Colgo l’occasione di una recente mia gita (descritta qui: http://www.hikr.org/tour/post86136.html) per segnalarvi mie impressioni, osservazioni e critiche.
Visito da diversi anni il bel territorio della Valle Strona e apprezzo molto le sue montagne un po’ selvagge ed i bei paesini disseminati lungo il percorso del fiume omonimo anche se raggiungibili non proprio agevolmente. Recentemente, ma anche in precedenti occasioni, mi ero prefisso di raggiungere la Cima Scaravini partendo dal paese di Forno con l’intenzione poi di percorrere la Via delle Creste e tornare a Forno via Alpe dei Gaiani. Avevo attinto a relazioni un po’ datate che descrivevano la via da seguire. Anche presso Forno avevo trovato indicazioni (cartelli CAI/Comunità Montana) che indicavano la direzione ed i tempi (3h) per raggiungere la Cima Scaravini. I cartelli appaiono in ottimo stato (eccetto quello in vetta, divelto) e non riportano alcuna indicazione in merito alla difficoltà del percorso. Giunti invece all’Alpe Cinque Fontane e peggio ancora alle rovine dell’Alpe Pociola ci si accorge che i segnali R/B/R, quando presenti, sono davvero sbiaditi e non sempre individuabili. In montagna si è abituati ad aguzzare la vista, si sa, ma in questo caso, di itinerario evidentemente poco o niente frequentato, si fatica più del solito. Devo dire anche che la cartografia della sentieristica sia di Kompass che di Swiss Map o di altre cartine ricavate da queste non aiuta, è confusa e spesso trae in inganno menzionando sentieri che poi muoiono nel nulla o non esistono più del tutto. La situazione è davvero incredibile una volta giunti a q.1600m sopra l’Alpe Pociola. Io ho scelto di percorrere un itinerario diretto e non previsto per salire sulla cresta proveniente da Massiola a q.1934 e le difficoltà incontrate me le sono cercate. Al ritorno invece, ho seguito il percorso comune lungo la suddetta cresta fino al Colle di q.1780m che è anche menzionato dal vs. cartello poco dopo Forno come raggiungibile in salita in 2h15’ e di lì sono tornato alle Alpi Pociola e Cinque Fontane.
Ora osservo quanto segue:
- La manutenzione del sentiero R/B/R, percorso in discesa, è del tutto assente. Solo sbiaditi segnali ricordano saltuariamente di essere sul percorso giusto mentre di traccia non si parla affatto. Anzi, quando sporadicamente sembra apparire una pista, spesso ciò è concomitante con la presenza di buche e/o smottamenti. Nessuno dei cartelli che ho visto avvisa l’escursionista del fatto che sta per seguire un percorso quasi inesistente cui in prima battuta assegnerei almeno un EE.
- La tempistica indicata è veramente super-ottimistica. Si parla di Alpe Cinque Fontane a 15’; io ne ho impiegati 32’. Si dice che la Cima Scaravini è a 3h; io ne ho impiegate 4h02’. Al ritorno, al Colle di cui sopra, un cartello dà Forno a 2h; io ne ho impiegate 2h39’. Allora, fatto salvo il fatto che c’è chi è più veloce e chi meno, asserisco di ritenermi un escursionista di velocità media, con parecchi anni di montagna alle spalle, e penso che le indicazioni dei tempi debbano riferirsi proprio all’utente medio; nè alla tartaruga nè allo skyrunner (ammesso che su quel sentiero egli possa correre). La semplice equazione Tempo = Dislivello : 300m/h comunemente e prudentemente usata dà 4 ore di salita per raggiungere la Scaravini dopo una salita di ca. 1200m. Quindi indicare 3 ore per questa salita, implica dire di fare 400m/h e su quei sentieri inesistenti; io credo sia impossibile per i più.
- Ribadisco inoltre la necessità, stante lo stato attuale delle cose, di dare avviso della difficoltà del percorso; un conto è salire a Cortone o all’Alpe Campo per sentieri “normali” un conto è andare alla Scaravini.
- Inoltre per i più dotati, che vogliano percorrere la Via delle Creste di cui peraltro leggo che vanti un’ottima attrezzatura, segnalo che non appare nessuna indicazione di come raggiungerne l’attacco. Si vede una evanescente traccia di questo ipotetico sentiero a ca. q.2003 sulla cresta Massiola-Scaravini ma non c’è nulla ad indicarlo (salvo scendere a sensazione a Ovest nel canalone sottostante la vetta verso la Lavazza fino ad incontrare la bella targa del CAI Omegna).
Leggo sul sito del CAI Omegna che “Altra attività che impegna notevolmente la sezione è quella di segnalazione e manutenzione dei sentieri. (in particolare come le altre sezioni EMR abbiamo aderito al catasto sentieri). Tutti i sentieri della Valle Strona, della Zona di Quarna e fino alla Colma di Arola e quelli che da Omegna vanno al Mottarone sono perfettamente segnalati e periodicamente ripuliti”. Per quello che ho visto relativamente al mio percorso così non è. Mi rendo conto che in questo momento le risorse economiche ed i finanziamenti possano essere molto ridotti ma un’idea da girare alla Magistratura potrebbe essere di convogliare a lavori socialmente utili (come questo della manutenzione sentieri) tanti giovani e vigorosi ragazzi che periodicamente vengono accompagnati alle carceri per essere poi rimessi in libertà perchè queste sono troppo piene. Oltretutto con la ricaduta di imparare un mestiere.
A parte questa idea un po’ risibile suggerirei, in mancanza di sistemazione sentieri, di rivedere i cartelli segnalatori modificandone in modo adeguato i tempi e almeno di rinfrescare la vernice dei segnali R/B/R.
Certo di poter riporre fiducia nella vs. attenzione cordialmente vi saluto.
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