Una Grignetta... fuori stagione

Luglio, la fine di luglio, potrebbe non sembrare il periodo migliore per gironzolare in Grignetta (e forse non lo è)... caldo, sole a picco, roccia bianca che fa si che il sole ti abbrustolisca a puntino. Invece, inaspettatamente, questo sabato si è rivelato una bella giornata... anche "fresca" tutto sommato.

Parto da Rongio di buon mattino. Il sentiero, 13B, ve l'ho già descritto altre volte (e non solo io...) quindi vi risparmio i dettagli.
L'itinerario ormai lo conosco bene (è uno dei miei preferiti in zona) quindi prendo subito un passo adeguato.
Il fresco bosco iniziale e la ripida dorsale che porta alla Bocchetta di Portorella sono stati ripuliti di recente addirittura con taglio dell'erba. Dopo la bocchetta invece l'erba e gli arbusti la fanno da padroni... si riprendono un terreno che, disdegnato dai più, torna sotto il loro dominio incontrastato.
Qui un rumore improvviso alle mie spalle mi fa sobbalzare... ma è solo un altro escursionista. Entrambi stupiti per l'incontro su questo sentiero dimenticato, ci scambiamo il saluto e poi, velocemente come è arrivato, si dilegua verso la sua meta, lasciandomi nuovamente nella mia beata tranquillità.
Poi il breve tratto roccioso... un paio di catene... e mi affaccio nella conca sottostante lo Zucco Pertusio dove l'immancabile allegra famigliola di camosci scorrazza allegramente su e giù per una parete roccio/erbosa che per noi bipedi sarebbe probabilmente un bel T6 (e forse anche qualcosa in più...).
Infine l'ultimo faticoso gradino permette l'accesso alla dorsale, che finalmente si addolcisce e permette di arrivare al rif. Rosalba, ammirando i primi tipici torrioni rocciosi, che danno il benvenuto in un mondo dove per il verde c'è poco spazio...
Piccola sosta al rifugio e via verso la vetta... un po' sentiero, un po' roccette, qualche fune o catena per assicurare i tratti più esposti. Passo il Colle Garibaldi per raggiungere il Valsecchi ed il sentiero Cecilia che, pressochè tutto attrezzato, porta a raccordarsi con l'ultimo tratto della Cresta Cermenati. Da qui velocemente (si fa per dire) in cima alla Grignetta.
In cima solo una decina di persone... gracchi... pace... e la bella arietta fresca che a tratti ha accompagnato anche la salita invogliano ad una bella (e direi anche meritata) sosta.
Mangio qualcosa e riparto calandomi lungo le catene verso la cresta Sinigaglia. Raggiunto il Canalino Federazione, mi ci infilo per scendere verso il sentiero della Traversata Alta.
Sui ghiaioni sottostanti il canale il sole si fa sentire in tutta la sua potenza.
Raggiunta la Bocchetta di val Mala, la tentazione di proseguire verso la vetta maggiore delle Grigne è forte, ma il caldo ormai torrido (vista l'ora) e la poca acqua rimastami l'hanno vinta sui circa 800 metri che ancora mancherebbero...
Restano due opzioni: il Buco di Grigna ed il rifugio Elisa e quindi la discesa diretta su Mandello (su un tipo di sentiero che non mi piace) oppure la discesa verso Pian dei Resinelli ed il rientro passando dai Colonghei.
Scelgo quest'ultima. E' più lunga, è vero, ma oggi il tempo non mi manca, essendo l'ultimo giorno da "single"...
Un cartello indica il sentiero 32 che scende verso Balisio. Lo seguo per un breve tratto, poi nei pressi dell'alpe Campione lo abbandono (in realtà non ho capito esattamente dove sia il bivio, in quanto anche questo sentiero è poco evidente) e seguendo una serie di bolli gialli giro decisamente in direzione Resinelli. Questo sentiero, non segnato su molte mappe (sulle mie tre non esiste), è chiamato "Sentiero di corda", ed il perchè lo si intuisce quando, raggiunta una grossa frana di terra, sabbia e pietrisco ci si deve (e sottolineo il DEVE) aggrappare/appendere ad una fune sospesa che la attraversa per intero. Il terreno è davvero infido anche se non difficile (è solo un lungo traverso) ma ad ogni passo il piede tende a scappare verso il basso, ed in questo caso è meglio avere almeno le mani attaccate da qualche parte.
Alla fine di questa fune un passaggio ancora più acrobatico con un pezzo di corda legato alla radice di un albero permette di riguadagnare il sentiero nel bosco.
Sempre con gli occhi ben aperti per non perdere l'esile traccia (anche questo sentiero sembra essere dimenticato da Dio e, soprattutto, dagli uomini) si scende per bosco e prati fino ad intercettare la Traversata Bassa dove questa da sentiero diventa una larga sterrata. La si segue in salita fino al rifugio Soldanella, poco prima del quale c'è l'agognato fontanone ricco di acqua fresca...
Da qui è tutta discesa. Seguendo la strada, adesso asfaltata, raggiungo il parcheggio e la successiva chiesetta. Prendo la strada che passa a monte di quest'ultima e la seguo lungamente fino a che diventa nuovamente sterrata, e poi, in località Colonghei sentiero che dolcemente (e lungamente) mi riporta a Rongio, dopo aver fatto un bel giro della Grignetta... e dell'orologio.

Un altro bel giro che consiglio agli amanti dei sentieri perduti con passo fermo ed occhio vigile... la stagione sceglietela voi, ma in primavera/autunno dovrete scontare un po' di "traffico" tra il Rosalba e la vetta e nella zona dei Resinelli.