Baita Pesciola m.2004: CAPODANNO 2015/2016 con giornate stupende...anche se manca la neve!


Publiziert von Alberto , 9. Januar 2016 um 11:35. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:28 Dezember 2015
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Zeitbedarf: 2:15
Aufstieg: 960 m
Strecke:parcheggio centrale Armisa m.1061 - baite Masone di sotto m.1140 - località Foppe m.1400 - Baite Moretti m.1460 - Alpe Campèi m.1647 - Baita Pesciola m.2004 DESCRIZIONE: Parcheggiata l'auto nel parcheggio a monte della centrale dell'Armisa m.1061,(cartello indicatore che da ore 2: non reale,la guida da ore 2,30) si prosegue lungo la sterrata con alcuni tornanti,che permette di salire all'assolata conca dei prati della Foppa (1400 m),dove si apre un imponente panorama sulla cerchia di montagne che la circonda. Senza inoltrarsi nella valle,si sale verso sinistra (cartello indicatore per la baita Pesciola) sfruttando il tracciato di una sterrata (visibile anche se coperta dalla neve) si perviene alle baite Moretti m.1459. Più in alto,raggiunte le baite alpe Campèi m.1647,prima di superarle a sinistra vi è una fontana e a monte il nuovo acquedotto che si deve raggiungere,poi si prende a sinistra e si seguono le indicazioni,sentiero erto, mentre il sentiero più più lungo procede diritto e con pendenza moderata e lungo circa 1 km. in più. km. 3,800 con quello corto
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Strada S.S. 36 dello Spluga: da Milano seguire per Lecco,Sondrio. Passato Sondrio,sulla sp 38 dello Stelvio,dopo aver superato la segnaletica di Piateda,s'incontrano i cartelli con segnaletica per Briotti-Arigna. Si scende ad attraversare il ponte per poi risalire,si supera la località Sazzo (ottimo ristorante con cucina aperta a tutte le ore) si prosegue lasciando perdere le varie biforcazioni. Giunti al tornante con cartello Briotti,proseguire diritto su sterrata (in caso di neve viene pulita dagli addetti della centrale: in ogni caso le catene da neve è meglio averle) fino al parcheggio a monte della centrale idroelettrica dell'Armisa: il parcheggio in inverno è super affollato.
Unterkunftmöglichkeiten:Baita Pesciola (richiedere le chiavi): un grande tavolone con panche - panchina - stufa a legna che riscalda alla grande tutto l'ambiente - cucina a gas 4 fuochi - acqua all'interno - bagno interno con boiler a legna per la doccia - dormitorio nella parte superiore della struttura (caldo anche in pieno inverno) con materassi,coperte e cuscini per 18 p.l. - pentole in abbondanza come gli accessori da cucina - luce a pannello solare + spina e radio - deposito zaini - alcune ciabatte e scarpe da tempo libero
Kartennummer:carta Kompass 1:50.000 Bernina - Sondrio

28 dicembre 2015: Il Bradipo delle Alpi che ha proposto di festeggiare il CAPODANNO in una struttura autogestita,anche per questo anno si è dato da fare,sfornando questa meta che già conosceva più che bene e che avevo "provato" in solitaria durante il periodo invernale con abbondante neve negli scorsi anni.

Questo è stato possibile non solo per la mia conoscenza in strutture,ma anche per la scelta di lasciarla accessibile al nuovo responsabile che ne detiene non solo le chiavi,ma che veramente si fa in 4 apportando migliorie e mettendo a disposizione più di quanto ci si aspetti e per tanto ringrazio/iamo in primis: IVAN SIMONINI con cui mi tenevo in contatto per le operazioni di carico viveri ed altre informazioni importanti.

Il giorno della partenza è arrivato,almeno per quanto mi riguarda: nonostante l'avviso inerente alla partecipazione per questo evento,ma più che altro per trascorrere alcuni giorni immersi nella natura dallo scenario veramente spettacolare,non si riesce a capire in quanti saremo,quanti saliranno con me o il 29 o il 30 e via dicendo.

