Sasso Gordona, finalmente!
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La mia compagna è ripartita per lavoro verso il Principato, finalmente libero... libero di tornare in montagna.
In queste settimane di forzata inattività escursionistica, ho cercato di mantenere una buona condizione fisica, oltre che ballando con lei in vari locali brasiliani, anche allenandomi su due e su otto ruote. Ma domenica scorsa finalmente è arrivato il momento di rivedere i miei adorati sentieri.
Il Sasso Gordona è stata una scelta quasi obbligata, dato che due anni fa avevo contornato la cima seguendo una tappa del Sentiero Smeraldo da Bruzella a Cabbio; e poi questa cima con la sua caratteristica piramide l'ho sempre ammirata da lontano, dal Generoso, dal Bisbino, dal Boglia, così come dai monti del Triangolo Lariano: con la sua forma tipica e riconoscibilissima non poteva non mancare al mio modesto carnet di conquiste, ed il 17 scorso è arrivato il momento buono.
Anche questa volta, data la prossimità della cima alla Svizzera, ho scelto di utilizzare il mezzo pubblico, complice anche il rinnovo della tessera metà prezzo delle FFS: alle 8:37 ancora una volta il postale 515 è lì ad aspettarmi a Chiasso, con la sorridente Ivana alla guida. Una volta arrivati a Cabbio, seguo un itinerario più volte documentato su queste pagine, raggiungo l'alpe Vallera superando un discreto dislivello ma sempre su tracciato ben pulito e ben marcato, dopo l'alpe il sentiero viaggia quasi in cresta, passando sotto il Dosso d'Arla ed il Poncione di Cabbio. Sul Poncione vorrei anche salire, ma desisto perchè un allevatore ha transennato tutta la cima per le sue mucche: non trovo il cancelletto che solitamente si lascia per gli escursionisti, ed a scanso di equivoci decido di recuperare il percorso principale.
Rimanendo nel bosco raggiungo alla fine il rifugio Prabello, già preso d'assalto da gitanti ed escursionisti ed alla mia destra si staglia la bella piramide del Gordona; l'asprezza del pendio già da lontano fa capire che un po' di energie bisognerà sprecarle, ma il vedere la pendenza della salita ed il sapere, anche consultando le relazioni e le foto di altri hikers, che ci sono dei passaggi con qualche difficolta aiutati da delle catene fisse, mi fa pensare che questa cima di 1410 mt sarà una bella palestra per le mie prossime avventure, brasiliana permettendo.
L'ultima parte della ascesa è divertente e faticosa allo stesso tempo, ma una volta arrivati in cima, il panorama ti ripaga pienamente dello sforzo fatto, con una splendida vista sul Lario, le nostre belle prealpi e con le alpi Retiche in lontananza.
Ridiscendo velocemente per lo stesso itinerario di salita, il postale passa ogni due ore e credo sia poco incline ad aspettare, e durante la discesa faccio qualche progetto per la mia prossima escursione: e se andassi in Val Vignun partendo da San Bernardino? O sul Piz d'Arbeola?
In queste settimane di forzata inattività escursionistica, ho cercato di mantenere una buona condizione fisica, oltre che ballando con lei in vari locali brasiliani, anche allenandomi su due e su otto ruote. Ma domenica scorsa finalmente è arrivato il momento di rivedere i miei adorati sentieri.
Il Sasso Gordona è stata una scelta quasi obbligata, dato che due anni fa avevo contornato la cima seguendo una tappa del Sentiero Smeraldo da Bruzella a Cabbio; e poi questa cima con la sua caratteristica piramide l'ho sempre ammirata da lontano, dal Generoso, dal Bisbino, dal Boglia, così come dai monti del Triangolo Lariano: con la sua forma tipica e riconoscibilissima non poteva non mancare al mio modesto carnet di conquiste, ed il 17 scorso è arrivato il momento buono.
Anche questa volta, data la prossimità della cima alla Svizzera, ho scelto di utilizzare il mezzo pubblico, complice anche il rinnovo della tessera metà prezzo delle FFS: alle 8:37 ancora una volta il postale 515 è lì ad aspettarmi a Chiasso, con la sorridente Ivana alla guida. Una volta arrivati a Cabbio, seguo un itinerario più volte documentato su queste pagine, raggiungo l'alpe Vallera superando un discreto dislivello ma sempre su tracciato ben pulito e ben marcato, dopo l'alpe il sentiero viaggia quasi in cresta, passando sotto il Dosso d'Arla ed il Poncione di Cabbio. Sul Poncione vorrei anche salire, ma desisto perchè un allevatore ha transennato tutta la cima per le sue mucche: non trovo il cancelletto che solitamente si lascia per gli escursionisti, ed a scanso di equivoci decido di recuperare il percorso principale.
Rimanendo nel bosco raggiungo alla fine il rifugio Prabello, già preso d'assalto da gitanti ed escursionisti ed alla mia destra si staglia la bella piramide del Gordona; l'asprezza del pendio già da lontano fa capire che un po' di energie bisognerà sprecarle, ma il vedere la pendenza della salita ed il sapere, anche consultando le relazioni e le foto di altri hikers, che ci sono dei passaggi con qualche difficolta aiutati da delle catene fisse, mi fa pensare che questa cima di 1410 mt sarà una bella palestra per le mie prossime avventure, brasiliana permettendo.
L'ultima parte della ascesa è divertente e faticosa allo stesso tempo, ma una volta arrivati in cima, il panorama ti ripaga pienamente dello sforzo fatto, con una splendida vista sul Lario, le nostre belle prealpi e con le alpi Retiche in lontananza.
Ridiscendo velocemente per lo stesso itinerario di salita, il postale passa ogni due ore e credo sia poco incline ad aspettare, e durante la discesa faccio qualche progetto per la mia prossima escursione: e se andassi in Val Vignun partendo da San Bernardino? O sul Piz d'Arbeola?
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