C'è qualcosa di strano nell'aria del Rifugio Crosta 1751 m
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Visto che a volte non si arriva alla fine dei report (cosa capibilissima!!!!), chiedo agli esperti della zona, se vi è possibile, di dare un nome alle cime, belle ma per noi sconosciute!
Giornata da ricordare questa, non tanto per l’escursione che in sé non ha nulla di particolare se non per il fatto che almeno oggi è il sole a fare da padrone.
Ci svegliamo tardi e di conseguenza partiamo tardi. Autostrada chiusa per incidente, perdiamo più di mezz’ora tra semafori e rotonde prima di poter rientrare.
Scartiamo l’idea di andare al Devero, vista l’ora e il rischio di trovare la strada chiusa come lo scorso anno.
Usciamo a Varzo: un giro al rifugio Crosta può andare bene.
Saliamo verso San Domenico dietro ad un varesotto che nell’arco di 5 minuti si ferma più volte a chiedere info sulla strada, mannaggia c’è solo questa… datti una mossa!
Tornante e…troviamo tre tizi di Pavia che fanno inversione, embè che succede? Ancora pochi metri e…coda! Strada bloccata.
Gente giù dalle auto, auto bombardate dalla neve che cade copiosa dagli alberi, fa quasi paura stare in macchina!
Scendo anch’io e mi avvio a piedi per cercare di capire cosa sta succedendo, la coda si perde alla vista, qualcuno mormora che davanti non riescono a salire e stanno mettendo le catene…ma se la strada è pulita!
Torno sui miei passi e in molti mi chiedono cosa stia succedendo. Raggiunto Marco gli spiego la situazione, possiamo aspettare o come qualcuno sta cercando di fare, con molta moltissima pazienza fare inversione. E qui mi scappa una brutta considerazione sull’operato dei carabinieri. Peccato che ne avessi di fianco uno in borghese (mannaggia a lui…). Vi lascio immaginare cosa sia successo nei successivi cinque minuti! Non è giornata decisamente!
All’alba delle 10 passate, molto passate, finalmente riusciamo a posteggiare e ad avviarci. Tanta neve, ma nonostante ciò qualcuno sta salendo senza ciaspole o sci. I soliti masochisti pensiamo o dei vecchietti che non accettano i cambiamenti, una volta si saliva così e noi andiamo avanti così! Quante discussioni che abbiamo fatto per motivi simili, ciaspole, casco, dissipatore, e i ramponi?…per alcuni solo sui ghiacciai…va beh, andiamo avanti…
Mentre superiamo vari gruppi e gruppetti sentiamo altri lamentarsi delle buche che man mano diventano più fonde, si sa le buche non aiutano la progressione con le ciaspole.
Poco prima di arrivare al rifugio avvistiamo il gruppetto e…udite udite…le ciaspole le hanno ma…attaccate agli zaini! Dei veri fenomeni! Va beh ognuno è libero di fare come vuole è vero, però…qualche però ci sta bene no?
E qui, mi sa che ho respirato qualcosa di malsano oggi…scherzosamente chiedo all’ultimo del gruppetto, il più provato sembra, se per caso non gli fischino le orecchie per i rimbrotti di chi segue, come mi aspettavo la prende sullo scherzo e sorride. Quello che sembra essere il “capogruppo” invece comincia a inveire sul fatto che in montagna non si è più liberi di fare quello che si vuole, che siamo noi con le ciaspole a rovinare la traccia e che dovremmo ringraziarli invece…ora la domanda mi sorge spontanea…di cosa dovremmo ringraziarli? Dei buchi? Marco poco più avanti mi richiama all’ordine, oggi non è proprio giornata meglio lasciar perdere…li superiamo e intanto le invettive sull’Artva e altro vanno avanti. Giungiamo al rifugio, pieno come un uovo!
All’esterno non c’è modo di sedersi, troviamo un posto nel bussolotto davanti all’entrata, ci sediamo su quelli che normalmente sono i ripiani porta scarponi ma che ora fungono bene da panchine. Qui potrebbe nascere un’altra discussione con il simpaticone di prima che, una volta arrivato nota il mio zaino e quello di un altro su queste panche di fortuna e invece di chiedermi di spostarlo, fa lo gnorri e ad alta voce: “Mi sfugge l’ultizzo di questi posti, servono per sedersi o per appoggiare gli zaini?” Beh servirebbero per metterci gli scarponi mi verrebbe da dire ma, non essendo giornata, sposto lo zaino e lascio il posto. Non essendoci nessuno mi ero un po’ allargata, bastava chiedere…
Dopo il caffè decidiamo di scendere immediatamente onde evitare, e vista la giornata tutto potrebbe succedere, di incontrare il “cretino” che questa mattina ha bloccato la strada. Il simpaticone dà un’occhiataccia a Marco. Sarà mica lui? Ci mancherebbe solo quello e faremmo l’en-plain oggi, tra gaffe e discussioni!