E' tutto un mistero che a volte lascia un po di stupore in quanto certe decisioni vanno prese con decisione e in largo anticipo: se un altro gruppo avesse chiesto di poter salire,si doveva necessariamente dare conferma di quanti eravamo noi (cosa che è avvenuta e che per la loro rinuncia è andata bene a coloro che si sono aggregati all'ultimo momento) e sarebbe stato difficile poter avere qualcuno in più nel caso che prendesse una decisione dell'ultimo giorno.

Il 28 parto,alle ore 8,45 mi incammino per poi arrivare alla baita Pesciola alle ore 11,00 tramite il sentiero ripido ma "breve" visto che avevo un bel carico e lo zaino che avevo ripristinato avevo timore che potesse abbandonarmi lungo il percorso di andata: arrivato sento un sibilo e cerco di capire da dove provenga...eccolo lassù,il "re" delle Alpi,il camoscio.

Chi non ha fretta,chi si ferma e riflette,chi affronta la montagna con umiltà e l'ascolta,potrà vedere e sentire ciò che non possono coloro che corrono per arrivare presto alla meta.

Un regalo che la natura fa a chi l'ascolta e l'apprezza nella sua più totale essenza.

Alle 11,27,preparo ciò che serve per l'accensione della stufa,con molta tranquillità e senza fretta dato che di tempo ne ho e so perfettamente che andare a sera la baita è sicuramente calda: in 2 minuti il fuoco già arde,dopo altri 23 la stufa viaggia alla grande alimentandola con grandi ciocchi. Il sole arriva verso le ore 11,40 e alle ore 15,00 scompare. Temperatura all'arrivo +2° poi +20° e mantenuta costante fino ad 1 ora prima di andare a dormire.

Dopo aver mangiato un poco di focaccia comincio a prendere neve da far sciogliere per fare acqua che servirà per il wc (se vi è possibilità di stare all'interno della struttura è meglio,ovviamente usando l'acqua con parsimonia) agevolando più che altro le donne del gruppo e nel caso che di notte si abbia necessità (quando si va avanti con l'età si tende a diventare "prostatici",quindi il wc diventa la seconda "dimora" he he he).

Alle 17,00 la temperatura al piano terra è ottimale (19° gradi) mentre al piano superiore sono 17,8° (ottima anche questa)...sicuramente per alcuni va bene se arriva a 25° fino a soffocare dal caldo coloro che hanno la circolazione sanguigna normale,senza comprendere che il caldo secco da stufa non fa bene ed inoltre bisogna reintegrare l'ossigeno bruciato per far affluire un'adeguata circolazione di aria (lo dicono i manuali delle case che costruiscono le stufe) in modo tale che vi sia assicurato un buon ricambio di ossigeno ed evitare problemi di salute.

Inoltre,la stufa ed il camino, per ragioni di sicurezza alla sera prima di andare a dormire è meglio lasciare che vi sia solo brace al posto di fiamme vive,cosa che il sottoscritto fa regolarmente,dato che a passar vita migliore basta poco...ma un poco più in là l'è mei!

La giornata è stupenda e non lascia dubbio che le ciaspole serviranno come peso in più,ma visto e sentito che le previsioni non sono sempre attendibili,è meglio qualche peso in più che dover subire qualche fatica inumana già sperimentata in passato (per dimenticanza).

Tramonto spettacolare,stanchezza abbastanza,soddisfazione tanta in particolare per essere quassù a respirare aria un po più sana rispetto a quella che c'è in pianura.

Alla sera un suono familiare mi dice che devo staccare l'inverter (come al Gusmeroli).

