Lettera aperta al CAI Omegna e alla Comunità Montana dello Strona e Basso Toce


Published by gbal, 27 September 2014, 19h26. This page has been displayed 656 times.

Colgo l’occasione di una recente mia gita (descritta qui: http://www.hikr.org/tour/post86136.html) per segnalarvi mie impressioni, osservazioni e critiche.

Visito da diversi anni il bel territorio della Valle Strona e apprezzo molto le sue montagne un po’ selvagge ed i bei paesini disseminati lungo il percorso del fiume omonimo anche se raggiungibili non proprio agevolmente. Recentemente, ma anche in precedenti occasioni, mi ero prefisso di raggiungere la Cima Scaravini partendo dal paese di Forno con l’intenzione poi di percorrere la Via delle Creste e tornare a Forno via Alpe dei Gaiani. Avevo attinto a relazioni un po’ datate che descrivevano la via da seguire. Anche presso Forno avevo trovato indicazioni (cartelli CAI/Comunità Montana) che indicavano la direzione ed i tempi (3h) per raggiungere la Cima Scaravini. I cartelli appaiono in ottimo stato (eccetto quello in vetta, divelto) e non riportano alcuna indicazione in merito alla difficoltà del percorso. Giunti invece all’Alpe Cinque Fontane e peggio ancora alle rovine dell’Alpe Pociola ci si accorge che i segnali R/B/R, quando presenti, sono davvero sbiaditi e non sempre individuabili. In montagna si è abituati ad aguzzare la vista, si sa, ma in questo caso, di itinerario evidentemente poco o niente frequentato, si fatica più del solito. Devo dire anche che la cartografia della sentieristica sia di Kompass che di Swiss Map o di altre cartine ricavate da queste non aiuta, è confusa e spesso trae in inganno menzionando sentieri che poi muoiono nel nulla o non esistono più del tutto. La situazione è davvero incredibile una volta giunti a q.1600m sopra l’Alpe Pociola. Io ho scelto di percorrere un itinerario diretto e non previsto per salire sulla cresta proveniente da Massiola a q.1934 e le difficoltà incontrate me le sono cercate. Al ritorno invece, ho seguito il percorso comune lungo la suddetta cresta fino al Colle di q.1780m che è anche menzionato dal vs. cartello poco dopo Forno come raggiungibile in salita in 2h15’ e di lì sono tornato alle Alpi Pociola e Cinque Fontane.

Ora osservo quanto segue:

  1. La manutenzione del sentiero R/B/R, percorso in discesa, è del tutto assente. Solo sbiaditi segnali ricordano saltuariamente di essere sul percorso giusto mentre di traccia non si parla affatto. Anzi, quando sporadicamente sembra apparire una pista, spesso ciò è concomitante con la presenza di buche e/o smottamenti. Nessuno dei cartelli che ho visto avvisa l’escursionista del fatto che sta per seguire un percorso quasi inesistente cui in prima battuta assegnerei almeno un EE.
  2. La tempistica indicata è veramente super-ottimistica. Si parla di Alpe Cinque Fontane a 15’; io ne ho impiegati 32’. Si dice che la Cima Scaravini è a 3h; io ne ho impiegate 4h02’. Al ritorno, al Colle di cui sopra, un cartello dà Forno a 2h; io ne ho impiegate 2h39’. Allora, fatto salvo il fatto che c’è chi è più veloce e chi meno, asserisco di ritenermi un escursionista di velocità media, con parecchi anni di montagna alle spalle, e penso che le indicazioni dei tempi debbano riferirsi proprio all’utente medio; nè alla tartaruga nè allo skyrunner (ammesso che su quel sentiero egli possa correre). La semplice equazione Tempo = Dislivello : 300m/h comunemente e prudentemente usata dà 4 ore di salita per raggiungere la Scaravini dopo una salita di ca. 1200m. Quindi indicare 3 ore per questa salita, implica dire di fare 400m/h e su quei sentieri inesistenti; io credo sia impossibile per i più.
  3. Ribadisco inoltre la necessità, stante lo stato attuale delle cose, di dare avviso della difficoltà del percorso; un conto è salire a Cortone o all’Alpe Campo per sentieri “normali” un conto è andare alla Scaravini.
  4. Inoltre per i più dotati, che vogliano percorrere la Via delle Creste di cui peraltro leggo che vanti un’ottima attrezzatura, segnalo che non appare nessuna indicazione di come raggiungerne l’attacco. Si vede una evanescente traccia di questo ipotetico sentiero a ca. q.2003 sulla cresta Massiola-Scaravini ma non c’è nulla ad indicarlo (salvo scendere a sensazione a Ovest nel canalone sottostante la vetta verso la Lavazza fino ad incontrare la bella targa del CAI Omegna).

