Pizzo Diei dal versante NE per il "Mot dal Pever"


Publiziert von atal , 27. September 2015 um 15:38.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:26 September 2015
Wandern Schwierigkeit: T5 - anspruchsvolles Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 9:30
Aufstieg: 2090 m
Abstieg: 2090 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Superstrada del Sempione, uscita Crodo - Formazza. A Baceno svoltare a sinistra per l'alpe Devero. Superata la frazione di Croveo, si lascia la macchina in corrispondenza del secondo ponte sul torrente Devero. Limitate possibilità di parcheggio.
Kartennummer:CNS 1290 - Helsenhorn

In compagnia di Ferruccio ritorno nella zona di Brumei per completare la conoscenza dei percorsi del gruppo Cistella-Diei. Questa volta andiamo in cerca della via che supera il ripido versante NE, via che risulta sia stata segnalata nel 2001, in occasione del centenario del Rifugio Leoni. Sembra che si tratti di un percorso poco frequentato, almeno a giudicare dall'assenza di informazioni reperite su Internet...
Il programma prevede di raggiungere la sommità del Pizzo Diei (2906 m), scendere dalla "via normale" verso il Colle di Ciamporino e rientrare quindi a Esigo percorrendo la Val Bondolero.

L'andata
Parcheggiamo alla localita Al Passo (909 m), lungo la strada per il Devero, e imbocchiamo la vecchia mulattiera, il più diretto tra i percorsi che portano ad Esigo. Dopo pochi minuti ci si immette sulla strada riservata ai proprietari della baite, che si lascia subito dopo per proseguire lungo la mulattiera sulla destra, arrivando così alla chiesetta di Esigo (20' da Al Passo).
Seguendo il percorso già noto dalle precedenti visite, raggiungiamo l'Alpe Brumei 1854 m (Corte Cerino secondo la CNS ed. 2002; Corte Brumei secondo la più recente versione online della CNS; 1:45 da Al Passo) e proseguiamo lungo il sentiero fino a dove questo cambia direzione e inizia ad attraversare l'altopiano (ometto, circa 1970 m; 20' dall'alpeggio). Qui abbandoniamo il sentiero e iniziamo a salire sulla destra (Ovest). Ad un certo punto troviamo un segnavia bianco e rosso sbiadito su una roccia (che sarà anche l'unico in questa parte del percorso...). Arrivati alla base di una piccola giavina e constatata la mancanza di segni sulle rocce, saliamo tra gli arbusti sulla destra fino al colmo di una dorsalina ricoperta di vegetazione. Sul versante opposto, un vallone ingombro di pietrame ci separa dal versante S del Pizzo di Corte Cerino. Risaliamo la giavina in corrispondenza del suo margine sinistro, fino ad arrivare sui pianori superiori e raggiungere così la base delle pareti che scendono della cresta NE del Pizzo Diei, in prossima dell'imbocco di un canale erboso, visibile solo all'ultimo momento, dove sale un'evidente traccia a zig-zag (che sembra non portare da nessuna parte, se non ad un intaglio della cresta da cui sembra molto difficile proseguire, ipotesi non verificata...). Costeggiamo le pareti verso sinistra fino all'imbocco di un secondo canale, dove un gruppo di pecore preannuncia e (in parte) nasconde la scritta "Mot dal Pever", traducibile con "dosso della pecora" (circa 2400 m; 3:20 da Al Passo). Iniziamo a risalire il canale, non difficile ma ripido e franoso. Poco dopo un segnavia bianco e rosso, si supera un tratto franato dove qualcuno ha lasciato una fettuccia dall'aria poco rassicurante. Noi siamo passati a sinistra della fettuccia, sfruttando come appoggio per i piedi delle pietre (mobili...) che qualcuno ha sistemato per facilitare il transito.
Ad un certo punto su una parete scura sulla sinistra (2590 m circa) si vede una freccia rossa che indica chiaramente di svoltare a sinistra, lasciando così il canale per imboccare un'evidente cengia. In breve si arriva sul colmo di uno sperone erboso cosparso di rocce affioranti, molto ripido ed esposto, che risaliamo seguendo tracce di passaggio e aiutandoci con le mani per superare alcuni salti. Si attraversa sulla destra un canalino e si continua a risalire il versante fino alla sommità.

I passaggi  non sono tecnicamente impegnativi ma, vista l'esposizione, ritengo sconsigliabile utilizzare questo percorso per la discesa. La corda secondo me è poco utile perché non ci sono né spuntoni, né piante che possano fungere da ancoraggio.

A questo punto siamo sul piano alto del Cistella nei pressi della cresta NE del Pizzo Diei (dove la CNS segna la quota 2671 m; 4:15 dalla macchina). Il versante di Brumei è tutto sotto di noi. NB: in prossimità della cresta si trovano dei segni bianco rossi, che sembra non portino da nessuna parte; l'uscita della via appena percorsa non è indicato in alcun modo.
Attraversiamo le giavine sulla sinistra (Sud) fino ad incrociare il sentiero principale tra il Pizzo Diei e il Monte Cistella. Seguiamo quindi le indicazioni verso destra fino alla base di un canale di sfasciumi (normalmente innevato fino a estate inoltrata), che risaliamo fino alla piatta sommità del Pizzo Diei (2906 m; 5:30 da Al Passo, tutto compreso).

Il ritorno
Scendiamo dalla calotta sommitale seguendo i grossi ometti (SO) fino al arrivare sul ciglio di un pendio più ripido, da cui si scende senza particolari difficoltà (traccie, ometti). Si traversa quindi verso destra seguendo il sentiero, fino ad un secondo salto, che si supera scendendo un breve canalino. Si traversa ancora verso destra fino ad un canale, dove il sentiero (ben segnalato) scende poggiando a destra, fino a raggiungere una zona pianeggiante (quota 2551 m CNS). Qui il sentiero prosegue traversando a sinistra in direzione del Colle di Ciamporino. Noi siamo scesi direttamente nei prati puntando al punto più basso degli impianti che deturpano la testata della Val Bondolero (quota 2244 m CNS). Seguendo una traccia, segnata sulla carta consultata, ci siamo abbassati sulla destra attraversando una zona molto bella, caratterizzata da strane formazioni rocciose tondeggianti separate da canali e crepacci. Giunti nei pressi della quota 2075, non vedendo più la traccia, abbiamo attraversato sulla sinistra tra i rododendri e guadato il torrente che scende dalla zona del Passo di Valtendra, traversando abbiamo raggiunto il sentiero ufficiale intorno a quota 1950 m, poco a monte dell'Alpe Bondolero. Dall'alpe, seguendo il sentiero (all'inizio è poco chiaro, quando traversa tra i lavazz e le ortiche, poi perde quota e, entrato nel bosco, diventa molto evidente) siamo arrivati a Case di Sotto (1904 m), dove si trova un cartello indicatore per Goglio che riporta tempi palesemente sbagliati: evidentemente quel cartello è stato fatto per essere messo in un punto del sentiero molto più vicino al paese, visto che indica solo 15 minuti... Il sentiero cala sul pianoro sottostante e, dopo avere attraversato il torrente, si immette sulla jeepabile che porta all'Alpe Agarù (dove il nostro anello si chiude), e quindi ad Esigo

Tempo impiegato per il ritorno: 3:45 tutto compreso

Tourengänger: atal


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