Alle pendici del Bregagno: rifugio Alpe Palù m.1822 a guardia di quel ramo del lago di Como
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Il Bradipo delle Alpi ancora una volta ha messo in atto un altra uscita per rivedere un posticino che anni or sono vi era giunto per caso e,per caso,viene a sapere di una sua ristrutturazione,quindi è doveroso che vada a visitare tale struttura.
Questa giornata doveva essere particolare,visto che la luna era piena,la meteo favorevole e avevo con me anche il cavalletto per le foto notturne,purtroppo mai avrei immaginato di dover rinunciare a vedere un tramonto a causa della probabile difficoltà nel trovarmi il giorno successivo a rischiare con la mia stessa vita,dopo aver valutato che senza ramponi al mattino presto avrei trovato parecchie difficoltà con la neve ghiacciata,difficile da scalfire.
Quando sono arrivato nei pressi dell'attraversamento dei canaloni innevati,le impronte che "Ciano" aveva fatto,non erano profonde a causa del manto nevoso piuttosto "vetrato"...ed erano le 9,30! Il vento gelido,che di notte ha soffiato,ha ulteriormente abbassato le temperature e la neve si è indurita talmente tanto che a scalfirla era un impresa ardua.
Ora,se il giorno seguente dovevo ripartire per forza non dopo le 7,00,senza ramponi avrei sicuramente rischiato (e sinceramente alla pellaccia,ancora in garanzia,ci tengo un pochetto) quindi la saggezza che il Bradipo adotta è e rimane sempre la stessa: se non è oggi...sarà la prossima volta...ed è già molto se non ho rinunciato ad arrivare alla struttura che,sicuramente qualcuno di mia conoscenza,in tale situazione avrebbe rinunciato,più che normale.
Avere paura in simili circostanze non c'è da vergognarsene e non vuol dire essere codardi,ma avere la certezza di non commettere pirlate a cui altri le preferiscono per poi rischiare di pagarne le conseguenze.
Mi accontento di fare alcune foto,di questo piccolo gioiellino incastonato sul Bregagno.
E' strano ma vero,per scoprire questo rifugio (sconosciuto anche ai molti comaschi nonostante girino le zone del lario) c'è voluto un "sciuscia nebia" uno della bassa,il classic milanes: una chicca che sicuramente altri curiosi vorranno visitare e magari pensare a qualche ritrovo per preparare gustosi menù.
Una volta che la pancia è piena,si prendono una delle sdraio (e già,qui vi sono anche le sdraio) per mettersi sul terrazzo e goderne appieno la giornata baciato dal sole,oppure salire in vetta per smaltire il pranzo (un idea un po "folle" a meno che...si stia quassù ad aspettare il tramonto,allora il tempo c'è visto che in questo periodo le giornate sono lunghe.
Quindi,decido di scendere con molta nostalgia per la doverosa rinuncia e giunto al rifugio La Canua,decido di aggregarmi al folto gruppo (vi erano anche delle bimbe,molto piccole,quindi,dovrebbero riuscire a salire quassù anche quei genitori un pochino svogliati,data la semplicità e la NON eccessiva fatica) di commensali e mi gusto un eccellente brasato con polenta,2 pezzi di formaggio: uno di "semuda" e un ottimo caprino oltre alle due torte e caffè. Il rifugio,per coloro che non ne sono al corrente,è gestito dai volontari del Mato Grosso,tutto il ricavato va per costruire scuole,ospedali e anche rifugi alpini (e ve ne sono pure di belli).
La cucina è ben curata,molti vi fanno ritorno anche se,a detta dei volontari,la maggior parte sono della zona: escursione che consiglio a chi vuole avvicinarsi alla montagna a gradi e alle famiglie,trovando un buon piatto che sazi a sufficienza e soddisfi,giusto per ottimizzare la giornata.
Anche se l'aria gelida e parecchio forte la faceva da padrona,in questa giornata,di gente se ne vedeva in giro a sufficienza,in particolare verso la vetta,mentre il lago sembrava un mare in tempesta a causa delle forti onde che si sollevavano.
Bene,anche oggi la giornata ha in parte esaudito ciò che volevo,sicuramente la mia intenzione è di ritornarvi per fare una due giorni,dove una nuova "sentinella" fa la guardia: a quel ramo del lago di Como!
Ciao a tutti e alla prossima!
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