29 dicembre 2015: Alla mattina la temperatura alle ore 7,30 al piano terreno è di 10° gradi e sopra di 12,3°,ottimo se si considera quella esterna non proprio da isole Maldive!...sicuramente per qualcuno è da polo nord: suggerirei in questo caso una flebo di antigelo ha ha ha,sicuramente il sangue circolerà veloce...ma per quanto tempo...non è dato a sapere!

Alla mattina presto,la luce c'è stata per poco tempo e ho verificato il quadro elettrico: in effetti segnala che le batterie sono scariche (la radio è andata quasi tutto il giorno).

Con un pezzetto di diavolina,mezza pagina di giornale e solo 4 legnetti fini di cui ho fatto abbondate scorta nel cassetto sottostante alla stufa,per evitare di usare quelli che ha preparato Ivan: dopo tutto qualcosa bisogna pur fare lassù,ecco che la stufa parte alla grande,mentre l'alba mi regala colori favolosi che illuminano le più alte cime situate sul versante retico.

Uno spettacolo che solo chi può concedersi il "lusso" (chi ha la moglie a cui non piace la montagna,non può concedersi questo privilegio...) di fare almeno 2 giorni con tempo bello può ammirare e contemplare: un regalo che la montagna sa offrire senza chiedere nulla in cambio a parte il giusto rispetto che merita!

Verso le 10,00 sono al punto panoramico sito alla quota di 1979 m. dove la vista spazia dal pizzo Badile all'Adamello,uno scenario che mi aspettavo in gran parte e che da anni volevo scoprire: spesso molti che frequentano la montagna,prediligono la quota,salire sempre in altro,ignorando completamente che molti panorami si possono ammirare anche da quote più basse,che lasciano a bocca aperta senza troppi sacrifici,non lo dico solo io ma anche famosi alpinisti durante alcune interviste,quindi,non dovrebbero essere fesserie,ma se vi è qualcuno che non crede,lo conduco personalmente...se è disposto a scommettere!

Alle ore 11,40 torna la luce,appena il sole batte sul pannello solare.

Riprendo i lavori di raccolta neve,non sembra,ma anche il wc ha il suo gran da fare...!

Poi alle ore 13,00 arriva el Gianela con uno zaino (forsi l'era mei el gerla!) che sembrava esplodere da un momento all'altro dal tanto di roba che conteneva.

Poi sopraggiungono Enrico e Stefano che però scenderanno in giornata.

Riprendiamo a recuperare neve per fare acqua da usarsi per il bagno e da bere.

Ore 22,00: nonostante la radio è stata spenta tutto il giorno,il pannello segnala batteria al minimo.

30 dicembre 2015: alle ore 13,40 ci raggiungono ROBERTINO e MARTA - GIOVANNI e RITA - FRANCESCA - ENRICO (socio CAI) - verso sera ci raggiunge GIBO (Alberto) che a causa del ginocchio sofferente,pareva dovesse rinunciare.

Mentre sto prelevando neve da fare acqua per il bagno,scivolo con il nuovo mastello pieno per metà,mentre mi sposto per prendere neve più in alto: cado appoggiandomi sul mastello,non mi faccio nulla e vado avanti a prelevare altra neve e poi rientro in baita.

Estraendo la neve dal mastello per metterla nella pentola,vediamo (cera anche Francesca) che si è spaccato sul fondo,probabilmente un piccolo sasso appuntito,appena affiorante dalla neve,nell'urto lo ha danneggiato: cerco nel mio piccolo zaino che in certi casi si trasforma in "negozio ferramenta",il nastro adesivo telato e subito riparo il danno.

Questo mastello va bene anche se si deve mettervi dell'acqua,basta che lo si appoggi all'interno del lavello per sicurezza,comunque,tutte le problematiche sono state riferite a Ivan e altre anche scritte sul diario.

Mentre siamo al piano terra,sentiamo uno strano rumore in camera,salgo io e Marta: Giovanni voleva fare un pisolo,ma i 2 piedini anteriori hanno ceduto nonostante siano già stati riparati tempo addietro,quindi sono stati svitati gli altri 2 posteriori e messi sotto il letto a fronte (spero che venga riparato in modo adeguato).

