Traversata Valsassina - Mandello per la Bocchetta di Campione

Partecipo volentieri a questa gita sia perché proposta da alcuni amici della Società Escursionisti Milanesi sia perché mi piace l’idea della traversata e mi serve come allenamento. Trattandosi di una traversata est – ovest del gruppo delle Grigne, la gita si svolge con i mezzi pubblici. Per me l’appuntamento è alla stazione di Monza alle 7.32, gli altri escursionisti sono partiti da Milano. Scesi dal treno a Lecco, saliamo sull’autobus fino al Colle di Balisio, dove alle 8.45 cominciamo a camminare.
 
Il primo tratto si svolge sulla stradina che porta alla Cappelletta del Sacro Cuore, da cui lungo la Valle dei Grassi Lunghi arriviamo al bivio con il ben più frequentato sentiero per il rifugio Pialeral. Noi invece teniamo la sinistra, e più avanti troviamo un secondo bivio, circa a quota 1200, dove teniamo ancora la sinistra seguendo la freccia in legno per l’Alpe Campione, un po’ decentrata, e superando il torrente in secca. A parte l’attraversamento di un prato non distante da un casolare abbandonato, il sentiero sale nel bosco ed è una fortuna perché la giornata è calda e il Sole picchia forte. Più in alto, su terreno decisamente calcareo, il bosco d’alto fusto lascia il posto a pini mughi ed ad arbusti. Verso est compaiono le montagne più alte della Valsassina, verso nord la vista è chiusa dagli Scudi. Si arriva così alla zona prativa dell’Alpe Campione, popolata soltanto da marmotte. Senza puntare alla Bocchetta di Val Mala, prendiamo il sentiero che a destra sale in traverso su prati con regolare pendenza. Ad un colletto prima della Bocchetta di Campione sostiamo per uno spuntino e grazie all’attenzione di una delle nostre escursioniste avvistiamo due camosci. Non posso fare a meno di notare come venti anni fa non vedessi mai un animale di grossa taglia, dando così ragione a chi dice che gli ungulati in montagna sono al loro massimo storico. Ora il passo è breve per arrivare alla Bocchetta di Campione o Buco di Grigna, a 1802 metri. Non ero mai stato qui, trovo molto interessante l’ambiente fatto di torrioni e canaloni calcarei, con il rifugio Rosalba in fondo a sinistra e Mandello sotto di noi, meta finale di questa traversata. Un po’ in basso si distingue il rifugio Elisa, prossima meta intermedia. Dalla Bocchetta di Campione si sale ancora per pochi metri verso nord, poi si inizia a scendere a sinistra sul sentiero 14 in direzione del rifugio Elisa. Subito si attraversa un canale roccioso e detritico sfruttando appoggi naturali e l’aiuto di una catena, passando vicino al foro nella roccia che dà il nome al luogo. Poi il sentiero scende decisamente con fondo ghiaioso, avendo di fronte la parete del Sasso Cavallo. Più in basso il terreno si fa argilloso, si entra in un altro canale, lo si sale ripidamente dalla parte opposta dove ci sono catene più utili secondo me a chi scende. Ancora una serie di tornanti e arriviamo al rifugio Elisa (m.1515), luogo della sosta per il pranzo.
 
La discesa, dopo il primo tratto che alterna tornanti a traversi panoramici sulla zona del rifugio, continua con una infinita serie di tornanti che sfiorano o toccano alcune benedette sorgenti di acqua fresca. Arriviamo così al Ponte di Ferro, ormai in basso (m.497). Superata la cascata del torrente, percorriamo in una mezz’ora una sterrata sub-pianeggiante che ci porta nella parte alta di Mandello in località Rongio. Scendiamo in paese, lo attraversiamo e attorno alle 16.45 arriviamo alla stazione ferroviaria, dove con l’attesa del treno e il meritato riposo termina questa bella gita ben organizzata.