Fino ai primi anni del dopoguerra qs. bellissime terrazze erano ricovero per pastori e viandanti, oggi come quasi tutti gli alpeggi che affollano le ns. montagne,cio che resta è uno spettacolo di sdegno e tristezza.
L'alpe Manco (àlp de mèenc(h)') comprende una buona porzione dell'alto bacino del Mengasca ed è fra le più grandi nel territorio di Samolaco, fra le pareti di duro gneiss dei pizzi Campedello (m. 2310) ed Anna Maria (piz anamarìa, m. 2387) e la bocchetta di Campo (m. 1921). Fra la punta Anna Maria e la bocchetta si colloca la massima elevazione della valle, il pizzo Ledù (piz ledü, m. 2502). l'alpeggio ospitava fino a 20 nuclei familiari e poteva caricare fino a 60 capi di bestiame. La presenza dei bovini e soprattutto quella di pecore e capre attirava, però, anche l'indesiderata presenza di lupi e soprattutto di orsi, attestata fino all'Ottocento. Di questi ultimi si aveva particolare paura, e per tenerli lontani si teneva acceso, a turno, il fuoco durante la notte. Del resto, proprio alle montagne della Valchiavenna si riferiva il grande Leonardo da Vinci, quando parlava di "montagne sterili, altissime, dove ci sono, oltre stambecchi, camosci, terribili orsi. Su quelle montagne non ci si può salire se non a quattro piedi e ci vanno gli alpigiani, al tempo delle nevi, con grande impegno per far trebocare gli orsi giù per le ripe..."
 
 

Kommentar hinzufügen»