Leggo sul sito del CAI Omegna che “Altra attività che impegna notevolmente la sezione è quella di segnalazione e manutenzione dei sentieri. (in particolare come le altre sezioni EMR abbiamo aderito al catasto sentieri). Tutti i sentieri della Valle Strona, della Zona di Quarna e fino alla Colma di Arola e quelli che da Omegna vanno al Mottarone sono perfettamente segnalati e periodicamente ripuliti”. Per quello che ho visto relativamente al mio percorso così non è. Mi rendo conto che in questo momento le risorse economiche ed i finanziamenti possano essere molto ridotti ma un’idea da girare alla Magistratura potrebbe essere di convogliare a lavori socialmente utili (come questo della manutenzione sentieri) tanti giovani e vigorosi ragazzi che periodicamente vengono accompagnati alle carceri per essere poi rimessi in libertà perchè queste sono troppo piene. Oltretutto con la ricaduta di imparare un mestiere.

A parte questa idea un po’ risibile suggerirei, in mancanza di sistemazione sentieri, di rivedere i cartelli segnalatori modificandone in modo adeguato i tempi e almeno di rinfrescare la vernice dei segnali R/B/R.

Certo di poter riporre fiducia nella vs. attenzione cordialmente vi saluto.

gbal

 




Comments (15)


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Poncione says:
Sent 27 September 2014, 22h31
Bravo Giulio,
speriamo possano rispondere con buone notizie riguardo ai tuoi quesiti.

Sent 28 September 2014, 11h57
Ottimo!!!!!!!Il primo passo l'hai fatto tu,adesso attendiamo la risposta. Ciao

itineralp says:
Sent 29 September 2014, 11h50
Controcorrente, mi rallegro della presenza nelle nostre Alpi (soprattutto nelle Occidentali) di zone non coperte da segnavia, bolli e paline. La Valle Strona è uno dei numerosi esempi, ma anche Valsesia, Ossola e alcuni angoli del Canton Ticino sono zone che sovente possono mettere in difficoltà l’escursionista medio abituato a seguire, testa bassa, le bandierine più o meno ufficiali.
Giusto la Scaravini l’avevo salita dall’Ossola transitando dall’Alpe Vingiolo: una bella avventura ma che ovviamente non consiglio a tutti.
La lamentela di Gbal quindi, la comprendo ed in parte la appoggio: ben vengano le zone selvagge, ma che siano riconosciute tali e non si facciano pasticci con la segnaletica mettendo invitanti accessi nella piazza del paese indirizzando fiduciosi camminatori in selve spesse ed orride forre. Se un sentiero non si mantiene più (per svariati e facilmente comprensibili motivi) allora se ne tolgano anche le indicazioni.
Per il resto, ripeto, sono ben lieto che per raggiungere certi luoghi sia necessario accendere e tenere acceso il cervello durante tutta l’escursione: non pretendiamo di addomesticare tutto, lasciamo a queste già massacrate Alpi qualche angolo nascosto e dimenticato.

gbal says: RE:
Sent 29 September 2014, 14h11
Sono completamente d'accordo con le tue preferenze che sono di norma anche le mie. Il problema è che se informazione si trova su una salita questa dovrebbe essere adeguata e pertinente per non dare adito ad errori di valutazione. Si potrebbe pensare che abbia io esagerato con le difficoltà ma ecco qui un riscontro che mi conforta:
http://www.camptocamp.org/outings/563131/it/cima-di-scaravini-mt-2-119-cresta-n-no-via-delle-creste-lungo-i-denti-di-scaravini
Ciao e grazie

Sky says: RE:
Sent 30 September 2014, 09h40
Ricordo di aver letto qualcosa di simile relativamente al celeberrimo e ostico Pizzo di Prata, in cui si era evitato accuratamente di fornire indicazioni (con bolli e ometti) per evitare che escursionisti si avventurassero in tali zone, senza l'adeguata preparazione.

