Superando il ponticello sul torrente subito a valle della diga, lo sguardo percorre la vallata del Povo. L’enorme massa d’acqua, preceduta da un terrificante spostamento d’aria, distrusse dapprima Bueggio (visibile in fondo) e poi gli altri paesi che trovò lungo la Val di Scalve, la Val d’Angolo fino allo sbocco del fiume Oglio e poi in Val Camonica fino al Lago d’Iseo, dove giunse 45 minuti dopo il crollo della diga, travolgendo centrali idroelettriche, stabilimenti industriali, boschi, prati, terreni coltivati, fabbricati, cascine con bestiame, segherie, mulini, strade, depositi di legname, viveri e masserizie.
 
 

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