Cima Occidentale di Cagamei per il Canalone del Druet
|
||||||||||||||||||
Si parte!
Si parte per questo bellissimo itinerario, tanto atteso.
Raggiungiamo la Centrale di Armisa e partiamo sci ai piedi. Superate le baite del Druet si entra nel "mondo" del canalone ed è uno spettacolo.
Si sale in maniera decisa (il rapporto sviluppo-dislivello lo testimonia), si sale con emozione in questo ambiente super, si sale consapevoli di essere in un luogo speciale.
Davanti a noi Marcellino batte inesorabile la traccia e noi non riusciamo neanche a raggiungerlo (non siamo certo dei fulmini sugli sci ma non andiamo neanche tanto piano), che potenza!
Ci assaporiamo la salita, metro per metro, l'entusiasmo è alle stelle. Il cielo è un po' nuvoloso ma chissenefrega, non serve certo il sole per farci comprendere che siamo contenti di ciò che stiamo facendo.
Marcellino si ferma al deposito sci e preferisce scendere, magari per ripellare nel canalone parallelo. Noi continuiamo fino in vetta e saremo gli unici delle numerose persone presenti.
Posso così almeno battere gli ultimi 100 metri per la vetta (da fare con picozza e ramponi), sentendo un po' più mia questa cima. Evitiamo di salire gli ultimi 5 metri per la presenza di un enorme fungo di ghiaccio dall'aspetto poco stabile ma non sarà certo questo a sminuire questa giornata.
Scendiamo contenti, euforici (non tanto per la qualità della neve) e per non farci mancare niente, decidiamo di buttarci nel fondo del vallone, per concludere la giornata con una piccola ravanata orobica e breve ripellata per ricongiungerci con la traccia di salita.
E poi via, veloci di nuovo alla macchina.
Si parte per questo bellissimo itinerario, tanto atteso.
Raggiungiamo la Centrale di Armisa e partiamo sci ai piedi. Superate le baite del Druet si entra nel "mondo" del canalone ed è uno spettacolo.
Si sale in maniera decisa (il rapporto sviluppo-dislivello lo testimonia), si sale con emozione in questo ambiente super, si sale consapevoli di essere in un luogo speciale.
Davanti a noi Marcellino batte inesorabile la traccia e noi non riusciamo neanche a raggiungerlo (non siamo certo dei fulmini sugli sci ma non andiamo neanche tanto piano), che potenza!
Ci assaporiamo la salita, metro per metro, l'entusiasmo è alle stelle. Il cielo è un po' nuvoloso ma chissenefrega, non serve certo il sole per farci comprendere che siamo contenti di ciò che stiamo facendo.
Marcellino si ferma al deposito sci e preferisce scendere, magari per ripellare nel canalone parallelo. Noi continuiamo fino in vetta e saremo gli unici delle numerose persone presenti.
Posso così almeno battere gli ultimi 100 metri per la vetta (da fare con picozza e ramponi), sentendo un po' più mia questa cima. Evitiamo di salire gli ultimi 5 metri per la presenza di un enorme fungo di ghiaccio dall'aspetto poco stabile ma non sarà certo questo a sminuire questa giornata.
Scendiamo contenti, euforici (non tanto per la qualità della neve) e per non farci mancare niente, decidiamo di buttarci nel fondo del vallone, per concludere la giornata con una piccola ravanata orobica e breve ripellata per ricongiungerci con la traccia di salita.
E poi via, veloci di nuovo alla macchina.
Communities: Hikr in italiano, Skitouren
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (6)