Sul Carevolo il tempo è benevolo, ma sul Crocilia c'aspetta la fanghiglia!
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Sembra quasi monotono dirlo ma anche questa escursione è figlia del Meteo, un Meteo che spesso si burla di noi e ci fa cambiare i piani in continuazione, perché se in un primo momento si era pensato di fare un giro sulle nostre amate Orobie, l’alta possibilità di temporali pomeridiani su Alpi e Prealpi ci ha dirottati da tutt’altra parte.
Avendo gli Appennini Piacentini abbastanza a portata di mano, si parte alla ricerca di posti nuovi dove il nostro corpicino statuario e profumato non ha ancora impattato con la flora e la fauna locale… e allora perché non addentrarci nella bella e selvaggia Val d’Aveto, laddove l’Emilia dirimpetta con la Liguria e i paesini sembrano lasciati a se stessi se non addirittura completamente abbandonati?
Lasciata l’auto nei pressi di una cappelletta all’ingresso del paese, ci incamminiamo sulla stretta strada asfaltata che esce dal piccolo abitato, fatti pochi metri, sulla sinistra si stacca un sentiero (Cai 195) che in maniera decisa perde quota tra i rovi, lo ignorate, e continuate il cammino per qualche centinaio di metri ancora sino a trovare sulla destra il nostro sentiero multibollato che si inoltra nel bosco (foto 1-2).
D’ora in poi è difficile sbagliare, almeno per il giro che abbiamo fatto noi; seguendo la fitta bollatura rossa, per diverso tempo si prende quota senza faticare troppo , immersi in un fantastico e selvaggio bosco che non annoia mai, poi, prima di arrivare al posto di ristoro “Cravì” vi cimenterete in qualche breve strappetto.
Da qua in poi intercettate il sentiero dorsale 001 Cai, anche se la bollatura rossa continua imperterrita a farvi compagnia, e continuando il cammino nel bosco senza timore alcuno, ad un certo punto impatterete con il ripido pendio erboso che scevro di qualsiasi pianta conduce in pochi minuti sulla vetta del M. Carevolo (2h30). Quando il tempo non è nuvoloso e anche la foschia abbandona il terreno, da questa cima si può godere di un discreto panorama sull’alta Valnure , sulla Val d’Aveto e la Valtrebbia.
Giusto il tempo di bere un po’ d’acqua e scattare qualche foto e si riparte seguendo la traccia che verso sud scende ripida nel pendio erboso, tralasciate un vero e proprio bosco di Orchidee selvatiche, e dopo aver ignorato una palina che indica Gambaro, giungete al posto di ristoro denominato Pian del Lupo che già si vedeva dal Carevolo.
Non vorrei risultare stucchevole, ma voi seguite sempre la doppia bollatura (Cai 001- Rossa) e come da palina, prendete in direzione del M. Crocilia inoltrandovi ancora nel selvaggio bosco, proseguite spediti tra i vari saliscendi, e passate la Fontana Benedetta arrivando così subito dopo al punto di ristoro Cantone, dove ci ripasseremo per tornare a Cattaragna. Ora si abbandona la bollatura rossa.
Come segnalato dal titolo, qua il sentiero diventa una sorta di sterrata devastata dal passaggio di qualche trattore , e i profondi solchi scavati dalle ruote, oggi sono pieni di fanghiglia e proseguire in equilibrio è roba da numeri circensi. Dopo aver lasciato sulla sinistra il sentiero 013 che porta al rifugio G.A.E.P. (fattibile come tempistica), si prosegue per lo schifido sterrato costeggiando un bosco “protetto” dal filo spinato, e giunti ad una curva sinistrorsa, seguite la strada che ripida risale un piccolo dosso; camminate per qualche minuto in falsopiano ed ecco ancora una volta l’ennesima deviazione sulla sinistra, vi portate sul ripido pendio erboso e tempo 5 minuti siete in cima al Crocilia dove ora non si vede una benemerita mazza causa nuvole basse, ergo, non posso dirvi quale sia la vista anche se questo “panettone” è strategicamente posizionato, dico solo che sulla cima c’è la statua di un’Angelo veramente di dubbio gusto.
Dopo aver mangiato in fretta e furia, percorriamo a ritroso il sentiero sino alla località Cantone, riprendiamo la bollatura rossa + Cai 105 che a sinistra scende nel bosco, e imperterriti marciamo per una buona mezz’oretta, giunti all’ennesimo bivio con palina, smolliamo la bollatura rossa per svoltare verso destra seguendo il sentiero Cai 193 + bollatura giallo blu con direzione Cattaragna.
Seguendo sempre la fittissima bollatura oltrepassate il M. Rocchetta (non segnato), e da qua in poi, perdete decisamente quota calpestando un sentiero molto selvaggio che sbuca sulla strada asfaltata in prossimità di Cattaragna, quattro passi di numero ed eccovi di nuovo alla vostra macchina.
Nota 1): Se volete conoscere i selvaggi Appennini Piacentini, vi consiglio vivamente questo giro privo di qualsiasi difficoltà se non per la relativa lunghezza del percorso, lungo tutto il tracciato non abbiamo incontrato nessun escursionista se non un local che stava raccogliendo funghi in un prato. Se siete fortunati, potrete incontrare i numerosi ungulati che qua prosperano, insieme ai cinghiali, scoiattoli e al Lupo Appenninico che è ritornato in grande stile. A Cattaragna c’è un circolo autogestito da gente simpatica, se volete rifocillarvi in tutta tranquillità, questo è l’unico ristoro presente.
Nota 2): Cose a caso & dilemmi della vita:
Tutto vero: Berlusconi: per fermare gli sbarchi di immigrati provenienti dalla Libia, basta togliere il motore alle barche degli scafisti!!! No comment…
Elezioni in Liguria: Dopo la vittoria di Toti , l’omonimo sommergibile ancorato a Genova non si sentirà più solo… tra l’altro se i due Toti li metti vicino non si capisce qual è il sommergibile!
Spettacolo: Romina Power si è baciata appassionatamente con Kabir Bedi; il giorno dopo il Sandokan de noiantri ha restituito all’attempata attrice italo-americana, la dentiera che nel frattempo si era agganciata alle labbra del “bel tenebroso”.
Nota 3): Ecco il solito Eric…
CROCILIA.
Le chiavi son nel quadro la moto è quella Aprilia,
sfidando l’autovelox io parto per Acilia,
ma inciampo sulla marcia e la braga mi s’impiglia.
Crocilia,
la strada l’ho sbagliata e vedo già l’Emilia,
ma sfreccio a testa bassa che è una meraviglia,
e con fare da bulletto mi carico Cecilia.
Crocilia,
mi fido del mio istinto e guidare è una quisquilia,
pensando di volare in questa mia vigilia,
ma un Sulky mi sorpassa e il mio bolide s’umilia.
Se un biker mi sorride gli tiro la mobilia e poi lo mando in culo al putrido Crocilia!
A la Prochaine! Menek und Olmo.
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