San Benedetto in Val Perlana- Lario


Publiziert von morgan , 8. April 2015 um 18:19.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:29 März 2015
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 6:30
Aufstieg: 700 m
Abstieg: 700 m
Strecke:Lenno (220)- Lago(200)- Greenway del Lario- Campo- Ospedaletto- Ossuccio- Via Sacra- Abbazia Madonna del Soccorso (419)- Val Perlana- abbazia San Benedetto (825)- Pianas - Abbazia Acquafredda (329)- Lenno
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Proveniendo da Como seguire la SS340 fino a Lenno. Svoltare a sinistra e parcheggiare nei pressi del cimitero.

Escursione ad anello di interesse culturale e paesaggistico che dalle rive del Lario porta a visitare quattro storiche chiese lungo la "Via dei Monasteri".
Alla gita, che ho organizzato per il CAI di Laveno, partecipano 14 escursionisti. Al percorso classico tra le tre abbazie alte ho aggiunto un tratto sul lago per vedere da vicino l'isola comacina e il campanile di Ospedaletto. Avevo fatto questo giro altre volte ed ho previsto delle soste dove fornire informazioni riguardanti l'aspetto storico e culturale di ciò che osserviamo sul percorso.
Lasciamo le auto nel parcheggio accanto al cimitero di Lenno (214) e, attraversata la statale, scendiamo nella piazza sul lago che ospita il battistero di S.Giovanni. Siamo nel "golfo di Venere" e ci immettiamo sul tracciato della "Greenway del Lario" in direzione di Colonno. Lasciamo le sponde del lago e, su vie secondarie, aggiriamo il dosso di Lavedo. Su stretti vicoli acciottolati torniamo in riva al lago nell'antico borgo di Campo. Attraversato il ponte pedonale sul torrente Perlana raggiungiamo la frazione di Isola passando davanti al cancello di Villa Balbiano. Attraversiamo la statale e, davanti alla chiesa di Sant'Efemia, lasciamo la greenway per scendere in riva al lago. Attraversiamo nuovamente la statale e scendiamo ad un porticciolo. Con un salto scendiamo su uno scivolo per imbarcazioni. Lo attraversiamo e risaliamo sul muretto del lato opposto dove una passerella metallica sul lago ci porta al parco comunale in località Ospedaletto. Siamo sul pontile di imbarco per la vicina Isola Comacina.

L'Isola Comacina vanta un passato glorioso e tragico.
Questa isola, l'unica sul lago di Como, è lunga 600mt e larga 200mt.
Situata in posizione strategica per il controllo del Lario l'isola era dotata di un sistema di fortificazioni già in epoca romana. All'epoca dei bizantini il magister militum Francione resistette per vent'anni prima di cedere nel 588 all'occupazione dei Longobardi di Autari. Duchi e re longobardi usarono la fortezza dell'isola come rifugio. Nella guerra dei 10 anni (1118-1127) fra Milano e Como per il controllo delle vie di comunicazione con i passi alpini, l'Isola si schierò con Milano. Dopo alterne vicende il conflitto si concluse con la distruzione della città di Como. Dopo la sconfitta Como risorse dalle sue rovine e, grazie all'alleanza con l'imperatore germanico Federico Barbarossa, si vendicò nel 1169. L'isola venne distrutta dalle fondamenta, tutte le abitazioni, le 9 chiese e le mura vennero abbattute e le pietre disperse nel lago. Il vescovo di Como Vidulfo la scomunicò. Un decreto imperiale di Barbarossa nel 1175 confermò il divieto della ricostruzione: "Non suoneranno più le campane, non si metterà più pietra su pietra, nessuno vi farà mai più l'oste, pena la morte violenta. La fama di terra maledetta resistette per vari secoli e l'Isola Comacina non fu più abitata. Solo nel XVII secolo si costruì la chiesetta barocca di San Giovanni. Prima di proprietà vescovile l'isola passò da un proprietario all'altro e divenne per un breve periodo di tempo territorio belga. Nel 1919 il re del Belgio la cedette allo Stato italiano. Le uniche strutture di edilizia moderne sono tre villette per artisti e la Locanda dell'Isola.

Nel parco sono esposti macchinari per la produzione dell'olio. Siamo infatti nella Zoca de l'oli (conca dell'olio), il territorio più a nord in Italia dove viene prodotto l'olio di oliva. 
Visitiamo l'esterno della chiesa di Santa Maria Maddalena con il suo famoso campanile. 

L'oratorio di Santa Maria Maddalena faceva parte di un complesso con la funzione di ospitare i pellegrini, come risulta dal nome della frazione: Ospedaletto. L'edificio romanico è datato al secolo XI mentre la cella campanaria gotica che è stata costruita sopra il campanile originale è datata al secolo XV.

Tra le viuzze di Ospedaletto arriviamo alla statale, la attraversiamo e prendiamo una scalinata in direzione del santuario. Sulle vie del paese arriviamo alla prima cappella della via sacra del Sacro Monte di Ossuccio. 

