Piz Grevasalvas


Publiziert von Angelo63 , 13. August 2015 um 21:06.

Region: Welt » Schweiz » Graubünden » Oberengadin
Tour Datum: 2 August 2015
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-GR 
Zeitbedarf: 8:45
Aufstieg: 1150 m
Strecke:Plaun da Lej - Grevasalvas - Plaun Grand - Lej Nair - Piz Grevasalvas - ritorno stessa via
Zufahrt zum Ausgangspunkt:SS 36 fino a Chiavenna, seguire le indicazioni per passo del Maloja. Superato il passo, prima di arrivare a Sils, in località Plaun da Lej c'è un parcheggio gratuito, sulla destra, lungo la strada nei pressi dell'hotel Cristallina.

Oggi uscita in coppia con Danilo per una meta decisa all’ultimo minuto, già in passato approcciata in versione invernale, anche se ovviamente era rimasta tra le incompiute. Confortati dalle recenti relazioni qui pubblicate ci siamo detti che era ora di andare ad ammirare il paesaggio dalla cima del Piz Grevasalvas.
Arrivati al parcheggio di Plaun da Lej tutto attorno a noi il paesaggio è ricoperto da nuvole, il residuo di una delle poche giornate di brutto tempo di questa caldissima estate; qui probabilmente ha smesso di piovere da non molto tempo.
Rinvigoriti da questo bel freschetto e fiduciosi nelle previsioni meteo che assicurano ampie schiarite già nella mattinata, ci incamminiamo quando sono 8.20. Saliamo in direzione delle amene baite di Grevasalvas (qui si chiama tutto così: il nucleo di case, il passo, la cima, il lago……il nome è un po’ una “griffe”) seguendo fedelmente la sterrata senza tagliarne i tornanti perché altrimenti usciremmo dall’alta vegetazione erbosa già ben lavati.
Arriviamo dopo circa 30 minuti a Grevasalvas senza incontrare anima viva. Dal gran numero di festoni e bandiere dei cantoni svizzeri è chiaro che anche qui ieri è stata celebrata la festa nazionale svizzera ed oggi Heidi, il nonno e compagnia cantante, ancora riposano.
Attraversiamo il piccolo nucleo di baite per portarci sul sentiero che esce sulla parte destra dell’abitato, quando lo si osserva dalla strada di accesso. Si passa quindi sotto un costone roccioso e si sale compiendo un ampio giro antiorario su sentiero che passa sopra i prati che formano la conca dove è adagiato il villaggio.
Man mano che ci alziamo di quota la vista si apre sui laghi engadinesi e in direzione della Begaglia sbucano le più altre vette di granito (Cengalo Badile e Sciore). Tra le nuvole fa anche capolino il ghiacciaio del Forno mentre davanti a noi la sommità del Piz Grevasalvas non si vede ancora, tutta immersa in dense nuvole.
Precedendo senza incontrare grandi pendenze arriviamo alle 9.50 ad una altitudine di circa mt. 2.260 in corrispondenza del bivio che sale alla Fuorcla di Grevasalvas; per raggiungere la nostra meta dobbiamo però proseguire diritto.
Ci alziamo leggermente rispetto alla traccia passando sopra il Plaun Grand (proprio qui avevamo fatto dietrofront un paio di inverni fa), dove pascolano delle mucche, per andare ad incrociare il sentiero, ora decisamente più ripido, che ci porta alla conca del Lej Nair; ci arriviamo alle 10.25.
Siamo un po’ delusi, le dense nubi che ora sono posizionate proprio sopra le nostre teste riducono notevolmente la visibilità e non possiamo apprezzare appieno questo magnifico ambiente alpino.
Seguiamo la traccia lungo la sponda meridionale del lago e ci fermiamo una decina di minuti quando, giunti al termine del lago, ci ritroviamo completamente immersi nella nuvolosità.
Da questo punto in poi, sino all’arrivo in vetta, si rivelano provvidenziali i frequenti e sempre ben marcati segnavia bianco – rossi che ci fanno risalire dapprima lunghe e facili placconate rocciose per poi procedere tra grossi massi alternati a piccoli pianori e qualche pozza d’acqua, probabilmente residui dei nevai, dove però è sempre facile distinguere il sentiero.
Arriviamo così nei pressi di una grande placca rocciosa che scende lungo il versante nord e qui incontriamo il primo escursionista da quando siamo partiti, altri ne abbiamo visti o sentiti in salita dietro di noi, che sfiduciato sta scendendo dopo esser stato per un po’ in cima in attesa di qualche spiraglio tra le nuvole.
