Everest. Che senso ha?


Published by Nevi Kibo, 25 May 2012, 08h41. This page has been displayed 473 times.

Simone Moro a dovuto rinunciare per il traffico.
Che senso ha?
http://www.montagna.tv/cms/?p=40814



Comments (10)


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Sent 25 May 2012, 23h23
www.montagna.tv/cms/?p=40814
Un`altro video che ho appena ricevuto oggi.
Che senso ha la voglia di salire su un monte cosi...... una domanda importante!
A me bastano le montagne molto più facile, ma molto più belle in solitudine!

Laura. says: ho visto...
Sent 26 May 2012, 08h46
Sono stata in Nepal un anno fa...ovunque ci sono agenzie che propongono ascensioni importanti, la montagna è diventata un bussines, quello che una volta era considerato un luogo sacro, oggi è visto come un modo per guadagnare...
Va da sè che bisognerebbe lasciar perdere e cambiare meta...ma si sa che l'ambizione va spesso oltre il buon senso, spesso con risultati disastrosi, e non solo per l'ambiente.

Sent 26 May 2012, 09h49
l'uomo ha sempre voluto sfidare la natura, andare in montagna non è solo il raggiungimento di una cima ma è anche un viaggio alla scoperta di un mondo meraviglioso, sta a noi poi capire perché lo facciamo...
namastè

Montanaro says:
Sent 26 May 2012, 10h26
Mi associo a Highlanders, io sono stato in Nepal questo autunno per la prima volta. La voglia di vedere queste grandi montagne era tanta così come quella di salire una cima oltre i 6000 metri.
Poi una volta atterrato a Kathmandu, la brama di salire sulla cima è stata completamente stravolta dall'esperienza unica e umana del vivere con persone straordinarie: I nepalesi, le persone che per 3 settimane sono state le nostre balie. Non ci hanno lasciato soli nemmeno un minuto e ci hanno fatto stare benissimo. Nella loro povertà sono, credo, più felici di noi perchè sanno accettare la loro condizione. Insomma in tre settimane ho visto montagne e vallate stupende, non ho fatto la cima per neve inconsistente (chissenefrega, anche da noi ci sono cime altrettanto belle), ma ho fatto il pieno di sorrisi, sguardi, semplicità. Al ritorno io e mia moglie eravamo in lacrime per aver lasciato qualcosa di veramente UMANO e ancora adesso ricordo ogni giorno che ho vissuto li con grande nostalgia e orgoglio.
Le cime famose come l'Everest, l'Annapurna il Manaslu ecc.. le lascio ai miliardari che pensano a mettere nella loro bacheca e curriculum le famose "7 summits" e ai professionisti della montagna che lo fanno per uno stipendio. Io nel mio cuore ho messo i Nepalesi e salgo le cime di casa mia per passione. Il giorno che tornerò in Nepal sarà per la gente e per la natura..
Abbiamo molto da imparare da loro, così come loro hanno qualcosa da imparare da noi... Chissà se un giorno si riuscirà a pensare al benessere comune piuttosto che alla ricchezza e al profitto.....

Winterbaer says: RE:
Sent 26 May 2012, 12h21
"Io nel mio cuore ho messo i Nepalesi e salgo le cime di casa mia per passione."
Che belle parole di un vero amante della montagna!
Anch`io, se vado in un paese straniero, vorrei sempre fare conoscenza della gente che vive lì e vedere come vivono.
Qualchevoltà solo ci manca la lingua. Spero che mi capiranno almeno gli italiani:-)

Tante belle montagne a tutti!
Uschi Winterbaer

gbal says:
Sent 26 May 2012, 14h32
Troppo spesso tanti di noi professano come bisogna andare in montagna e criticano il modo in cui lo fanno gli altri. C'è chi va piano, chi fotografa, chi corre, chi come un ragno cerca solo pareti over 8b, ecc. Rifuggo dall'associarmi a questi Soloni perchè penso che non c'è "il modo" di frequentare i monti; quello che ci soddisfa è quello che per noi è giusto purchè non leda i diritti altrui e la natura. Inoltre, diversamente da Laura e Montanaro non ho avuto l'occasione di visitare quei posti e quindi sono ancora meno titolato a parlare.
Però....a tutto c'è un limite! Qui siamo di fronte al trionfo del danaro, del consumismo che tutto travolge, anche le inattaccabili montagne più alte del mondo. Se hai i mezzi economici puoi provarci a dispetto delle tue capacità mediocri o addirittura di principiante. Se ce la fai bene, sennò c'è l'ossigeno, sennò altri rimedi medici, alimentari, fisici; il carico e la migliore attrezzatura te li fai portare da altri e magari sono altri che metterai in pericolo quando capirai di gridare aiuto perchè hai osato troppo per te.
Penso che chi ce la fa, nel suo intimo dovrebbe confrontare ciò che ha fatto con ciò che hanno fatto i "grandi" che hanno salito o anche solo tentato questi giganti della terra con altri mezzi, altra preparazione ed altre energie fisiche e mentali.
E dopo....vergognarsi e nascondere il....diplomino.
Giulio

