Bocchetta di Valfùbia e... dintorni


Publiziert von cai56 , 31. Januar 2017 um 18:42. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:29 Januar 2017
Wandern Schwierigkeit: T4 - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 3:30
Aufstieg: 1300 m
Abstieg: 1300 m
Strecke:andata e ritorno 10,5 km circa
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano a Novate Mezzola lungo la statale 36; poco dopo la stazione ferroviaria svoltare a destra e salire fino alla contrada Mezzolpiano, dove si trova un ampio (ma spesso insufficiente) piazzale di parcheggio.

...come andare in Val Codera e - dopo un inevitabile primo tratto "pubblico" - non trovare anima viva. La "normale" suddetta Val Codera è già di per sé uno spettacolo della natura e del lavoro umano: dalle rive del Lago di Mezzola, salendo mirabili scalinate di granito, ci si addentra con limitate pendenze nel cuore e ai piedi delle grandi pareti alpinistiche del gruppo Màsino-Bregaglia; la facilità del percorso, la bellezza dei luoghi e la numerosa presenza di locande e rifugi fanno in modo che la frequentazione turistica sia molto elevata per tutto l'anno, o almeno finchè la neve non arriva a "disturbare". Però c'è modo di frequentare diversamente la valle: le antiche attività pastorali, venatorie e forestali hanno lasciato tracce di passaggio e di stanzialità che gli escursionisti sul fondovalle nemmeno immaginano. Con l'ispirazione e l'aiuto di siti web ("Itineralp" e "Le Montagne Divertenti") - e la dovuta cautela - si può cominciare ad avvicinarsi a queste alternative seguendo gli itinerari più facili ed evidenti. Questa gita ne è un esempio.  


Dal parcheggio di Mezzolpiano si imbocca la mulattiera scalinata per la Val Codera; lunghi tratti di acciottolato salgono a risvolti nel bosco di querce e castagni alternandosi - quando la pendenza lo richiede - a rampe gradinate. Oltrepassato il bivio con il sentiero proveniente dalla Montagnola, la strada si addentra in una parete rocciosa caratterizzata da antiche cave di granito e più recenti franamenti: qui la salita avviene esclusivamente tramite interminabili e indimenticabili sequenze di gradini. Una inaspettata e riposante discesa introduce alla risalita di una valletta secondaria che sbuca alle case inferiori di Avedèe: pochi passi e si raggiunge il poggio erboso - panoramicissimo - che ospita la chiesetta della contrada e una stazione di frazionamento della teleferica per Codera. Qui si abbandona la via per la valle; girando alle spalle della cappella, si raggiungono le baite del nucleo principale di Avedèe. Passando fra le abitazioni, ci si porta ai terrazzamenti abbandonati che precedono il bosco: risalendo le scalette di servizio - un po' a destra e un po' a sinistra - ci si imbatte rapidamente in un bel sentiero che traversa a destra fra i castagni; la salita diventa subito ripida e zigzagante sul pendio (l'alta frequentazione di capre moltiplica per un breve tratto il numero di tracce) fino a raggiungere un dosso soleggiato con tre baite disseminate sulla pendenza: circa all'altezza della seconda si dirama - di nuovo a destra - un traverso diretto al profondo della Valghera, che dovremo risalire. [Per intendersi, la Valghera è il vallone fortemente detritico che si oltrepassa, lungo la salita a Codera, protetti dalla galleria artificiale paravalanghe/paramassi.] Il sentiero, ormai poco frequentato ma ben delineato, guadagna rapidamente quota con strette serpentine talora gradinate sul versante sinistro del solco; un ulteriore avvicinamento al fondo avviene tramite il percorso di due (ma poi sono quasi tre) esposte cenge, frutto di un adattamento parzialmente artificiale di una parete rocciosa e di due scivoli di roccia. Il fondovalle si raggiunge su terreno ghiaioso ai piedi di una impressionante parete di rocce chiare (pericolo di caduta sassi); si sale per la massima pendenza oltrepassando due piccoli recinti per i capretti e una vasta grotta/stalla scavata sotto la parete aggettante. In pochi passi, con qualche breve traverso sul pendio, si raggiunge la conca della Bocchetta di Valfubia: notevole il contrasto con il nuovo versante, dove un pascolo luminoso ospita due baite che stanno per essere inglobate dall'invadente bosco di betulle. La posizione della bocchetta, pur concedendo un bel colpo d'occhio sul sottostante Piano di Chiavenna, è troppo incassata sotto il Motto di Avedèe per concedere altre visuali, per cui è vivamente consigliabile proseguire sulla destra a fianco del muro di protezione fino a ritrovare una traccia di animali che risale i dossi susseguentisi in direzione della parete occidentale del Sass Bianc: il punto di arrivo è una sommità arrotondata che rimane separata dalla cima tramite un avvallamento di pascolo circondato da un mare di rododendri. Spettacolari il panorama sul Lago di Como e l'insolita inquadratura della testata della Val Codera con il dominante Pizzo Badile.
Ritorno per la via di andata.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (8)


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danicomo hat gesagt:
Gesendet am 1. Februar 2017 um 08:11
Bellissimo...., grazie per la condivisione.
Daniele

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 1. Februar 2017 um 16:48
Quando le troppe salite a Codera vengono a noia...
Ciao Marco

Menek hat gesagt:
Gesendet am 1. Februar 2017 um 10:04
Quoto il Doc....
Ciao

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 1. Februar 2017 um 16:55
Con più tempo a disposizione avremmo potuto raggiungere, senza troppe difficoltà, le cime adiacenti, ma per ora ci è bastata questa introduzione.
Ciao Marco

gbal hat gesagt:
Gesendet am 2. Februar 2017 um 19:27
Bentornati ragazzi.
Complimenti per questa escursione per intenditori.
Ciao

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 2. Februar 2017 um 20:52
Come si dice, non diventerà mai popolare, ma vale veramente la pena: d'altra parte le uniche - poche - difficoltà erano legate alla presenza di un po' di ghiaccio.
Ciao

danicomo hat gesagt:
Gesendet am 15. März 2017 um 15:23
Dalla Bocchetta, come è la salita al Motto di Avedee??
Daniele

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 15. März 2017 um 16:29
Anche se recentemente ho letto da qualche parte ("Le Montagne Divertenti"? non mi ricordo) che qualcuno ha ripulito a roncolate un passaggio nella fitta boscaglia, a me non è parso di vedere nulla: però ero diretto dalla parte opposta e non ho osservato a fondo. Si legge anche di un buon sentiero che sale al Motto passando dalle baite della Motta, ma l'imbocco, in corrispondenza di un tornante, della deviazione lungo il percorso per la bocchetta non è per nulla evidente.
Marco


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