Poncione di Breno (1654 m).
L’abitudine di costruire queste piccole piramidi risale pare già al Neolitico. Le loro funzioni erano molteplici: segnaletica per il percorso da seguire, aiuto alla navigazione, passatempo dei pastori, riti propiziatori, riti religiosi, luoghi votivi, tombe, memoriali, luoghi d’incontro fra il diavolo e le streghe, …
Anch’io anni fa aggiunsi una pietra a questo ometto quale rito portafortuna. Secondo gli psicologi e gli psicoterapeuti il “sasso” viene considerato come simbolo dell’origine dell’universo, primo elemento del mondo, elemento che esiste dai primordi e che per questo assiste in qualche modo a tutto ciò che si è sviluppato nel tempo. Le pietre sono le rappresentanti del simbolo del passare del tempo. Rispetto alla vita umana, le pietre sono pressoché eterne e saranno qui anche quando il genere umano non ci sarà più.
La pietra è inoltre un elemento pesante, che gravita verso il basso, verso il fondo, quindi si potrebbe dire verso l’interiorità, verso la propria essenza e il proprio mondo interno.
Le pietre sono anche un simbolo cinese della longevità.
Spesso nell’omino di vetta si cela un contenitore del libro di vetta. Non è il caso per il Poncione di Breno: nel suo robusto omino non c’è né un libro di vetta né una palina, né una croce.
 
 

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