Full immersion nel silenzio assoluto: Costone delle Cornelle e Dos de Portole.
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Quando salimmo sul Monte Telegrafo, io e Rosa ci accorgemmo della bellezza e della vastità dei luoghi, posti meravigliosi a cavallo tra le Valli Giudicarie e la catena dell’Adamello, posti in cui poter vagare “a vista” per giorni ed in assoluta solitudine. Pensavamo che l’inverno avrebbe interrotto la nostra voglia di esplorare queste montagne, ma l’inverno anomalo che stiamo vivendo ci ha regalato questa nuova bella scoperta.
Partiamo da Faserno, un bellissimo posto dove una trentina di baite occupano parte dell’alpeggio, seguiamo le indicazioni (Cai 259) poste vicino alla Chiesetta e con un certo piglio ci addentriamo in un bel bosco tipicamente in stile trentino.
Usciti dalla pineta, ora la vista diventa ampia e la Malga/Bivacco Vacil sembra lì a portata di mano, in poco più di 1h dalla partenza giungiamo alla Malga/Bivacco dove facciamo il primo break della giornata; il posto è molto bello e il Bivacco ha un lato invernale sempre aperto. D’estate c’è la possibilità di ristoro.
Passato il Bivio con il sentiero 259b, il percorso prosegue sul 259 e sempre in moderata pendenza seguiamo questo largo sentiero che porta verso il Passo di Val Marza; dopo un bel traverso verso la Val Marza stessa, ad un certo punto troviamo sulla destra una traccia che sale ripida verso una punta erbosa, dopo una controllata veloce al Gps, scopriamo che la cima è il Dos de Portole.
Dopo un cenno d’assenso da parte di Rosa, cominciamo a seguire la traccia che viaggia in cresta e tempo un quarto d’ora eccoci sulla prima vetta della giornata. Cima non segnalata ma da fare visto che è per strada.
Ora si prosegue sempre su cresta, scendendo con attenzione verso una selletta dove incrocia un ripido sentiero proveniente da Nord, da qua, sempre ripidamente e su comodo pendio erboso raggiungiamo la nostra vera meta della giornata: Costone delle Cornelle. 2h30.
Anche questa è una cima anonima, nessuna segnalazione gli rende gloria, ma anche qua la visuale è a 360° e oggi lo spettacolo è assicurato. Fatte le dovute foto, per il pranzo ci portiamo un po al riparo dal vento, e sempre per cresta ci abbassiamo di 50 mt accomodandoci su roccette affioranti.
Finito velocemente il pasto non ci resta che continuare il nostro cammino, in lontananza vediamo una palina e pensiamo che quello sia il Passo delle Cornelle; scendiamo così verso il sottostante sentiero 259, ma invece d’imboccarlo restiamo alti sulla cresta, e con breve strappo su pendio erboso siamo su una cima quotata ma senza nome, io con rispetto l’ho chiamata Cornello Solitario, un nome buono solo per il waypoint.
Sempre su dorsale ora si scende al vicino Passo delle Cornelle, imbocchiamo il sentiero 259b, dove oltrepassata la Malga Valleselle il sentiero prosegue e si addentra per la selvaggia Val Sorino. Qua la bollatura è evidente e con facilità giungiamo ad un'altra bella malga che risponde al nome di Serodine, qua, una palina direzionale ci indica la retta via.
Superati non senza difficoltà diversi torrenti ghiacciati, ora la traccia sale di un centinaio di metri, incrocia una piccola pozza mentre la bollatura sembra svanire, o meglio, noi non la vediamo più; trovato un cartello inchiodato su un Larice con su scritto Giro delle Maghe, a questo punto prendiamo questa traccia che sale ad un vicino roccolo, e da qua, in lontananza già vediamo la Malga Vacil, ci portiamo su un largo sentiero, e con una certa logica arriviamo alla Malga stessa chiudendo così un giro parzialmente ad anello.
Da qua percorriamo il sentiero a ritroso (259) che ci riporta a Faserno, una volta all’auto, non ci resta che darci “un cinque alto” per il bel percorso che abbiamo scoperto. Gnari, che bèla giurnada…
Nota 1): Questo è un giro pieno di sorprese, in un posto abbastanza snobbata dalla massa escursionistica; i panorami sono molto estesi e i sentieri sono infiniti, peccato che non gli si renda merito, merito invece, a chi tiene in buono stato la segnaletica (Cai Storo), a parte la poco bollata Val Sorino il resto del territorio è ammirevolmente ben curato. Su quattro escursioni effettuate qui, ho incontrato 4 persone.
Nota 2): Cose a caso & chi se ne frega!
Visioni: La Regina Elisabetta non si mostra da un mese. Sarà forse al Museo delle Cere?
Variazioni intestinali: trovata una nuova parte del corpo umano, il Mesentere. Che cagata di scoperta…
Ipse dixit Di Canio: Io razzista? Ma se ho sempre detto che i neri sono i migliori amici dell’Uomo!
Nota 3): Eric e il Costone…
COSTONE.
Io so che questo giro attizza il mio bosone,
due chiappe con un buco a forma di bidone,
gentaglia state calmi e controllate il vostro ormone.
Costone,
il bivacco è molto bello ma manca un bel sifone,
la mano sulla sedia si sporca di limone,
il lavandino è ampio e appoggio il mio sapone.
Costone,
la cresta è molto ampia ma serve assai attenzione,
se scivoli di lato fai un tuffo a gran carpione,
poi picchi sulla roccia e vivi da cappone.
Saltello ben felice e con fare da cialtrone, e in fondo mi domando: chi viene sul Costone?
A’ la prochaine! Menek e Rosa.
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