Monte Tabor / Mont Thabor (m.3178)


Publiziert von andrea62 , 14. August 2015 um 12:26.

Region: Welt » Frankreich » Hautes Alpes - Dauphiné
Tour Datum:12 August 2015
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: F 
Zeitbedarf: 7:30
Strecke:Rif.Terzo Alpini - Maison des Chamois - Prat du Plan - bivio Col des Méandres - Mont Thabor
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Bardonecchia si arriva al rifugio in auto passando dalle località Les Arlauds, Melezet, Pian del Colle e con la strada della Valle Stretta. Noi abbiamo lasciato l'auto a Pian del Colle e siamo saliti in Valle Stretta a piedi su sentiero. E' possibile prendere la navetta da Pian del Colle ogni mezz'ora.
Unterkunftmöglichkeiten:Rifugio Terzo Alpini.
Kartennummer:Fraternali n.1 Alta Val di Susa

La gita che speravo di fare in questo settore era il Dome de Neige. Mi accontento di muovermi attorno ai tremila metri con la promessa di una giornata serena e del panorama sul massiccio degli Ecrins. 
  
Secondo giorno: il Mont Thabor. Dopo aver pernottato nell'accogliente rifugio Terzo Alpini (m.1790), di buon mattino io e un amico-collega partiamo per il Mont Thabor, attraversando dapprima i casolari delle Grange di Valle Stretta, dove un cartello indica 13 km e 4h30 per la nostra meta. Il tempo nel nostro caso si rivelerà esatto. Di fronte a noi il roccioso Grand Serù (o Serous, m.2889) sembra chiudere la valle. Il Thabor sta alla sua sinistra, ancora più lontano, ma noi dapprima non lo riconosciamo. La stradina sale comodamente, poi diventa sentiero e più avanti si immette nella pista sterrata che passa più a monte. Arrivati al pianoro “de la Fonderie” (m.1897) un gradino sbarra la valle. Lasciato a destra il Pont de la Fonderie seguiamo a sinistra la stradina sterrata che con ampi tornanti supera il gradino arrivando alla Maison des Chamois (ca.2100), forse tuttora utilizzata come piccola colonia in quota per ragazzi. Il Grand Serù appare ora molto vicino. 
  
Superiamo la “Maison”, arriviamo a un dosso con una grande croce e poi a un torrente. La cartina dice di lasciare a destra il ponte e proseguire lungo il torrente sul sentiero segnato come principale. Diamo retta alla mappa ignorando il suggerimento di due francesi che hanno campeggiato qui e ci dicono di tornare alla “Maison”. Più avanti il sentiero si innesta in uno più ampio, quello che dicevano i francesi e che si prende imboccando una ripida traccia davanti alla “Maison”, indicata da una freccia che non abbiamo visto.
  
Sbuchiamo quindi nell'ampio Prat du Plan da cui si vede bene il Mont Thabor con la “Chapelle” sulla cima. La cima appare tondeggiante diversamente dalle pareti e dai pinnacoli calcareo-dolomitici tutti attorno.
  
Superato il torrente sul Ponte delle Pianche (m.2204), il sentiero sale su pascoli, si immette in una valletta argillosa ai piedi della parete del Grand Serù, sbuca in un altro pianoro e sempre su pascoli sale fino a unirsi al sentiero che proviene dal Réfuge du Thabor in un punto che la carta situa a quota 2727 e un po' a ovest del Col des Méandes (da non confondere con il Col des Muandes sempre in zona). 
  
Il sentiero sale a sinistra a svolte un pendio calcareo e sbuca su una cresta detritica a circa 2850 metri. La percorre incontrando via via tre croci mentre sulla sinistra comincia ad apparire il Mont Pelvoux. Terminata la cresta ci si trova di fronte il Mont Thabor. Ora vediamo che dalla cima con la Chapelle parte verso sinistra una cresta orizzontale che termina a una punta che sembra leggermente più alta. Il sentiero compie un traverso ascendente, ora su terreno argilloso, sbucando su un colletto a circa 3050 metri, da cui si ha una bella visione del gruppo degli Ecrins. Inizia ora la parte finale, la più faticosa. Si salgono un tratto abbastanza ripido, poi un traverso in salita e gli ultimi tornanti che portano alla Chapelle. Ora la cima a sinistra non mi sembra più alta ma superiamo comunque la Chapelle per scoprire che la cima del Thabor è una dorsale con un punto culminante e un paio di innocue protuberanze. Li raggiungiamo tutti.
  
