La stretta Val Mara mi fa dimenticare che il cielo è nuvoloso. Qui il sole non arriva comunque: fa freddo, è umido, il rumore del fiume Mara stimola la diuresi e le pareti di calcare sono impraticabili. I toponimi sono del resto molto significativi, uno su tutti il “Ciàpp da la pòra Marta”. Suppongo che la povera Marta abbia fatto una brutta fine.
Osservo le numerose pozze del fiume, che probabilmente anche nelle calde giornate estive non attirano neppure i ragazzi del luogo. Altro che “Spiagge”, come cita la carta topografica nazionale.
I ragazzi di Arogno facevano il bagno nel fiume Mara in località ai Cügnöö, in una pozza a valle dell'attuale campo sportivo.
 
 

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