dovesse piovere almeno questa cima che è a portata di mano la mettiamo in saccoccia. Tempistica da palina 30 minuti, noi in 10/15 siamo in cima dove la vista è preclusa dalle nuvole. Poche foto ma sosta banana effettuata.
Riscendiamo al Passo, e scartata l'idea di salire al Laugenspitze dalla cresta N (scarsa visibilità), seguiamo ancora il sentiero 133 , sino ad intercettare la deviazione N°10, da qua puntiamo alla cresta SE e in ripida pendenza (scalini e brecciolino franoso) giungiamo sulla cima dopo 2h20 tolte le soste. Purtroppo anche qua la visuale è quasi nulla, ma in compenso dobbiamo estrarre dallo zaino la giacca anti vento. Recuperate le energie ora non ci resta che scendere alla Laugenalm per pranzare, dopo un breve consulto con un local decidiamo di scendere dalla dorsale S.
La traccia è evidente, e con brevi saliscendi passiamo alcune deviazioni, poi, prima di trovare la palina con le indicazioni per la Malga, ad un bivio precedente decidiamo di prendere una traccia sulla sinistra che tende a scendere più direttamente verso la Malga. L'idea non sembra molto buona, perchè dopo poco la traccia tende a perdersi tra rododendri e mughi, obbligandoci quasi ad un ravano, ma non ci perdiamo d'animo. Affrontiamo un paio di passaggi in breve disarrampicata tra trasterpaglie, poi tutto sembra quasi chiaro, almeno come direzione, ma Alex non si fida delle mie dritte e comincia un assurdo gioco al "trova la traccia sullo smartphone", cellulare in basso, poi in alto a mo d'antenna, sembra Fantozzi contro tutti. La traccia non la trova ed è obbligato a seguirmi. :)))))
Finalmente sbuchiamo alla bella Malga Luco, dove la gente non manca ma dove ancora troviamo posti a sedere. Per ritornare ai miei piacevoli sapori sudtirolesi io punto ai canederli al formaggio in brodo e crauti freschi con cumino, da bere, un bel bicchierone d'acqua sporcato dal succo di sambuco. Amici birraioli, non insultatemi!
A pranzo concluso facile discesa verso il Gampenpass, dove lungo il cammino abbiamo il piacere di incontrare un paio di giovani cervi. Arriviamo alla macchina con il sole e con la temperatura a 26°, la Natura ci ha tirato un bello scherzo.
Nota 1): Bello e impegnativo giro sino alla Malga Luco, ma con assenza di passaggi tecnici. Poca la gente al Piccolo Luco, una quindicina di persone sul grande Luco. Nel complesso ci si diverte. Grazie Alex per avermi portato in questi bellissimi posti.
Nota 2): E sticazzi?
Mastrota ritorna in Tv dopo 20 anni. E sticazzi?
Ah, ecco: la Lecciso con Al Bano a Cellino. Che due coglioni! In tutti i sensi!

A' la prochaine!      Menek

Amadeus
Eccomi quì per una nuova edizione di salita sulla mia montagna preferita, quella che domina la valle di Non, questa volta partiamo da subito con il sentiero 133-Bonaccossa, che inizia dalla forestale appena lasciato il passo Palade; si và sù in effetti velocemente vista la pendenza e per questo ci ritroviamo in circa 2 ore  e 20 sulla cima del Laughenspitze(o Monte Luco, in italiano).
In effetti come descrive bene il Menego, passiamo il lago di Monte Luco e risaliamo la cima del Luco piccolo avvolti in una spessa coltre di nuvole, poi ridiscesi e scartata la cresta nord per il tempo, saliamo come frecce dalla cresta della via normale(SudEst) ed arriviamo, sempre avvolti dalle nubi alla cima.
Discendiamo dalla cresta Sud ma quì esce fuori la natura del Menego : "giriamo a sinistra verso questa labile traccia, ce l'ho sulla App, ecco vedi ?".
Titubante lo seguo, io tanti anni fà avevo fatto il giro al contrario e mi ricordavo vagamente una salita comoda dalla Malga Laugen, mà vediamo dove si và.....
E la vera natura del Menego è quella, come saprete, che una bottarella di ravano ci stà, per cui scendiamo in questa conca ripida e poco tracciata, cerco di capire, tramite App, dove siamo e dove capiteremo ma non si prende nulla; così proseguiamo questa discesa che alla fine incrocia il sentiero 10, quello che porta dalla malga alla cima.
Via ora, il Menego si fionda verso la Malga la fame lo attanaglia, il seguito lo sapete dalla sua relazione, mangia a quattro palmenti rubandomi anche parte del mio formaggio, beh fa piacere vederlo così ;)))))