Resegone da Morterone

Era da giugno, ovvero da quando sono andato per la prima volta nel lecchese, che non vedevo l'ora di ritornarci. Allora ero salito sulla Grignetta, questa volta ci ritorno con destinazioni il vicino monte Resegone. Informandomi un po, vedo che, escludendo le vie ferrate, le principali vie di salita sono quattro: dai piani d'erna (prendendo la seggiovia in modo da ridurre di molto il dislivello), dalla partenza della seggiovia stessa (itinerario più lungo e con il dislivello più impegnativo), da Brumano e da Morterone. La scelta ricade su quest'ultima. Il dislivello non è eccessivo, ma nemmeno troppo poco ed, inoltre, venendo dalla provincia di Varese, la località di partenza è più comodamente raggiungibile rispetto a Brumano.
Dopo la lunga salita che porta a Morterone, lasciamo la macchina nel parcheggio vicino al punto d'atterraggio degli elicotteri (quota 1090m).
Il sentiero da seguire è il 16, con indicazioni: rifugio Azzoni, monte Resegone. Parte da subito molto ripido, risalendo il prato alle spalle del parcheggio. Quando raggiungiamo il limite del bosco pochi minuti dopo, abbiamo già guadagnato quasi 100 metri di quota. Proseguiamo immersi tra faggi e betulle. I colori dell'autunno ci circondano e, la bellezza del bosco, quasi non ci fa sentire la fatica di questo primo tratto abbastanza ripido.
Dopo circa mezz'ora dalla partenza, incrociamo il sentiero 17 e lo imbocchiamo risalendo verso sinistra. Subito dopo raggiungiamo un secondo bivio (dove sono presenti alcuni tavolini per pic-nic). Andando a destra ci si dirige verso il passo del Giuff e quindi ai Piani d'Erna. Noi evitiamo questa direzione e risaliamo invece verso sinistra, continuando a seguire le indicazioni per il rifugio Azzoni e la cima. Oltrepassiamo la piccola sorgente Forbesette (dove è possibile rifornirsi d'acqua fresca) e continuiamo a salire immersi nel bosco. Dopo circa 1h30' dalla partenza gli alberi si fanno più radi, fino a scomparire e finalmente ci appare alla vista per la prima volta la nostra meta di giornata. La grossa croce di vetta è là, circa 200 metri sopra di noi. Qui il sentiero si fa nuovamente più ripido e risale su roccette e gradoni che mi ricordano molto la vicina Grignetta. In poco raggiungiamo la bocchetta che divide la punta Cermenati dal Pizzo Daina e lì si apre davanti a noi l'intera Pianura Padana. La giornata è bellissima e il panorama è fantastico. Lo ammiriamo per un istante, ma la cima è ormai vicina e da lassù la vista sarà ancora meglio. Ripartiamo e in cinque minuti siamo al rifugio Azzoni. 
L'ora è quella di pranzo, così ci fermiamo al rifugio a mangiare. La polenta è molto buona e il vino leggero e piacevole. Consigliatissimo fermarsi qui a mangiare dato che anche i prezzi sono molto abbordabili.
Con la pancia piena percorriamo gli ultimi metri che ci separano dalla cima e, finalmente, possiamo dire che anche il Resegone è fatto!!! 
La vista quest'oggi è davvero favolosa. Si vede di tutto: l'appennino, il Monviso, il Rosa, i 4000 del vallese, il Leone, il trittico del sempione, tutte le prealpi del varesotto e del luganese. A nord il gruppo delle grigne la fa da padrona, dietro di loro il Legnone, più a est il Monte Disgrazia e, in fondo, il gruppo del Bernina. A est le Alpi Orobie, a me quasi completamente sconosciute.
La bellezza del panorama, insieme alle temperature piacevoli, rende difficile l'idea di dover ripartire. Scorgiamo la vicina punta Stoppani, così decidiamo di allungare un po l'escursione e di raggiungerla. Perdiamo quasi 200 metri di quota per raggiungere l'imbocco del canalone Comera e qui riprendiamo a salire. Questo è forse l'unico tratto dell'intera escursione che richiede un po più d'attenzione. L'ultimo tratto di salita il sentiero non è ben segnalato e risaliamo un po a caso tra roccette e prati inclinati. Alla fine raggiungiamo la piccola croce di vetta a quota 1800 e ci gustiamo ancora per un istante il bellissimo panorama. La punta Manzoni e il Dente sono lì vicine. La tentazione è forte, ma alla fine, non dovendo rientrare troppo tardi, desistiamo e gli diamo appuntamento per una prossima volta. Ritorniamo sui nostri passi e, superato l'imbocco del canalone comera, evitiamo di risalire nuovamente al rifugio Azzoni. Seguiamo un sentiero che scende quasi parallelo a quello fatto per salire, qualche decina di metri più in quota. Raggiunto un bivio proseguiamo dritti, evitando il sentiero di destra che ci avrebbe riportati alla via di salita.
Perdiamo quota velocemente, scendendo a ridosso delle pareti rocciose della cima Manzoni, quindi svoltiamo a destra (seguendo le indicazioni per la sorgente forbesette scritte su un masso) e rientriamo nel fitto bosco. Dopo non molto raggiungiamo la sorgente e da qui la via di discesa risulta in comune con quella di salita.
Escursione molto bella e non particolarmente impegnativa. Adatta a chiunque abbia un minimo di allenamento. Complice il meteo favorevole, il panorama dalla cima del Resegone è sicuramente uno dei migliori che abbia mai visto. Consigliatissimo!

Marco.