Mottone di Giumello o Monte Albano (2'027 m.s.m.)

I programmi per il week-end erano ben diversi ma purtroppo la meteo ci ha giocato un brutto scherzo e così siamo stati costretti a studiare un piano alternativo.
Anche la meta della gita odierna è stata cambiata all’ultimo minuto a causa dello scarso soleggiamento, volevamo infatti raggiungere il Motto della Tappa ma per finire ci siamo fermati prima ripiegando sul Mottone di Giumello.
L’escursione fino al Motto della Tappa è piuttosto lunga in chilometri e così abbiamo preferito riservarci la salita per una prossima volta quando sarà ben soleggiato e le nostre fatiche saranno (si spera)  ripagate da un bel panorama. Oggi non valeva proprio la pena…
Il punto di partenza della gita è lo stesso di quando siamo andati allo Scrigno di Poltrinone, bisogna percorrere l’intera Valle Morobbia, raggiungere Carena e da lì proseguire su sterrata fino alla sbarra di quota 1'021m presso i Monti di Ruscada. 

L’itinerario è stato il seguente:
Barriera ai Monti di Ruscada (1021 m) – Costa del Laton – quota 1464 m – Alpe di Giumello (1594 m) – quota 1654 m – Basello – Piano delle Pecore – quota 1765 m – quota 1850 m – Bocchetta di Albano (1898 m) – Mottone di Giumello/Monte Albano (2027 m) - Bocchetta di Albano (1898 m) - quota 1850 m - quota 1765 m - Piano delle Pecore – Basello - Alpe di Giumello (1594 m) - quota 1464 m – quota 1243 m – Costa del Laton - Barriera ai Monti di Ruscada (1021 m)

Il primo tratto lungo la Costa del Laton ci ha fatto tribolare soprattutto all’andata.
Volendo tagliare nel bosco per evitare di seguire la noiosa strada carrozzabile, aldilà della già citata barriera abbiamo imboccato subito un vecchio sentiero, segnato sulla CN 1:25'000 ma non marcato ufficialmente sul terreno, difficile tenere la giusta traiettoria e così ad un certo punto siamo rimasti troppo bassi mancando il punto d’incontro a quota 1’243m con l’altro sentiero, quest’ultimo era invece ben segnato ed evidente, lo abbiamo trovato dopo una bella ravanata nel bosco! Beccato finalmente il sentiero abbiamo continuato fino a sbucare sulla strada carrozzabile che raggiunge l’Alpe di Giumello, alpeggio gestito dalla Scuola Agraria di Mezzana. Proseguendo tra i pascoli oltre il Piano delle Pecore siamo arrivati ad una vecchia postazione dell’alpe a quota 1’765m di fianco a delle pozze d’acqua. La struttura in loco, che un tempo veniva probabilmente utilizzata per mungervi le bestie, è ormai inutilizzabile. Il tetto è parzialmente crollato, forse a causa del peso della neve durante uno degli ultimi inverni.
Da qui siamo saliti tra alti cespugli verso la Bocchetta d’Albano passando di fronte ad una vecchia costruzione. Guadagnato il valico siamo entrati in contatto visivo con la nostra meta.
Inizialmente degli affioramenti di roccia ci hanno spinti a rimanere bassi nel versante italiano, l’erba in questo tratto era davvero molto alta e complice pure il terreno ripido bisogna ammettere che abbiamo faticato parecchio per avanzare in direzione della cima.
Alla fine siamo riusciti a portarci in cresta e seguirla fino in vetta senza più problemi.
La cima è risultata piuttosto anonima e la vista a lunga distanza, come previsto, è stata guastata dalle nuvole. Nelle vicinanze siamo riusciti comunque ad osservare il Corno di Gesero, la Cima di Cugn e il Marmontana come pure il Pizzo di Gino nel versante opposto.
Terminata la pausa pranzo siamo scesi seguendo stavolta tutta la cresta fino alla Bocchetta d’Albano, dall’alto risulta più semplice capire dove passare e anche gli affioramenti rocciosi si son lasciati aggirare facilmente.
Il rientro è poi avvenuto lungo lo stesso sentiero di salita e senza ulteriori smarrimenti.    

Tempo impiegato:
Salita 3h 10 minuti
Discesa 2h
(soste comprese)