Manca poco alla vetta e proseguiamo, sempre immersi nelle nuvole, nella speranza di essere più fortunati anche se la delusione sembra prendere il sopravvento.
Finalmente alle 12.15 arriviamo sull’ampio piano di vetta che è contrassegnata da un ometto di sassi. I nostri tempi, anche se sulla precisione ho sempre qualche dubbio (forse andiamo troppo piano e l’apparecchiatura non sempre rileva il movimento), sono di 2h45m di marcia, 1h10m di sosta e 12,5 km percorsi.
In cima ci copriamo ben bene, cerchiamo un bel masso dove poter pranzare, ed attendiamo fiduciosi che si diradino le nuvole; nel frattempo ci raggiungono altri escursionisti che scopriamo poi abitare neanche troppo distanti da noi.
Finalmente un probabile leggero aumento della temperatura scalda l’aria e genera l’effetto di temporanee aperture tra le nuvole, sprazzi di luminosità che progressivamente aumentano. Così possiamo ammirare l’adiacente vetta del piz Lunghin con alle spalle, in lontananza, l’imponente diga dell’Albigna; proprio sotto di noi appare il lago Lunghin.
Davanti a noi, a partire dall’abitato di Maloja, risaliamo tutta la valle del Forno, passando dal lago Cavloc; più a sinistra la vista spazia sui laghi dell’Engadina mentre le famose cime del gruppo del Bernina resteranno per tutta la giornata immerse nelle nubi. Beh questa positiva evoluzione della meteo ci risolleva il morale e poiché per la discesa dovremo seguire lo stesso itinerario percorso in salita, sarà per noi come compiere un giro ad anello.
Dopo aver pranzato ed aver fotografato a sufficienza ci rimettiamo in cammino alle 13.40; nel frattempo c’è gente che sta ancora giungendo in vetta. In effetti il percorso ci appare completamente diverso, il sole ha preso il sopravvento e la nuvolosità è in progressiva dissoluzione.
Scendiamo ora sulle ampie placche rocciose con ben in vista il Lej Nair, che raggiungiamo alle 15, e più in basso i laghi di Sils e Silvaplana dove veleggia qualche barca.
Ci fermiamo una ventina di minuti per una sosta ai bordi del lago che non avevamo potuto apprezzare in mattinata. Riprendiamo il cammino per scendere, in circa 20 minuti sempre seguendo il sentiero, a Plaun Grand dove si innesta la traccia che proviene dal Lago Lunghin.
Alle 16 raggiungiamo il bivio per Fuorcla Grevasalvas ed ora non ci resta che percorrere il sentiero che passa sopra i prati che fanno fa corona al nucleo di Grevasalvas. Qui arriviamo alle 16.40 e l’ambiente è decisamente diverso da quello che avevamo trovato al mattino. Tutte le case sono aperte e sembra quasi che gli abitanti e i loro ospiti abbiano concentrato in una zona i loro tavoli come per formare un unico convivio. Il sole è ora bello caldo e in effetti me ne vado subito a cercare un po’ di riparo all’ombra.
Sostiamo 10 minuti per rinfrescarci all’acqua della fonte e poi riprendiamo il cammino, tagliando decisamente i tornanti dove possibile, così da poter arrivare all’auto che sono da poco passate le 17.10.
 
Giornata dimezzata dal punto di vista meteorologico ma tutto sommato ancora una volta l’Engadina non ci ha tradito. Sempre bello ritornare qui.
 
Dati complessivi:
Km percorsi: 20,2;
Tempo marcia: 5h20m;
Tempo sosta: 3h30m;
Ascesa: mt. 1.150 circa;
Velocità media in marcia: 3,8 km/h;
Velocità media totale: 2,3 km/h.

Tourengänger: Angelo63, Danilo54
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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GIBI hat gesagt:
Gesendet am 14. August 2015 um 11:31
Hai proprio ragione Angelo ... l'Engadina non tradisce mai !

Qualsiasi itinerario si scelga è sempre uno spettacolo della natura.

ciao Giorgio

Angelo63 hat gesagt: RE:
Gesendet am 14. August 2015 um 22:07
Verissimo Giorgio.

Ho appena visto che anche tu hai fatto un bel giro alla Segantini, complimenti!!!

ciao, angelo


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