Ne approfitto per fare una domanda : in Svizzera la marcatura dei sentieri "ufficiali" si differenzia in giallo (T1), bianco-rosso-bianco (T2-T3) e bianco-blu-bianco (T4-T6). Come funziona in Italia ? Lì so che i sentieri sono marcati rosso-bianco-rosso (in val d'Aosta, i bolli sono gialli), ma non esiste una differenziazione per i sentieri "alpinistici" ?

itineralp says: RE:
Sent 30 September 2014, 09h54
No, la segnaletica ufficiale non prevede differenze di marcatura tra sentieri più o meno difficili. Inoltre la scala delle difficoltà del Cas non mi pare sia ancora stata recepita dal Cai

itineralp says:
Sent 29 September 2014, 15h22
La Via delle Creste credo sia un progetto ancora incompiuto: ignoro se per mancanza di fondi o altro. Non mi pare che sia pubblicizzato, né sul sito del Cai di Omegna né su altri canali ufficiali: volerlo percorrere rimane quindi una decisione “a proprio rischio e pericolo”, dovendosi quindi attendere la sorpresa dietro l’angolo. Poche settimane fa ho traversato dalla Bocchetta di Serra al Monte Capio: le catene erano presenti solo lungo alcune cime mentre su altre erano crestoni selvaggi (anche molto esposti). Non mi è affatto dispiaciuto, ma mi chiedo quale senso abbia attrezzare a macchia di leopardo.
Facci sapere se ricevi risposta, sono curioso anche io di avere notizie su questa alta via sospesa non solo tra le nuvole.

gbal says: La risposta del CAI Omegna
Sent 29 September 2014, 21h53
Riporto qui di seguito il garbato e preciso punto di vista del Vice-Presidente del CAI Omegna e quanto ho aggiunto io.

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Caro Giulio,

ho letto con attenzione la tua lettera indirizzata alla nostra Sezione del CAI e alla Comunità Montana dello Strona e Basso Toce.
Devo però comunicarti che quest'ultima non esiste più, in quanto è stata abolita ed accorpata alla CM Cusio Mottarone...e questo la dice lunga circa la situazione finanziaria e le risorse che ci sono a disposizione, anche per la sentieristica in generale.
Premesso ciò, cerco di risponderti punto per punto:

1-il sentiero è pochissimo frequentato, a parte la frequentazione di gente del posto e cacciatori. I volontari che si dedicano alla sentieristica, cercano di coprire di anno in anno le situazioni più critiche, compatibilmente con il tempo e le risorse a disposizione. Quest'anno abbiamo segnalato e ripristinato nuovamente, anche con l'aiuto delle squadre forestali della Regione Piemonte, il sentiero Forno-Ravinella che presentava grossi problemi di percorrenza anche a causa delle copiose nevicate cadute quest'inverno.
2-La tempistica dei cartelli è per convenzione basata sui 350 metri/orari. Tuttavia personalmente reputo che le tempistiche siano assolutamente inadeguate a descrivere la percorrenza di qualsiasi gita in montagna e siano puramente indicative, perchè molto soggettive e variabili dalle condizioni dell'itinerario al momento che lo si percorre. Pertanto credo che l'unico dato da prendere in considerazione sia il dislivello e la tipologia di terreno su cui ci si muove.
3-Il sentiero che hai percorso è chiaramente classificabile EE, provvederemo ad indicarlo sui cartelli ad inizio percorso il prima possibile.
4-La "Via delle Creste" è un percorso con caratteristiche EEA (escursionisti esperti con attrezzature), e con passaggi di carattere alpinistico. Chiaramente essendo in cresta per raggiungerlo bisogna portarsi in cresta da una qualunque cima della Valle. Il percorso integrale parte da Quarna e termine all'alpe Quaggione ( o viceversa) ed ha uno sviluppo di circa 50 km. La solidità delle attrezzature in loco deve essere sempre verificata di volta in volta da chi le utilizza, fulmini e smottamenti del terreno causano sempre danni. A mio avviso non è un percorso alla portata di tutti.
Se da diversi anni visiti la Valle Strona, ti ricorderai bene che la segnaletica in Valle fino a non molti anni fa era del tutto assente.
Negli ultimi anni è stato fatto un grosso lavoro, segnalando i sentieri con cartellonistica verticale (pali), orizzontale (vernice) e mappando tutti i sentieri con l'ausilio del GPS.
La "manodopera" di questo lavoro è completamente gratuita, basata sul volontariato di alcuni soci ed amici, soprattutto pensionati, che dedicano ed hanno dedicato il proprio tempo libero all'andar per monti segnalando con professionalità i sentieri.
Le carte Kompass e similari lasciano molto a desiderare, le IGM soffrono invece di mancati aggiornamenti. Ti invito pertanto, se hai dubbi o curiosità sulla percorrenza di qualche sentiero della nostra bella Valle a contattarci tramite e-mail o a venirci a trovare, siamo aperti il mercoledi e venerdi sera. Il CAI c'è anche per questo.