31 dicembre 2015: il gruppo parte alla volta della cima,io e GIBO rimaniamo alla base,il lavoro non manca e poi la giornata non è di quelle che "merita" nel mentre ci fa visita Mario Brenna che ci lascia una bottiglia di buon vino (per chi s'intende di questa materia) e scende prima di pranzo,poi ci raggiungono anche Lorenzo Tremolada (chirurgo socio CAI ) che porta altre 3 bottiglie di acqua da 2 l. ed è preoccupato per Jacopo (che poi vengo a sapere che aveva preso un altra direzione quando è giunto al cartello dove avrebbe dovuto prendere a sinistra,comunque a pochi minuti dalla baita) che arriva dopo un po,carico di generi...ospedalieri in caso ve ne fosse bisogno dato che è infermiere (qui bisogna far fronte con il classico gesto: scaccia sfiga!).

In pratica possiamo anche allestire una sala operatoria,pare non manchi nulla...opss,il nostro infermiere è fuori uso,la causa sono state le calzine (fantasmini) che non arrivando oltre la chiusura dello scarpone,non gli hanno impedito le lesioni alla caviglia e sotto il tallone una grande vescica.

Ma niente paura: dallo zaino sfodera cerotti a jose e sistema il tutto...però zoppica...eeeeeeeegià,il dolore lo sentono tutti,pure i duri d'orecchio!....magari la prossima volta,calzettoni spessi che sin dai tempi gli alpinisti indossavano per evitare sbucciature ai piedi,dico,magari,non è obbligatorio...ma siiiiiii,tanto ci sono i cerotti!

Bene,poco dopo ci raggiunge Paolino Beretta (socio CAI) manca ancora qualcuno all'appello...sì,la coppia di amici di Enrico che arrivano dalla valle d'Intelvi: Ettore (socio CAI) e Miriam che ci raggiungeranno verso le 19,30 dopo che Robertino ed Enrico gli sono andati incontro.

Tra ieri e oggi il caldo è oltre la soglia di sopportazione: come si fa a dire che 20° gradi al piano terra (e sopra un poco di più) sono pochi...chi ha problemi di circolazione son pochi anche i 30°,ma non per questo gli altri devono "cavarsi" la pelle.

Devo ammettere che i primi 2 giorni sono stato benone,temperatura più che ottima,tenevo sotto osservazione il termometro e poco dopo l'accensione mettevo al minimo l'aria,in modo da tenere costante la temperatura,alimentando la stufa sporadicamente in modo tale da essere più libero: forse vi è la speranza che qualcuno con problemi di circolazione capisca che sarebbe utile mettere un calzettone in più ai piedini gelidi,mettersi addosso un maglioncino o un pile o per casi estremi anche la giacca a vento e un cappellino con pom-pom?

Noooooooo,maglietta a maniche corte...ma con 30° gradi: molto probabilmente a casa,in estate,i caloriferi vanno ancora he he he!

Vi sono state lamentele a causa di "russamenti" e quindi vi sono stati coloro che non han dormito...diamo pure la colpa ai "boscaioli da camera",ma con il caldo bestiale che vi era in camera anche un cammello non sarebbe riuscito a dormire,nonostante sopporti il caldo del deserto.

Quindi,nonostante si spieghi come DEVE funzionare il riscaldamento a 2004 metri dove la struttura è ben coibentata,devi optare per vie alternative senza farti sgamare: e sì,perché a nessuno dei "fregiulina" gli è balenato per la mente che il fuoco brucia ossigeno e andrebbe reintegrato (il manuale dei costruttori lo dice chiaramente) aprendo anche di poco le finestre,facendo circolare sempre dell'aria...forse i costruttori sono esagerati?