In cima siamo ancora in pochi. In discesa incontriamo la processione degli escursionisti che stanno salendo.
 
Guardando a ovest, dietro le creste, diamo un ultimo sguardo al gruppo degli Ecrins. Il prossimo rendez-vous con la Barre spero che sia più ravvicinato. 
  
Primo giorno: la Valle Stretta / Vallée Etroite. Lasciamo l'auto in un ampio parcheggio di Pian del Colle (m.1432). Al rifugio Terzo Alpini si può arrivare in auto o in navetta ma siamo venuti per camminare quindi prendiamo il sentiero pedonale. Entrati in Francia c'è il bivio tra il sentiero della “rive droite” e quello della “gauche”. Tralasciando ogni cenno alla politica italiana, mi ricordo che a Parigi dicono “sur la Rive Gauche on pense, sur la Rive Droite on dépense” per cui mi verrebbe da prendere la “gauche”. Uno sguardo alla cartina e vediamo che il sentiero della “droite” è troppo vicino alla strada. Il sentiero della “gauche” sale dapprima in un bel bosco di pini uncinati, poi sbuca in un pianoro avendo a sinistra un'alta parete di roccia: è la famosa “Parete dei Militi”, eldorado dell'arrampicata sportiva. Più avanti passiamo il torrente al Ponte di Ranfauré, ormai in vista degli ultimi parcheggi, delle Grange di Valle Stretta e del rifugio Terzo Alpini. 
  
La Valle Stretta fu una delle annessioni francesi dopo la comunque non memorabile “vittoria” della Francia nella Seconda Guerra Mondiale. Avevo letto voci di corridoio secondo cui De Gaulle nemmeno sapesse che esisteva, fu De Gasperi a offrirgliela o regalargliela, forse per evitare guai peggiori. 
  
Al ritorno, il secondo giorno, abbiamo preso la navetta tra Grange di Valle Stretta e Pian del Colle. Io non ricordo un simile numero di auto posteggiate nelle radure ai lati di una strada, ben prima degli ultimi parcheggi. Qualcuno parla di “insulto alla natura” e auspica un potenziamento delle navette e una soluzione come per la vicina Val Clarée, dove dopo un certo orario la strada viene chiusa. L'espressione usata mi sembra calzare a pennello. Il giorno prima dal sentiero sull'altra riva non avevamo avuto idea dello scempio.


Tourengänger: andrea62
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Kommentare (6)


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danicomo hat gesagt:
Gesendet am 14. August 2015 um 15:27
Giornatona........
Mi piacciono queste cime con valenza storica e religiosa (tipo Rocciamelone per intendersi...)
Ciao
Daniele

andrea62 hat gesagt: RE:
Gesendet am 14. August 2015 um 17:22
Grazie per l'apprezzamento. In effetti una giornata "serenissima" e in una zona per me nuovissima.
Se hai qualche nota da aggiungere ... aggiungi!
Ciao

Menek hat gesagt:
Gesendet am 14. August 2015 um 20:51
Bello sto giro... bravo!
Menek

andrea62 hat gesagt: RE:
Gesendet am 14. August 2015 um 22:42
Grazie. L'avevo in progetto da tanto tempo.
Ciao

GAQA hat gesagt:
Gesendet am 15. August 2015 um 14:42
Nozioni storiche non indifferenti e ambiente nuovo per i miei occhi,foto tutte molto belle...
Ciao Alessandro.

andrea62 hat gesagt: RE:
Gesendet am 16. August 2015 um 08:11
Grazie per aver apprezzato. L'ambiente è stato nuovo anche per me e sorprendente.
Ciao
Andrea


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