Colle del Piccolo Altare e Rifugio Vallè
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Oggi ci siamo presi un giorno di ferie, in attesa di quelle più lunghe, che faremo, ahimè, a fine mese, per andare alla scoperta di una delle vallate minori del Sesia, un vero tesoro nascosto: la Val Sermenza.
Si risale la Valsesia, selvaggia e verdissima, fino all'abitato di Balmuccia posto alla confluenza del Rio Sermenza col il Sesia.
Da qui si svolta a destra, risalendo con splendido panorama la bassa Val Sermenza fino al caratteristico abitato di Rimasco, adagiato sulle sponde di un piccolo e grazioso lago artificiale.
In paese, si devia verso sinistra, lasciandosi a destra la Val d'Egua, che porta a Carcoforo, ed inoltrandosi nella parte mediana della Val Sermenza.
Attraversando fitti boschi misti di conifere e latifoglie, si tocca l'abitato di San Giuseppe e, dopo alcuni secchi tornanti, si raggiunge Rima, dove ci sono ampi e freschi parcheggi, tutti esterni al paese, per lasciare l’auto.
Nella piazzetta di Rima, la chiesa di San Giovanni Battista merita una visita prima della partenza.
Con la chiesa sulla nostra destra, ci incamminiamo sulla via di sinistra dopo i pannelli con le indicazioni sui sentieri ed attraversiamo l'abitato seguendo il segnavia presente già sulle abitazioni.
Superato il torrente Semenza su un ponte in ferro lasciamo sulla sinistra il sentiero per il Colle Mud e, procedendo in piano, dopo pochi minuti, un nuovo pannello indicatore ci indirizza sulla destra.
Seguiamo il segnavia 92 ( ora 292) e iniziamo la salita moderata, ma costante fino alla meta.
Al termine del rado bosco, troviamo l'Alpe Lanciole, dove a sinistra parte il sentiero per il Colle Piglimò;
Rispetto al fondovalle c'è già un discreto dislivello ed ora la vista spazia su tutto il circo di monti che corona la Val Semenza.
Su tutti domina il Monte Tagliaferro.
Camminando ora tra abbondanti pascoli, raggiungiamo l'Alpe Lavazei, con la sua caratteristica panchina in pietra a forma di "U".
Qui sulla destra c'è un sentiero che porta al rifugio Vallè.
Il proprietario dell’alpeggio, ci indica la ns. metà .
E’ infatti già visibile l’enorme masso che dà il nome al colle.
A chi passerà da questi parti raccomando di comprare l’ottima toma Maccagno che produce l’alpeggio.
Cominciamo a risalire sulla linea di massima pendenza ed alcuni ometti ci aiutano ad individuare il sentiero nel prato consumato dal pascolo delle mandrie.
All'improvviso, il sentiero diventa ottimamente selciato e questo riduce notevolmente la fatica sia della ricerca del segnavia sia nell'andatura che è facilmente costante.
Camminiamo su di una bella mulattiera gradinata e lastricata, tra pascoli intramezzati da macchie arbustive.
Risaliamo il pendio con numerosi tornanti, sulla nostra destra, compare anche il Lago del Toro, dove le mucche brucano l’erba e prendono il sole....
Arriviamo all'ultimo bivio, dove sulla destra si stacca un ennesimo sentiero per il rifugio Vallè.
Poco più avanti passiamo accanto ad una lapide infissa nella roccia, posta in memoria dell’alpinista Tullio Vidoni, che proprio in questi luoghi perse la vita.
Se rivolgiamo lo sguardo verso l'alto, sull'enorme masso che dà il nome al colle, è possibile vedere anche la croce in legno e sulla sinistra si scorge anche il piccolo edificio che costituisce il rifugio Axerio.
Il Colle del Piccolo Altare è così chiamato perché le rocce sulla vetta formano un altare ben visibile dal versante della val Sermenza salendo da Rima.
Aggirando alcune balze rocciose, si arriva quindi al valico, dove, se non fosse stato per le solite nuvolaglie avremmo visto la Punta Parrot, la Punta Gnifetti, la Punta Zumstein nel gruppo del Monte Rosa e, più in là, il Monte Leone.
Abbiamo solo immaginato di vederle.
Sotto di noi la lunghissima Val Quarazza con il Lago delle Fate.
Al colle ci intratteniamo con alcuni simpatici torinesi, ma il riposo dura ben poco.
Infatti presto si svelano le nostre intenzioni, ossia compiere un bel giro ad anello e raggiungere il rifugio Vallè, consapevoli che , così facendo, avremmo allungato il percorso di circa un’ora.
Ma che importa, ormai siamo qui ed è giusto vedere il più possibile di questi luoghi bellissimi.
Raggiungiamo il bivio dove si stacca il sentiero per il rifugio Vallè.
Percorriamo un traverso dove il sentiero non è molto evidente, ma ci si orienta con i segnavia posizionati dal Cai.
Raggiungiamo la Bocchetta del Lago, da cui godiamo di una splendida vista sul verdissimo lago del Toro sottostante.
Scendiamo per un buon sentiero segnato fra pascoli e grandi massi.
Arriviamo da prima all’Alpe Vallè di sopra e poi al rifugio Vallè.
Il Rifugio Vallè è situato in posizione molto panoramica e domina l'abitato di Rima. Da quì è possibile salire al Colle Vallè e raggiungere Macugnaga.
Dal colle Vallè si può andare anche al Colle della Bottigia che porta a Carcoforo.
Ci fermiamo un pò al Rifugio, dove i bambini della simpatica rifugista stanno facendo, a malavoglia, i compiti delle vacanze...anche se qui le distrazioni non mancano di certo...
Scendiamo per il comodo ma lungo sentiero e torniamo a Rima.
Tutte le ore a disposizione sono state sfruttate al meglio, ora, se vogliamo tornare a casa ad un orario decente non resta più tanto tempo...ma quanto basta per fare un bel giretto sulle sponde del lago di Rimasco.
Questo è solo un arrivederci alla Val Sermenza, perchè di certo non mancheremo di ritornarci!
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