Il versante è talmente ripido, che a partire da questo punto risulta sempre più difficile orientarsi. Mi spingo a sinistra, al centro della ganna, dove vedo degli sfasciumi frammisti a terra: sembrerebbero le tracce di un percorso. Solo in discesa, mi renderò conto che la via più semplice è proprio lungo la cresta. Mi devo aiutare con le mani e in un’occasione, in modo decisamente poco elegante, lontano dai canoni alpinistici, appoggio persino un ginocchio.
 
 

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