Caiasco, 21 agosto 2011

Dalla statale regina del Lario la 340,giunti a Gravedona si svolta a sinistra per la valle del Liro, dopo circa 4 km di salita e tornanti si giunge a un bivio , si tiene la sx e si segue per il Dosso del Liro (625m), si passa il paese e ci si inoltra nel bosco giungendo sempre su asfalto al Pian Castagno( 865m).

Si passa una cappella detta cappella di Rossino e da qui ci si inoltra nella bellissima Valle del Dosso, dove termina la strada a Caiasco (1000m).Poco prima della Cappella , c'è una strada che sale a dx dove consiglio un giretto nella località di Prà Naro anche detta Prenaro dove c'è l'agriturismo del Bassi, personaggio conosciuto tramite l'amico Pierfranco la settimana precedente, alpigiano dell' Alpe di Madri da dove passero'.

Lasciata l'auto a Caiasco e passata la sbarra che delimita la nuova strada agropastorale appena realizzata.Da qui incomincia il mio cammino verso la Val di Mugiam .. Si passa da Cucchetta( 1093m) ,Cascinotta( 1107m)( se si da un occhiata nel versante opposto a ovest si nota il rifugio Vincino (ex caserma della GF ) e il M.Cardinello).

Si prosegue passando vicino a un faggio ultra centenario e poco dopo ci si innoltra per sentiero arrivando alla Foppa (1126 m)dove negli anni del contrabbando vi era una caserma della guardia di finanza ora rimasta solo una lapide, causa di una slavina negli anni 30 0 40.

Dalla Foppa ci si innoltra nel bosco arrivando al P.te di Madri dove il paesaggio cambia diventando piu' chiuso e selvaggio con sullo sfondo la cresta del Pizzo Martello- Pizzo Campanile. Si risale per il bosco di faggi arrivando all' alpe di Madri 1293 m.Da qui mi dirigo leggermente verso sx arrivando alla baita del Bassi l' unica della valle caricata ogni estate. Purtroppo quest' anno a dovuto chiudere a causa del decesso del suo mulo morto a causa di un morso di vipera.In queste valli molto selvaggie bisogna prestare molta attenzione dove si appoggiano i piedi ...ogni tanto si trova la sorpresa.

Trovo tutto chiuso e riparto attraversando il fiume e seguendo il fianco est. Passo dall' alpe di Predone 1428m oramai rasa al suolo. Attraverso di nuovo il fiume e per tracce su ripido pascolo arrivo all' Alpe di Mangiam 1582 anche essa oramai inesistente. Punto tutto ad ovest risalendo per rododendri sbagliando e ritornando sui miei passi, risalendo il fiume sia sulla dx che sulla sinistra orografica giungendo finalmente al canalone arrivando alla oramai diroccata Avert di Caurga 1946.Scopro in seguito che,se avessi tenuto piu' la sx all' unico larice esistente sarei giunto all' Avert di Caruga alla sua sx.Qui trovo i cartelli dell' Alta Via del Lario , girovago prima a sx per le indicazioni per il Cardinello, poi a dx per il Passo dell' Orso. Dopo varie fantasticherie, mi dirigo risalendo il canalone della Caurga che si rimonta fino alla bocchetta con la visione del lago di Cama in territorio elvetico e tutta la catena del Mounchech. Soddisfatto do' un occhiata alla cartina e all' orologio,punto ora verso ovest risalendo per pietraie e massi la Punta Michele 2515 m che ha una forma triangolare e rocciosa. Scopro in seguito mentre scrivo questa relazione che, Michele Chiesa è il piu' assiduo e attivo pioniere di queste montagne, che nella bufera ne tentoì in vano la salita l' 8 dicembre del 1895, credendo si trattasse del Pizzo Paglia sua anticima. Qualche foto e filmato di rito e riscendo dallo stesso itinerario arrivando all' Avert di Caruga spaventandomi dell' arrivo di un uomo riconosciuto poco dopo come Luca alpigiano figlio del Bassi in giro per creste a radunare le sue capre. Scambio 4 chiacchere sul giro da lui fatto e curioso di dove andra'. La sua destinazione e' la cresta della Scatta passando per la bocchetta di Zoccaccia, cima degli Orsi, Dosso Bello,cimetta dell' Acqua per poi arrivare a Piaghedo e Prennaro alla sua abitazione.Per la testa mi frulla di aggregarmi a lui , ma una volta guardatE le sue gambe da stambecco cambio subito idea.

Ridiscendo dall' Avert seguendo il fiume un po' a dx e sx giugendo all' alpe Madri dove vedendo apero l' uscio..Qui conosco Angelo amico di Luca passato dall' alpe per chiudere. Ridiscendo con lui verso verso il ponte e la Foppa , terminando il mio cammino a Caiasco.Tengo a precisare che e' un escursione raccomandabile per la bellezza dell' alta valle con pareti severe e sensazioni di lontananza non comuni con un aspetto tipico alpino.
 
 

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