Alpe Basciot e dintorni


Publiziert von atal , 23. März 2015 um 23:03.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:21 März 2015
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 5:15
Aufstieg: 1200 m
Strecke:Premosello - Alpetto Cornala - Alpe Basciot - Sentiero Pianezza - La Piana - Alpe La Piana - Alpe Lut - Colloro - Ponte Luet - Premosello
Kartennummer:CNS 285 Domodossola

Le previsioni per questo weekend non sono incoraggianti e io sono fermo da tre settimane (a parte le due rampe di scale che faccio per andare in ufficio).
Una soluzione ragionevole per sfruttare il tempo a disposizione senza sprecare mete che meritano giornate con maggiore visibilità, può essere quella di visitare i ruderi dell'Alpe Basciot, situato sulla sinistra orografica della valle del Rio Crot ad una quota di poco inferiore agli 800 m. Il sito è indicato erroneamente sulle carte IGM come "I Tre Asciot".

Evidentemente la lettera iniziale "B", presente sulla carta IGM del 1885, è stata letta come numero "3" se nelle edizioni successive compare l'improbabile toponimo "I Tre Asciot". Solo l'edizione 2013 della Carta Nazionale Svizzera (foglio 285 Domodossola) ha corretto l'errore, accettando la proposta di correzione avanzata da un appassionato...
Discorso analogo per quanto riguarda la vicina Alpe Pianezza, indicata come "Piazzeda" su tutte le carte tranne la CNS ed. 2013.

Veniamo alla descrizione dell'itinerario.

Partito da Premosello, risalgo il torrente che taglia in due l'abitato fino all'altezza del ponte per Colloro, dove svolto a destra in Via Don G. Del Boca e quindi a sinistra in Via Garibaldi, al cui termine inizia il sentiero. Giunto in pochi minuti alla chiesa sconsacrata del Gaggiolo (in vendita), inizio a salire nel bosco dopo avere visto un segno rosso sbiadito su un masso sulla sinistra. Giunto ad un cartello con la scritta "Divieto di balneazione" (!) nei pressi di un torrente, capisco di essere sul sentiero per il ponte Luet, che vorrei percorrere al ritorno, e faccio dietrofront.

Ritornato alla chiesa, proseguo dritto, all'inizio su un tratto asfaltato.
Seguendo la segnaletica passo dall'Alpe Mota Rossa (356 m) e da Pian del Manico (479 m), arrivando così all'Alpetto Cornala (638 m, circa 1 ora). Costeggio la recinzione in senso orario e mi inoltro nella valle del Rio Crot seguendo il tubo dell'acqua fino al guado (all'angolo nord del perimetro recintato ci sono anche dei segni rossi recenti che invitano a scendere verso il torrente: credo che portino verso Sciarina...), mantenendo all'incirca sempre la stessa quota. Fino qui il sentiero è evidente e si trovano anche dei segni rossi sbiaditi.
Guado il Rio Crot nell'unico punto in cui pare ragionevole farlo, subito dopo un tratto franato, a valle di un salto del torrente in corrispondenza a delle opere idrauliche. Giunto in sponda orografica sinistra, non notando segni evidenti di passaggio, risalgo il pendio alla ricerca del sentiero. Poiché so che la quota dell'alpe è di pochi metri superiore a quella del guado, dopo essere salito qualche decina di metri, comincio a traversare a destra (Sud) fino ad entrare in una valletta secondaria, dove mi calo su un evidente sentiero che in breve porta ai tre ruderi dell'Alpe Basciot (790 m, 2 ore circa da Premosello). Risalgo l'ampia dorsale alle spalle dell'Alpe e, con una breve ricerca, riesco a trovare la Grunda del Fiurenz (912 m), una cengia affacciata sul versante del Rio del Teu (Sud), dove si trova la costruzione iniziata e mai completata di un riparo addossato alla parete alla maniera dei balmi. Peccato per la giornata senza panorama.

Ritornato sulla dorsale, la risalgo (tratti ripidi, traccia assente) fino alla base di una parete di roccia scura a circa 1150 m (circa 1 ora dall'Alpe Basciot, compresa la deviazione per la Grunda, 3 ore da Premosello). 
Traverso a sinistra alla base della parete, attraverso un ruscello e mi porto su una dorsale ricoperta di neve marcia. A destra c'è la grande parete di roccia chiara ben visibile anche da lontano e che caratterizza questo versante. Risalgo lungo la dorsale una cinquantina di metri in modo da aggirare dall'alto il tratto innevato e scendo nell'erba fino a portarmi sul sentiero che collega Pianezza con l'Alpe La Piana.

Seguendo il sentiero, ampio ed evidente, mi trovo a dover attraversare tre canali ingombri di neve dove la traccia - momentaneamente - scompare. Attraverso con cautela per non sfondare qualche ponte (si sente l'acqua gorgogliare sotto la neve...) mantenendo all'incirca la stessa quota e ritrovo ogni volta il sentiero. Arrivo così al secondo guado sul Rio Crot, posto sopra una bella cascata che purtroppo non posso documentare per un malfunzionamento della macchina fotografica. Superato il torrente dopo avere gettato qualche pietra per rendere più sicuro l'attraversamento (l'acqua è tanta...), in breve sono all'Alpe La Piana dove mi concedo una breve sosta (da Premosello circa 4 ore, tutto compreso). Per chi volesse percorre il sentiero in senso inverso, l'inizio non è evidente: bisogna passare alle spalle dell'ultima casa dell'alpe sulla destra (per chi sale lungo il sentiero per la Valgrande), nei pressi della lapide in ricordo dei partigiani.
Dall'Alpe La Piana scendo al parcheggio - che in quest'occasione è deserto - mi dirigo a Colloro e quindi scendo a Premosello passando per il caratteristico Ponte Luet, di cui avevo sentito parlare ma che ancora non avevo mai visitato. Da segnalare un'inaspettata profusione di Opuntia Humifusa o fichi d'India nani sul pendio roccioso vicino al ponte.

Nel complesso un bel percorso ad anello, interessante e di soddisfazione, adatto alla giornata e alla sua grigia promessa di pioggia.

Tourengänger: atal


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