Va bè,comunque nessuno si è trasformato in una mummia rinsecchita a causa del prosciugamento di fluidi corporei (poco ci mancava),quindi siamo riusciti indenni a superare anche questo capodanno,ammirando da lassù i fuochi d'artificio che in valle davano spettacolo oltre al casino.

Giornate all'insegna del bel tempo,tranne il 31 che si è coperto e ha fatto una spolveratina di neve.

1 gennaio 2016: Alla mattina ben si nota che la giornata è stupenda come quelle precedenti al 31 dicembre,regalando a chi ha voluto,salire alla Punta Pesciola ed ammirare il superbo panorama che si gode da lassù: Giovanni e Rita son partiti presto per fare ritorno a casa per poi con il camper andare in trentino,Lorenzo fa la colazione e poi scende,mentre gli altri 11 rimangono per il pranzo.

Nel frattempo si lavora nel recuperare neve per rifornire di acqua per lavare e da bere dato che è esaurita e per evitare di lasciare a secco i prossimi che saliranno nel pomeriggio: i 2 canestri da 20 l. che Ivan ci ha preparato sono pieni + 13 l. tra le 2 taniche che abbiamo lasciato su che van sempre bene,inoltre una delle 2 pentole in alluminio piena di acqua già bollita e filtrata e una pentola di acciaio con del thè (leggermente annacquato,nel caso la usano per lavarsi i denti),oltre ad aver lasciato alcuni piatti, bicchieri di plastica e viveri.

Speriamo che anche costoro lascino almeno 20 l. di acqua,per i prossimi che saliranno e che a loro volta proseguano in questo atto di solidarietà e aiuto vicendevole che dovrebbe esistere in ogni escursionista.

Verso le 15,00 ci incamminiamo per fare ritorno alle auto,un piccolo gruppo (Gibo - Gianluigi - Paolino e il "Bradipo delle Alpi") sceglie il percorso più morbido,il gruppo più consistente quello breve e ripido dove incontrano la famiglia (4 adulti e 4 bimbi) che saliva per trascorrere 3 giorni su in baita.

 

Con questa escursione concludo l'anno 2015 con l'attivo di 70 uscite escursionistiche (anni or sono avevo quasi toccato le 100),sicuramente vi sono coloro che han toccato le 100 e più...mica tutti possono (vuoi per la meteo,vuoi per impegni o salute) e comunque bisogna sapersi accontentare e infine,a coloro che non arrivano a farne 2 al mese dico: l'importante,anche se poche,basta che siano belle e che ci soddisfino!

 

Voglio ringraziare TUTTI gli amici che han collaborato ancora una volta,per la riuscita di questi giorni di festa per ottimizzare la permanenza in questa stupenda struttura che,a mio modo di vedere,è stata una scelta più che mai azzeccata,anche se non si è potuto utilizzare l'attrezzatura da neve,sarà per un'altra volta.

 

Da parte di TUTTI noi,un grande GRAZIE a IVAN il responsabile attuale della Baita Pesciola che è sempre stato disponibile ogni qualvolta gli veniva richiesta qualche informazione,il quale si da un gran da fare apportando migliorie alla struttura (ha pure tagliato una marea di piccoli pezzi di legna per l'accensione,mai vista una cosa del genere,di solito lo faccio io,complimenti).

 

F E L I C E 2016 A T U T T O IL M O N D O

 

 

Ciao a tutti e alla prossima!


Tourengänger: Alberto, gianluigi


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Kommentare (2)


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danicomo hat gesagt:
Gesendet am 9. Januar 2016 um 11:50
Sei un benemerito instancabile...
La fortuna dei tuoi amici.
Complimenti e saluti
Daniele

Alberto hat gesagt: RE:
Gesendet am 15. Januar 2016 um 16:00
Ciao Daniele: il gran lavoro non mi spaventa e per gli amici mi son sempre fatto in 4. Su questo sono convinto che nessun amico abbia da dire il contrario! Ciao


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