Da qui via devo di nuovo tracciare, in neve soffice, ma piuttosto alta. Mi si presenta davanti un promontorio dalla bellissima forma, ma con i versanti decisamente ripidi. Memore del pericolo marcato di valanghe, scelgo con molta attenzione il percorso, sfruttando piccoli dossi e crestine, che in teoria dovrebbero essere meno esposti rispetto alle conche. Mi sottopongo ad una fatica molto intensa, che risulterà purtroppo inutile. Raggiunta la cima a quota 2123 m, noto infatti un pendio estremamente ripido, caratterizzato da placche di roccia che non mi ispirano fiducia. Non scenderò da questo versante; non mi va di rischiare!
 
 

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