E' dura per chi resta a casa, resistere al richiamo della montagna in giornate come queste.
Per chi non lo avesse già letto (è stato pubblicato su diversi siti, ad esempio questo), segnalo l'appello del Soccorso Alpino e Speleologico, sperando che aiuti a fare le scelte più corrette rispetto al periodo che stiamo attraversando:
"Il Paese è in difficoltà: i medici e gli infermieri del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico - CNSAS sono impegnati insieme agli altri colleghi ad assistere migliaia di contagiati dal nord al sud Italia. Sapete bene che per effettuare un soccorso speleologico in grotta o un soccorso alpino in alta montagna dobbiamo impegnare decine di operatori, compreso il personale sanitario. Immaginate quindi le difficoltà a cui andremmo incontro in questo momento per effettuare un soccorso, un soccorso che naturalmente metteremmo in atto, ma che potrebbe innescare una delicata gestione post intervento.
Ci sarà tempo per scalare nuovamente una montagna, ci sarà tempo per esplorare di nuovo insieme una grotta.
Adesso però è il tempo di fermarsi. Il tempo di essere responsabili verso sé stessi, verso gli altri e verso l'Italia. Come è scritto nella Costituzione italiana: la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Dobbiamo difendere questi valori, dobbiamo salvaguardare i nostri medici, i nostri infermieri e l'Italia da un collasso del Servizio Sanitario Nazionale. Non vengono chiesti sacrifici immani, non viene chiesto di scalare una montagna da 3000 metri: viene chiesto di rimanere in casa per un breve periodo di tempo.
Ce la possiamo fare. Ce la faremo. Coraggio, Italia!"
In ogni caso, anche per una semplice passeggiata nei boschi - che magari per qualcuno iniziano fuori dalla porta di casa - ovviamente il criterio fondamentale è sempre quello di mantenere le distanze tra le persone.
Si veda ad esempio la notizia degli escursionisti multati nel parmense qui.
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