Copio e incollo quanto dice Tarcisio perchè non avrei potuto esprimere in modo migliore ciò che provo e penso.
Ciao FRANZ e che almeno la notte non sia buia.
Ciao FRANZ e che almeno la notte non sia buia.
CIAO FRANZ
vorrei dirti quello non ho potuto dirti finora semplicemente perché non c’era motivo di dirtelo. Già lo sapevamo entrambi, simile filosofia di vita e di come vivere la montagna, di approfondirla per noi stessi e di comunicarla agli altri tutte cose che in gran parte ci univano. Più che amico, per me eri un fratello sotto tanti profili, anche se più giovane. Troppo giovane per concludere così la tua smisurata voglia di avventura tra le montagne, per lasciare la tua famiglia, i tuoi tati e la tua Marta.
L’inspiegabile è successo. L’imponderabile ombra che ci sta sulla schiena è arrivata e ci ha preso Franz, il Franz style e tutto il contorno.
Non ci sono più lacrime per piangere, non abbiamo più parole, quando la certezza se ne va si può solo vagare nel buio. E’ un giorno tristissimo, il più triste e il più sofferto della mia vita di alpinista.
Abbiamo perso una grande persona, un esempio di uomo e di alpinista, ci mancherai tanto e rimarrà un vuoto incolmabile. I grandi progetti, lo studio, la competenza, la realizzazione, i report, le fotografie, i pensieri, il confronto, i consigli mancheranno come l’aria da respirare, chi altro, chi mai… solo Franz.
L’Alpinismo italiano con la ‘A’ maiuscola perde un grande interprete, di vie non sempre estreme, ma di Alpinisti come Franz ne ho conosciuti veramente pochi che sapessero muoversi in tutte le condizioni, in tutte le stagioni e in tutti i contesti quando tutti gli altri se stavano rintanati al calduccio, a guardarsi… chi con rispetto, altri con invidia… i suoi report, straordinari come le sue imprese.
Invidia si perché l’alpinismo con la ‘a’ minuscola che non è capace di vivere la montagna fuori dal proprio ego, dalle patacche appiccicate alla giacca, dal non capire o peggio svalutare le imprese delle altri… e non può essere nemmeno capace di condividere con gli altri intense esperienze umane e di vera amicizia.
Franz invece ne era pienamente e assolutamente capace, sapeva dare e ricevere sincera e profonda amicizia, riconoscere i meriti degli altri quanto i propri. Era a suo modo un personaggio, a volte polemico e sopra le righe ma sempre a fin di bene, a volte di una giovialità e vivacità di dialogo che catturavano anche i più refrattari, con qualità di gran lunga prevalenti sulle bazzecole del vivere umano.
Franz ci scalava sopra lasciando spesso stupefatti per la sua incredibile abilità e determinazione come la salita assieme a me e Mara dell’inviolato Jinnah peak di 6177 m in Pakistan, 29 ore per 1500 metri di dislivello 70°, IV, TD e la discesa con 40 corde doppie senza il minimo errore.
https://www.montagna.tv/…/prima-salita-tutta-italiana-al-j…/
Oltre a questo solo la fatalità poteva arrestarne il cammino.
Se ogni persona ha una propria luce interiore, Franz era come un faro e sicuramente ci sarà utile per illuminare la nostra oscura via futura.
GRAZIE FRANZ <3
Abbiamo perso una grande persona, un esempio di uomo e di alpinista, ci mancherai tanto e rimarrà un vuoto incolmabile. I grandi progetti, lo studio, la competenza, la realizzazione, i report, le fotografie, i pensieri, il confronto, i consigli mancheranno come l’aria da respirare, chi altro, chi mai… solo Franz.
L’Alpinismo italiano con la ‘A’ maiuscola perde un grande interprete, di vie non sempre estreme, ma di Alpinisti come Franz ne ho conosciuti veramente pochi che sapessero muoversi in tutte le condizioni, in tutte le stagioni e in tutti i contesti quando tutti gli altri se stavano rintanati al calduccio, a guardarsi… chi con rispetto, altri con invidia… i suoi report, straordinari come le sue imprese.
Invidia si perché l’alpinismo con la ‘a’ minuscola che non è capace di vivere la montagna fuori dal proprio ego, dalle patacche appiccicate alla giacca, dal non capire o peggio svalutare le imprese delle altri… e non può essere nemmeno capace di condividere con gli altri intense esperienze umane e di vera amicizia.
Franz invece ne era pienamente e assolutamente capace, sapeva dare e ricevere sincera e profonda amicizia, riconoscere i meriti degli altri quanto i propri. Era a suo modo un personaggio, a volte polemico e sopra le righe ma sempre a fin di bene, a volte di una giovialità e vivacità di dialogo che catturavano anche i più refrattari, con qualità di gran lunga prevalenti sulle bazzecole del vivere umano.
Franz ci scalava sopra lasciando spesso stupefatti per la sua incredibile abilità e determinazione come la salita assieme a me e Mara dell’inviolato Jinnah peak di 6177 m in Pakistan, 29 ore per 1500 metri di dislivello 70°, IV, TD e la discesa con 40 corde doppie senza il minimo errore.
https://www.montagna.tv/…/prima-salita-tutta-italiana-al-j…/
Oltre a questo solo la fatalità poteva arrestarne il cammino.
Se ogni persona ha una propria luce interiore, Franz era come un faro e sicuramente ci sarà utile per illuminare la nostra oscura via futura.
GRAZIE FRANZ <3
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