Val di Campo (CH) - passo Val Viola (CH-I) - rifugio Viola (I): giornata a 10 stelle!!!
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Lorenzo mi chiede se ho intenzione di fare qualcosa domenica,giornata che i meteorologi danno esente da nubi e ben soleggiata (poi è tutto da verificare): dico che va bene domenica anche perché smontando dalla notte non mi è possibile andare di sabato.
Considerando che l'anno precedente non era stato al rifugio Viola,gli propongo questa escursione che,sebbene non abbia un gran dislivello,richiede ugualmente impegno fisico per via della lunghezza del percorso (per i più pigri o in difficoltà,vi è il postale che riduce il percorso di ore 1,30...ma riduce anche il portafoglio di 32 franchi in meno sola andata).
L'escursione viene proposta a tutti,anche perché vi era qualcuno che l'avrebbe ripetuta volentieri come Giovanni e Rita con cui mi ritrovo a Bione,poi a Tresenda con Lorenzo e alla bellezza delle ore 9,00 si parte con un aria frizzante: nonostante in breve siamo al sole,la temperatura è gradevole proprio grazie al venticello che più o meno è apprezzato da tutti.
Giunti al rifugio Saoseo,prendo il percorso più "breve" dato che vorrei arrivare al rifugio entro le 12,30 per evitare di non trovare posto all'interno: conosco bene la frequentazione del rifugio dalla maggior parte che sale da Arnoga,facilitati dal breve cammino su una sterrata alla portata di bambini.
Ignoriamo il bivio per il lago Saoseo che vedremo al ritorno,proseguiamo sulla ciclabile che passa a monte del lago di Sciaspadus (per vederli bene bisogna uscire dal sentiero principale) poi abbandoneremo all'altezza del lago Viola della val di Campo,la ciclabile per prendere il sentiero di destra,il quale ci condurrà all'intaglio che ben si vede per poi scendere al rifugio: stupenda la vista sui vari laghetti Dugural e Viola per poi passare accanto ad altri 3 laghetti.
La neve non manca,è la prima volta che vengo in questa stagione e posso assicurare che è il periodo migliore se si vuole vedere la flora nel suo pieno vigore,formando tappeti gialli e blu cobalto dovuto alle numerose genziane.
La giornata al momento è da favola,quasi un sogno,mentre già al rifugio la massa di escursionisti è in attesa del pranzo mentre noi sopraggiungiamo alle ore 12,10 dopo aver percorso "solo" 8,600 km. di tracciato,mentre la fame attanagliava in ostri stomaci.
Fuori è quasi tutto occupato...il vento tira...quindi entriamo e con stupore al momento non vi è nessuno: la scelta di entrare è la più astuta: siamo vicini alla cucina e anche se giunti dopo le altre 200 persone,la probabilità di essere serviti per primi è alta...così fu!
Soddisfazione alle stelle anche per chi ha osato...facendosi servire un altra salsiccia e un altro pezzo di formaggio oltre al resto del menù al quale aggiungiamo come extra una fetta di torta ai mirtilli fatta con farina di saraceno.
Dopo il lauto pranzo si decide per una pennichella lontana dalla bolgia che affollava il rifugio come se fossimo in piazza del duomo di Milano (dove si mangia bene e l'accesso è facilitato la folla si accalca...e siamo alla fine di giugno!...chissà più avanti che rabelott!
Ci portiamo su un panettone vista lago dove vi è chi lotta contro le mosche,chi dorme,chi fa foto nel più totale rilassamento prima di riprendere la salita situata sulla via del rientro: le acque di questo laghetto invitano ad un bagno anche dal fatto che non è profondo e le sue acque trasparenti ne fanno risaltare il fondale.
Alle ore 15,00 riprendiamo il cammino seguendo interamente la strada militare (Lorenzo è in forma e taglia) e al bivio per scendere con la ciclabile verso il ristorante Campo,Lorenzo non c'è,quindi lo vado a recuperare al passo.
La lunga discesa ci conduce verso il lago Viola mentre la fortunata giornata ci regala altri spettacolari colori visto che il cielo è rimasto terso per tutto il tempo.
Prendiamo a scendere al lago Saoseo dove è obbligatoria una sosta per ripararci un po dal caldo che si fa sentire nonostante siamo poco oltre i 2000 metri: oltre ad ammirare i colori di questo lago fiabesco,molto ricercato da fotografi appassionati di luoghi come questo,ammiriamo le trote che fanno piccoli salti nelle sue limpide acque.
Ripartiamo mentre appena fuori dal bosco,la calura si fa sentire fino a calmarsi quando arriviamo al parcheggio dove l'auto è all'ombra...e sono le 19,00.
Si decide per una cena a Teglio (un tempo il più importante paese della Valtellina) dove degusteremo vari salumi,sciat e pizzoccheri che ci riempiono ben benino per affrontare un ritorno di "fuoco" causato dalle possibili code...che non abbiamo trovato: ottimo orario,scelta più che mai azzeccata.
Peccato non essermi accordato in anticipo con chi ama fare parapendio,avremmo potuto incontrarci al rifugio,il posto in auto per il rientro abbondava,magari per un altra volta.
Un grazie agli amici Giovanni e Rita e a Lorenzo che han più che apprezzato questa scelta,non solo inerente all'escursione ma anche a quella gastronomica.
Segnalo anche la versione invernale: http://www.hikr.org/tour/post32513.html che ho fatto qualche annetto fa,in modo da vedere com'è stupendo lo scenario di questa zona anche con la neve.
Ciao a tutti e alla prossima!
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