Val Cama
|
||||||||||||||||||
Oggi era nostra intenzione tornare in Val Maggia ma la situazione del cielo non faceva sperare niente di buono, così abbiamo deciso di andare verso il San Bernardino, qui c'era vento forte e nevischio. Così siamo tornati indietro e vedendo l'uscita di Lostallo mi è venuto in mente che da queste parti c'è la Val Cama di cui avevo letto in un rapporto di ale84 e che mi aveva colpito per la natura selvaggia del posto.
Da Lostallo proseguiamo sulla cantonale verso Cama: troviamo il cartello che indica la valle e dopo aver attraversato il Ticino e l'autostrada con un paio di ponticelli, parcheggiamo in località Ogreda.
Il sentiero comincia subito dentro un bosco di castagni secolari fino ad arrivare ad una piccola terrazza panoramica da cui si vede tutta la Val Mesolcina e dove si trova una piccola cappella.
Caratteristica: una serie di cartelli esplicativi spiegano i nomi delle località (in dialetto) che man mano s'incontrano.
Proseguiamo su un percorso assai ripido, con grandi gradini di pietra, fino a Provesc 800m senza trovare neve se non per un paio di picoli tratti: da ora in poi invece ne troviamo un bel pò (il sole resta dietro le cime e la valle è molto umida), anche se le ciaspole ancora non servono; adesso siamo praticamente in piano sulla destra orografica di una valle selvaggia con pendici alte e boscose, i castagni hanno lasciato il posto a faggi,abeti e betulle, troviamo un paio di slavine abbastanza recenti e arriviamo in Val Domba 920m.
La valle si stringe a canyon, inizia una grossa pietraia ricoperta da abeti, si rendono necessarie le ciaspole, proseguiamo: il paesaggio diventa fiabesco, grosse dune di neve in mezzo alle quali cerchiamo una via, tronchi e rami spezzati dalla tanta neve di quest'anno, un silenzio irreale rotto dal rumore lontano di qualche slavina.
Alla fine andiamo sulla spianata asciutta del torrente essendo impossibile proseguire nel bosco e lo risaliamo fino a quando vediamo di nuovo un segnavia, riprendiamo il sentiero e in breve ci troviamo al Sass de la Vegia, un tunnel naturale formato da due giganteschi massi. Dopo poco siamo in una grossa spianata dove cìè una presa di captazione dell'acqua: non si può continuare su questo lato, attraversiamo il torrente e continuiamo a salire nel bosco ma all'ennesima slavina decidiamo di fermarci: vediamo tra gli alberi la valle che si apre, il Piz de Cressim e le cime intorno, peccato: secondo l'altimetro non siamo molto lontani dall'Alpe di Besarden 1130m!
Ci fermiamo a mangiare con il rumore assordante del torrente, poi torniamo in giù e a Provesc ci godiamo una mezz'ora di sole: in fin dei conti valeva la pena scoprire la Val Cama in queste condizioni: la prossima gita in primavera ce la godremo pienamente!
Da Lostallo proseguiamo sulla cantonale verso Cama: troviamo il cartello che indica la valle e dopo aver attraversato il Ticino e l'autostrada con un paio di ponticelli, parcheggiamo in località Ogreda.
Il sentiero comincia subito dentro un bosco di castagni secolari fino ad arrivare ad una piccola terrazza panoramica da cui si vede tutta la Val Mesolcina e dove si trova una piccola cappella.
Caratteristica: una serie di cartelli esplicativi spiegano i nomi delle località (in dialetto) che man mano s'incontrano.
Proseguiamo su un percorso assai ripido, con grandi gradini di pietra, fino a Provesc 800m senza trovare neve se non per un paio di picoli tratti: da ora in poi invece ne troviamo un bel pò (il sole resta dietro le cime e la valle è molto umida), anche se le ciaspole ancora non servono; adesso siamo praticamente in piano sulla destra orografica di una valle selvaggia con pendici alte e boscose, i castagni hanno lasciato il posto a faggi,abeti e betulle, troviamo un paio di slavine abbastanza recenti e arriviamo in Val Domba 920m.
La valle si stringe a canyon, inizia una grossa pietraia ricoperta da abeti, si rendono necessarie le ciaspole, proseguiamo: il paesaggio diventa fiabesco, grosse dune di neve in mezzo alle quali cerchiamo una via, tronchi e rami spezzati dalla tanta neve di quest'anno, un silenzio irreale rotto dal rumore lontano di qualche slavina.
Alla fine andiamo sulla spianata asciutta del torrente essendo impossibile proseguire nel bosco e lo risaliamo fino a quando vediamo di nuovo un segnavia, riprendiamo il sentiero e in breve ci troviamo al Sass de la Vegia, un tunnel naturale formato da due giganteschi massi. Dopo poco siamo in una grossa spianata dove cìè una presa di captazione dell'acqua: non si può continuare su questo lato, attraversiamo il torrente e continuiamo a salire nel bosco ma all'ennesima slavina decidiamo di fermarci: vediamo tra gli alberi la valle che si apre, il Piz de Cressim e le cime intorno, peccato: secondo l'altimetro non siamo molto lontani dall'Alpe di Besarden 1130m!
Ci fermiamo a mangiare con il rumore assordante del torrente, poi torniamo in giù e a Provesc ci godiamo una mezz'ora di sole: in fin dei conti valeva la pena scoprire la Val Cama in queste condizioni: la prossima gita in primavera ce la godremo pienamente!
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (2)