Barre des Ecrins (4102 m) e Dome de Neige (4015 m)
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21. August 2015 um 23:40.
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Il sole, in questo fine settimana di metà agosto, brilla sugli Ecrins...
Gli Ecrins, un mondo fatto di roccia, dove la Barre e il Dome de Neige, con il loro candore attirano gli sguardi e lasciano solo in parte trasparire quello che mostreranno.
Quando arriviamo al rifugio, dopo aver gironzolato un pò tra creste e pietraie, nevica copiosamente e i rifugisti ci informano che a causa del maltempo da giorni non sale più nessuno.
Ma noi siamo fiduciosi e puntiamo la sveglia alle tre, colazione e via.
Evitando crepacci che sembrano villaggi o ammirando seracchi dalla bellezza struggente, la salita scorre via veloce e arrivati al Dome de Neige, possiamo prenderci una lunga pausa per ammirare il panorama e osservare la salita verso la Barre.
La cresta innevata non è il massimo, ma si può fare.
Alla Breche Lory il traverso innevato per raggiungere la cresta mi fa trattenere il respiro...sotto di me uno scivolo ghiacciato di 25 metri che finisce dritto nella terminale poi, quando tocco la roccia e rinvio mi rilasso e il viaggio sulla cresta ha inizio.
La neve rende la via delicata ma dopo poco più di due ore (il doppio del normale) siamo in vetta...l'immagine del Bianco, isola che galleggia sul mare di nuvole, mi resterà nel cuore.
Percorriamo la cresta a ritroso, poi alle Brechè Lory decidiamo di scendere per la variante che prevede una calata direttamente sul ghiacciaio sotto di noi...ed eccomi ad esplorare il temuto scivolo...che in realtà è la parete della terminale...wow...
Il lungo ritorno non ci toglie il sorriso e già sappiamo che prima o poi torneremo
Gli Ecrins, un mondo fatto di roccia, dove la Barre e il Dome de Neige, con il loro candore attirano gli sguardi e lasciano solo in parte trasparire quello che mostreranno.
Quando arriviamo al rifugio, dopo aver gironzolato un pò tra creste e pietraie, nevica copiosamente e i rifugisti ci informano che a causa del maltempo da giorni non sale più nessuno.
Ma noi siamo fiduciosi e puntiamo la sveglia alle tre, colazione e via.
Evitando crepacci che sembrano villaggi o ammirando seracchi dalla bellezza struggente, la salita scorre via veloce e arrivati al Dome de Neige, possiamo prenderci una lunga pausa per ammirare il panorama e osservare la salita verso la Barre.
La cresta innevata non è il massimo, ma si può fare.
Alla Breche Lory il traverso innevato per raggiungere la cresta mi fa trattenere il respiro...sotto di me uno scivolo ghiacciato di 25 metri che finisce dritto nella terminale poi, quando tocco la roccia e rinvio mi rilasso e il viaggio sulla cresta ha inizio.
La neve rende la via delicata ma dopo poco più di due ore (il doppio del normale) siamo in vetta...l'immagine del Bianco, isola che galleggia sul mare di nuvole, mi resterà nel cuore.
Percorriamo la cresta a ritroso, poi alle Brechè Lory decidiamo di scendere per la variante che prevede una calata direttamente sul ghiacciaio sotto di noi...ed eccomi ad esplorare il temuto scivolo...che in realtà è la parete della terminale...wow...
Il lungo ritorno non ci toglie il sorriso e già sappiamo che prima o poi torneremo
Tourengänger:
Laura.
Laura.Communities: Hikr in italiano
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