I Sacro Monti, tra cui quello di Ossuccio sono stati inserito dal 2003 nella lista dei patrimoni dell'umanità protetti dall'Unesco.
I Sacro Monti sono stati costruiti in epoca della Controriforma per arginare la riforma protestante e per costruire una Nuova Gerusalemme in luoghi più accessibili quando i pellegrinaggi in terra santa divennero sempre più pericolosi. Il Sacro Monte è una rappresentazione teatrale che porta il fedele, anche il meno istruito, a riscoprire i fatti salienti della vita di Gesù intesa come cammino verso il Padre. Le 14 cappelle, costruite tra il 1635 e il 1710, riproducono la struttura del Sacro Monte di Varese.

Percorriamo la via delle 14 cappelle che rappresentano i misteri del rosario (gaudiosi, dolorosi, gloriosi). La 15ma cappella è rappresentata dal tempietto sopra l'altare maggiore all'interno del santuario. La salita offre scorci panoramici sul Centro Lario. Giunti sul sagrato del santuario, entriamo a visitarlo. 

Il Santuario della Madonna del Soccorso è di epoca antecedente la costruzione delle cappelle. L'origine del culto è nato dal ritrovamento di una statua della vergine col bambino da parte di una fanciulla sordomuta che ebbe in dono la guarigione. La statua è conservata in una cappella nel santuario. 

Proseguiamo il cammino sulla ripidissima salita a monte del santuario. Arrivati ai prati di Preda il percorso spiana e prosegue nel bosco. Su fondo selciato saliamo superando alcune vallette. Una frana ostruisce parzialmente il passaggio in una valle ma si supera facilmente con un po' di attenzione. Dopo un ultimo strappo la via spiana e ci conduce all'abbazia di San Benedetto. Siamo fortunati poiché troviamo la chiesa aperta e possiamo entrare a visitarla. Un gruppo di insegnanti, in prospettiva di una gita scolastica si sono fatti dare la chiave dal parroco di Ossuccio. Inoltre un signore, proprietario di una vicina baita, ci fornisce informazioni storiche e architettoniche riguardanti l'abbazia.

L'abbazia di San Benedetto fu costruita all'inizio del secondo millennio, probabilmente fra il 1050 e il 1075, nei pressi di una sorgente in una zona coltivata. La vita monastica fu relativamente breve. Dopo solo due secoli, nel 1298, i monaci lasciarono l'abbazia, probabilmente per trasferirsi all'abbazia dell'Acquafredda, più vicina alle vie di comunicazione. Il complesso subì un lento degrado fino al 1785 quando il convento fu definitivamente soppresso. Gli ambienti vennero adattati ad uso dei contadini con la funzione di stalle, fienili, depositi. Nel 1958 si iniziò un restauro i cui effetti si esaurirono presto. Nel 1987 si costituì l' "Associazione San Benedetto in Val Perlana" con lo scopo di recuperare la struttura. Un volonteroso frate non ancora sacerdote, Ginepro, e Flavio si stabilirono nei pressi e promossero la rinascita dell'abbazia.  

Sostiamo per lo spuntino nei prati attorno alla chiesa. Dopodiché prendiamo la via del ritorno sul versante opposto a quello di salita. Scendiamo ad un ponticello e dopo alcuni saliscendi arriviamo in località Pianas dove la via diventa pista silvo-forestale. La ripida strada ci porta alle parte alta di Lenno dove è situata l'Abbazia dell'Acquafredda. Andiamo a visitare l'interno della chiesa.

L'Abbazia dell'Acquafredda fu costruita nel XII secolo. Il nome deriva da una sorgente che scaturisce ancora oggi nelle vicinanze. Nel 1527 il monastero venne assediato e incendiato poiché era diventato un covo per briganti e fuorilegge. La chiesa e il monastero attuale furono costruiti tra il XVII e XVIII secolo sulle poche rovine rimaste. Gli affreschi sono opera del Fiammenghino.

Dall'abbazia scendiamo, prima su acciottolato poi sulle vie di paese, fino al posteggio chiudendo l'anello.
Partecipanti 14: Dario (capogita), Leo, Cinzia, Mauro, Giulio, Elisa, Guido, Lella, Emilia, Irene, Giulia, Annalisa, Daria, Cristina.
Tempi di percorrenza: 1h42' al Soccorso, 3h20' a San Benedetto, 1h05' sosta, 1h58' discesa. Totale 6h23' (4h47' di cammino, 1h36' di soste).
Lunghezza del percorso: 13km.
Meteo: Sereno e nuvoloso nelle ore centrali


Tourengänger: morgan
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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numbers hat gesagt: Bravo!
Gesendet am 9. April 2015 um 11:58
Gran bel giro, posti stupendi, storia, cultura, e a far da cornice......
.......il lago piu' bello del mondo!
Non si puo' chiedere di piu' !!!

Ciao

morgan hat gesagt: RE:Bravo!
Gesendet am 10. April 2015 um 16:59
Grazie! Sto riscoprendo le gite a bassa quota sul Lago di Como. Sono sempre panoramiche e interessanti. Ciao
Dario


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