Prova di autoassicurazione alla Serra Neire (2986 m)
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È un sacco di tempo che quest’idea mi gira per la testa.. crearmi un modo di fare auto-assicurazione in solitaria..
Sostanzialmente, l’idea è questa: su una cresta facile, ma esposta, prendo uno spuntone, creo una sosta con una fettuccia e con un barcaiolo faccio partire una corda singola. Con un prüssik all’imbrago mi lego alla corda e procedo lungo la cresta, facendo scorrere via via il prüssik lungo la corda e, nel frattempo, creando delle protezioni intermedie, con fettucce e rinvii, in cui far passare la corda. Una volta finita la corda, qualora fosse necessario procedere ulteriormente, bisognerebbe creare una nuova sosta, tornare indietro, liberare la sosta iniziale e raggiungere la nuova sosta. Insomma, alla fine si è fatto il triplo del percorso, ma sempre in sicurezza (supponendo che la sosta e le protezioni intermedie tengano, in caso di una caduta lungo la parete..).
(C’è pochissima letteratura in merito, ma sostanzialmente la procedura da tenere è questa. L’unica differenza è che io non sono andato ad adottare dei sistemi di autobloccaggio che smorzino lo strappo in caso di caduta.. in questi casi si utilizza un gri-gri modificato.. ma non facendo una via di arrampicata, la mia caduta sarebbe soltanto una scivolata, ed il prüssik andrebbe più che bene..)
Una volta sola ho avuto l’opportunità di mettere in atto questa tecnica, andando a fare il Petit Mont Velan, e fu una bella soddisfazione: arrivai in vetta grazie a questa tecnica, in sostanziale sicurezza. Erano solo una ventina di metri, ma senza quella corda non me la sarei sentita..
Il problema che incontrai però quella volta fu cosa farmene della corda davanti a me: allora, partii con tutta la corda in prossimità della partenza. Man mano che procedevo, dovevo tirare la corda libera verso di me, per poter andare avanti.. Tutto facile, se non fosse che la corda si impigliava nelle rocce e nei sassi rendendo difficile tirarla a me. La soluzione, ovviamente, era partire con la corda libera nello zaino e “filarla” via via che avanzavo.
Tutto semplice, no? Così, non vedo l’ora di provare questa tecnica, ma stavolta decido di fare un’esercitazione su un tratto di terreno che simulasse le asperità che si possono incontrare su una cresta e a cui fare sicurezza, ma senza la benché minima possibilità di scivolare e farmi male. La cresta N della Serra Neire è perfetta.
È la terza volta che ci salgo.. si raggiunge in un batter d’occhio dal Lac de Moiry, ma l’ambiente è spettacolare!
Faccio tutto per bene, con calma, cercando di documentare con delle foto i vari passaggi. Il problema che riscontro è però proprio nel far uscire la corda dallo zaino: nonostante l’avessi messa dentro cercando di non creare grovigli, tirarla fuori non è così facile come detto a parole e, alla fine, per riuscirci, una mano potrebbe non essere sufficiente. Ed allora il rischio è di perdere la sicurezza che proprio quella corda dovrebbe aumentare..
Alla fine, termino con un interrogativo: ha senso usarla? Non so rispondermi, ma una mezza corda me la porterò comunque, quando andrò a fare qualcosa di.. intrigante. Non si sa mai.. Una doppia, comunque, può sempre venir utile farla. E per quello non bisogna inventare niente!
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