Pelvo di Ciabrera e Testa dell'Autaret
|
||||||||||||||||||
Usciti da Rifugio Melezè, camminiamo per soli dieci minuti prima di riuscire a calzari gli sci. La stupenda giornata ci ripaga della "fatica" del lungo trasferimento di ieri, deciso all'ultimo minuto per provare a rincorerre il bel tempo.
Arrivati a Grange Cruset iniziamo ad addentrarci nel canyon detto "Le Barricate", dove l'ottimo rigelo notturno costringe a montare i rampanti. In un contesto scenografico speciale affrontiamo questo tratto di salita davvero particolare ... ma se non in condizioni, non immune da pericoli oggettivi. Transitiamo lungo tutto il fondo delle Barricate, riuscendo a saltar via, con un togli-metti e una mini arrampicata su vegetazione, un breve passaggio in cui una cascatella ha interrotto la continuità di neve ... attenzione a non finirci dentro, le conseguenze potrebbero essere molto brutte.
Man mano che avanziamo il canyon si allarga fino a quando, quasi improvvisamente, si apre davanti agli occhi un ampissimo vallone tutto splendidamente innevato. Continuiamo ancora lungo il solco del canyon, qui ormai molto largo e dolce, per poi svoltare nettamente verso il Colle dell'Autaret, che si raggiunge per ampi dossi, a parte gli ultimi ripidi metri.
Dal Colle scendiamo nel versante francese su un gran bel pendio, perdendo circa 250 metri di dislivello per poi ripellare e iniziare a dirigerci verso il Colle di Ciabrera. Senza raggiungerlo, verso quota 2850 circa, svoltiamo a sinistra andando a metter piede ... anzi sci ... sul pendio sud-ovest del Pelvo di Ciabrera. Fatti pochi metri montiamo nuovamente i rampanti ... o mettiamo gli sci in spalla in base ai gusti ... e affrontiamo il ripido pendio sovrastante. I rampanti fanno un'ottima presa sulla neve ma man mano che saliamo ci si rende conto della notevole pendenza su cui stiamo salendo sci ai piedi. La concentrazione è al massimo, uno scivolamento qui, su questa neve dura, avrebbe conseguenze letali ... con il senno di poi, sarebbe stato meglio (e più sicuro) calzare i ramponi e salire sci in spalla.
E' quindi con sollievo che riesco ad arrivare sulle rocce sommitali e raggiungere così la vetta, dove incontriamo altri 3 sciatori arrivati da un altro percorso. Qualche scambio di informazioni e ci indicano una via quasi parallela di discesa che ha ricevuto più sole e che quindi troveremo più sicura e maggiormente sciabile. Più tranquilli affrontiamo questa bella discesa per tornare nel vallone da cui siamo saliti da dove ripelliamo per dirigerci direttamente verso la Testa dell'Autaret, sfruttando la traccia dei 3 che ci precedono.
Giungiamo in vetta (ognuno con i suoi tempi e con il suo metodo) e visto che le temperature oggi reggono ancora molto bene, possiamo anche prepararci con calma prima di scendere. Affrontiamo bene i bei pendii superiori per poi iniziare ad addentrarci nelle Barricate. Grazie ad una dritta dei 3 local (incredibile) riusciamo a trovare un ripido ma breve canalino che aggira il "buco" della cascata e rientrare a Sant'Anna senza togliere gli sci ... magnifico!
Arrivati a Grange Cruset iniziamo ad addentrarci nel canyon detto "Le Barricate", dove l'ottimo rigelo notturno costringe a montare i rampanti. In un contesto scenografico speciale affrontiamo questo tratto di salita davvero particolare ... ma se non in condizioni, non immune da pericoli oggettivi. Transitiamo lungo tutto il fondo delle Barricate, riuscendo a saltar via, con un togli-metti e una mini arrampicata su vegetazione, un breve passaggio in cui una cascatella ha interrotto la continuità di neve ... attenzione a non finirci dentro, le conseguenze potrebbero essere molto brutte.
Man mano che avanziamo il canyon si allarga fino a quando, quasi improvvisamente, si apre davanti agli occhi un ampissimo vallone tutto splendidamente innevato. Continuiamo ancora lungo il solco del canyon, qui ormai molto largo e dolce, per poi svoltare nettamente verso il Colle dell'Autaret, che si raggiunge per ampi dossi, a parte gli ultimi ripidi metri.
Dal Colle scendiamo nel versante francese su un gran bel pendio, perdendo circa 250 metri di dislivello per poi ripellare e iniziare a dirigerci verso il Colle di Ciabrera. Senza raggiungerlo, verso quota 2850 circa, svoltiamo a sinistra andando a metter piede ... anzi sci ... sul pendio sud-ovest del Pelvo di Ciabrera. Fatti pochi metri montiamo nuovamente i rampanti ... o mettiamo gli sci in spalla in base ai gusti ... e affrontiamo il ripido pendio sovrastante. I rampanti fanno un'ottima presa sulla neve ma man mano che saliamo ci si rende conto della notevole pendenza su cui stiamo salendo sci ai piedi. La concentrazione è al massimo, uno scivolamento qui, su questa neve dura, avrebbe conseguenze letali ... con il senno di poi, sarebbe stato meglio (e più sicuro) calzare i ramponi e salire sci in spalla.
E' quindi con sollievo che riesco ad arrivare sulle rocce sommitali e raggiungere così la vetta, dove incontriamo altri 3 sciatori arrivati da un altro percorso. Qualche scambio di informazioni e ci indicano una via quasi parallela di discesa che ha ricevuto più sole e che quindi troveremo più sicura e maggiormente sciabile. Più tranquilli affrontiamo questa bella discesa per tornare nel vallone da cui siamo saliti da dove ripelliamo per dirigerci direttamente verso la Testa dell'Autaret, sfruttando la traccia dei 3 che ci precedono.
Giungiamo in vetta (ognuno con i suoi tempi e con il suo metodo) e visto che le temperature oggi reggono ancora molto bene, possiamo anche prepararci con calma prima di scendere. Affrontiamo bene i bei pendii superiori per poi iniziare ad addentrarci nelle Barricate. Grazie ad una dritta dei 3 local (incredibile) riusciamo a trovare un ripido ma breve canalino che aggira il "buco" della cascata e rientrare a Sant'Anna senza togliere gli sci ... magnifico!
Tourengänger:
Andrea!
Communities: Hikr in italiano, Skitouren
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (4)