Augurandomi di non averti annoiato e rimanendo a disposizione, porgo i più cari saluti.

Per la Sezione di Omegna del Club Alpino Italiano

Il Vice Presidente

Andrea Boretti

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Caro Andrea,

mi ha fatto piacere leggere le tue opinioni in merito a quanto avevo esposto.

Mi sembra che tutto sommato anche tu convenga sulla necessità di dare un’informazione il più possibile chiara della difficoltà di un itinerario al fruitore dell stesso sia in termini della tipologia che dei tempi più adeguati per seguirlo.

Casualmente ho visto che altre persone, non legate ad Hikr ma a CamptoCamp hanno captato le stessedifficoltà in merito al/ai sentieri Forno-Scaravini (http://www.camptocamp.org/outings/563131/it/cima-di-scaravini-mt-2-119-cresta-n-no-via-delle-creste-lungo-i-denti-di-scaravini)

Non ho chiarito finora quanto è importante la vostra opera che spero prosegua attivamente malgrado i mezzi a disposizione siano sempre più limitati.

Sono certo che terrete in conto le mie, e quelle di chi ha espresso la sua opinione in merito (vedi: http://www.hikr.org/post86174.html) nei prossimi interventi. Nessuno di noi pretende miracoli visto che la bacchetta magica ahimè non esiste. Mi auguro che i volontari diano sempre il loro valido e non remunerato contributo e personalmente non mi unisco a loro solo per via della distanza da Varese a Valstrona.

Ti ringrazio per l’attenzione prestatami e mi auguro di avere sempre una simile sintonia con voi.

Da ultimo approfitto di quanto mi hai detto circa la mappatura dei sentieri da voi effettuata tramite GPS per chiederti se potreste mettere a disposizione i file .GPX o parte di essi in modo che possano servire a coprire le carenze delle mappe di cui abbiamo parlato.

Un caro saluto


Sent 1 October 2014, 18h47
Bhe, direi che la risposta è stata chiara e precisa!!!!!!

Sent 1 October 2014, 19h17
Ottimo lavoro, Giulio. Un vero peccato che
questa bella valle non venga valorizzata

gbal says: RE:
Sent 1 October 2014, 21h50
In questo caso lavorare per se è lavorare per la comunità. Ho letto che anche nella discesa che tu hai fatto dal Monte Capio, le catene del canale sono poco affidabili e andrebbero sistemate per non fare le cose alla Indiana Jones.
Grazie, ciao

Poncione says: RE:
Sent 3 October 2014, 21h10
Caro Giulio,
la frase iniziale l'incornicio, approvo e sottoscrivo. E' un po' quello che pensavo le due domeniche precedenti mentre lavoravo sui sentieri "sopra casa" (Monte Val de' Corni) insieme ad altri volontari. E aggiungo che a comportarsi così si ottiene soddisfazione enorme anche per se stessi...

Ciao

gbal says: RE:
Sent 4 October 2014, 16h10
So che tu non ci pensi molto a darti da fare per le tue zone!
Approvo anche io.

micaela says:
Sent 3 October 2014, 10h13
complimenti , Giulio per la tua iniziativa di precisa e sentita lettera aperta ! interessante anche la risposta ricevuta
ciao , Micaela

gbal says: RE:
Sent 3 October 2014, 11h11
Grazie Micaela.
Ciao


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