Nevi Kibo says:
Sent 26 May 2012, 16h17
Credo, Giulio, che tu abbia colto il senso del "che senso ha?".
Lungi da me l'idea di muovere critiche o indicare vie.
Mai e poi mai, ai nepalesi che sono mossi da una, (prima ancora che "giusta"), "naturale" aspirazione a migliorare la propria condizione di vita.
Ma neanche, per quanto mi riguarda, agli organizzatori di questi pellegrinaggi, che vedono in essi un legittimo modo di fare affari.
Da gli uni e dagli altri, si può anzi sperare che tramite questo bussiness sorga una maggior consapevolezza dell'unicità e della bellezza dei luoghi e del conseguente interesse comune a curarne l'approccio onde evitare al massimo gli scempi del passato.
Ma la domanda è diretta a loro, ai "pellegrini".
E' una domanda, non una critica, ognuno ha diritto a scegliersi l'avventura che vuole e la stessa cosa, vista da prospettive diverse, può avere molte facce; tutti aspiriamo alla vetta, qualunque essa sia; qualsiasi salita è una metafora della vita in cui andiamo a confrontare i nostri limiti e riconosco e (leggo anche dentro di me) il legittimo orgoglio di dire ad altri "sono stato lassù".
Ma lì, imbottigliato in mezzo ad altri 200, legato, intubato e, quasi a forza, trascinato verso l'alto, con in più la consapevolezza che, ci sta, potresti anche morire, non per una valanga o una caduta, ma semplicemente per sfinimento; beh, lì, io la domanda me la porrei.
Che senso ha?

andrea62 says:
Sent 26 May 2012, 22h34
Anche io, su scala molto più ridotta, nel mio primo viaggio himalayano sono andato subito a vedere l'Everest. Non ho dunque resistito al fascino della montagna più alta della Terra. Adesso sono pronto per una zona meno frequentata. Anche io a Kathmandu ho visto, nel quartiere turistico, agenzie ogni pochi metri che proponevano trekking e ascensioni e ho avuto l'impressione che Kathmandu fosse la capitale mondiale dell'alpinismo. Sta succedendo quello che è accaduto in Italia e Francia, per citarne solo due paesi noti, dove l'imprenditoria turistica è una importante fonte di reddito.

Amedeo says: Che dire??
Sent 28 May 2012, 18h26
Che vadano al campo base dell'Everest, a caccia dell'orso bianco (??) o in vacanza in località altisonanti.....basta che la tipologia di persone descritta da Simone Moro non me la ritrovi anche nelle mie escursioni del week-end in qualche capanna o su qualche ben più modesta cima.......ne ho già abbastanza di incontrarli nella vita di tutti i giorni!! Che vadano nei centri commerciali a comprare l'ultima borsa di moda o l'ultimo I-phone o l'ultimo SUV.....presi non per necessità, ma per dire solo "io ce l'ho!". Quella "filosofia" ci sta portando tutti sull'orlo del baratro.....e io non voglio combatterli anche alla domenica.....mi verrebbe poi voglia di unire alla "vaffa" anche una poco democratica spinta!! Gli unici che posso comprendere sono i nepalesi, che si possono aiutare anche in modi magari più complicati ma più intelligenti !!

MicheleK says: il traffico e' evitabile
Sent 31 May 2012, 02h26
salire sull' everest con l' ossigeno e' cheating - inalare aria inglese a 4L/min e' come se l' organismo fosse a 6500m - il che non e' niente... intendiamoci! ma non sono 8850m... la fisiologia e' quella...

Ueli Steck e' salito senza ossigeno, dormendo 2 volte al campo 4 e dice di essersi divertito :-) e' partito prima della bolgia insieme al gruppo di sherpa che ha messo le fisse per i turisti d' alta montagna - aspettando il suo turno e non superandoli per rispetto!

respect!

ecco il resoconto finale dell' ascensione

http://www.uelisteck.ch/en/news/news/330-everest-abschlussbericht.html



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