Leviamo le tende e sotto un sole cocente ritorniamo al posteggio senza ulteriori casini…vista la giornata ci mancava anche una multa per divieto di sosta!
Giornata da ricordare questa, non tanto per l’escursione che in sé non ha nulla di particolare se non per il fatto che almeno oggi è il sole a fare da padrone.
Ci svegliamo tardi e di conseguenza partiamo tardi. Autostrada chiusa per incidente, perdiamo più di mezz’ora tra semafori e rotonde prima di poter rientrare.
Scartiamo l’idea di andare al Devero, vista l’ora e il rischio di trovare la strada chiusa come lo scorso anno.
Usciamo a Varzo: un giro al rifugio Crosta può andare bene.
Saliamo verso San Domenico dietro ad un varesotto che nell’arco di 5 minuti si ferma più volte a chiedere info sulla strada, mannaggia c’è solo questa… datti una mossa!
Tornante e…troviamo tre tizi di Pavia che fanno inversione, embè che succede? Ancora pochi metri e…coda! Strada bloccata.
Gente giù dalle auto, auto bombardate dalla neve che cade copiosa dagli alberi, fa quasi paura stare in macchina!
Scendo anch’io e mi avvio a piedi per cercare di capire cosa sta succedendo, la coda si perde alla vista, qualcuno mormora che davanti non riescono a salire e stanno mettendo le catene…ma se la strada è pulita!
Torno sui miei passi e in molti mi chiedono cosa stia succedendo. Raggiunto Marco gli spiego la situazione, possiamo aspettare o come qualcuno sta cercando di fare, con molta moltissima pazienza fare inversione. E qui mi scappa una brutta considerazione sull’operato dei carabinieri. Peccato che ne avessi di fianco uno in borghese (mannaggia a lui…). Vi lascio immaginare cosa sia successo nei successivi cinque minuti! Non è giornata decisamente!
All’alba delle 10 passate, molto passate, finalmente riusciamo a posteggiare e ad avviarci. Tanta neve, ma nonostante ciò qualcuno sta salendo senza ciaspole o sci. I soliti masochisti pensiamo o dei vecchietti che non accettano i cambiamenti, una volta si saliva così e noi andiamo avanti così! Quante discussioni che abbiamo fatto per motivi simili, ciaspole, casco, dissipatore, e i ramponi?…per alcuni solo sui ghiacciai…va beh, andiamo avanti…
Mentre superiamo vari gruppi e gruppetti sentiamo altri lamentarsi delle buche che man mano diventano più fonde, si sa le buche non aiutano la progressione con le ciaspole.
Poco prima di arrivare al rifugio avvistiamo il gruppetto e…udite udite…le ciaspole le hanno ma…attaccate agli zaini! Dei veri fenomeni! Va beh ognuno è libero di fare come vuole è vero, però…qualche però ci sta bene no?
E qui, mi sa che ho respirato qualcosa di malsano oggi…scherzosamente chiedo all’ultimo del gruppetto, il più provato sembra, se per caso non gli fischino le orecchie per i rimbrotti di chi segue, come mi aspettavo la prende sullo scherzo e sorride. Quello che sembra essere il “capogruppo” invece comincia a inveire sul fatto che in montagna non si è più liberi di fare quello che si vuole, che siamo noi con le ciaspole a rovinare la traccia e che dovremmo ringraziarli invece…ora la domanda mi sorge spontanea…di cosa dovremmo ringraziarli? Dei buchi? Marco poco più avanti mi richiama all’ordine, oggi non è proprio giornata meglio lasciar perdere…li superiamo e intanto le invettive sull’Artva e altro vanno avanti. Giungiamo al rifugio, pieno come un uovo!
All’esterno non c’è modo di sedersi, troviamo un posto nel bussolotto davanti all’entrata, ci sediamo su quelli che normalmente sono i ripiani porta scarponi ma che ora fungono bene da panchine. Qui potrebbe nascere un’altra discussione con il simpaticone di prima che, una volta arrivato nota il mio zaino e quello di un altro su queste panche di fortuna e invece di chiedermi di spostarlo, fa lo gnorri e ad alta voce: “Mi sfugge l’ultizzo di questi posti, servono per sedersi o per appoggiare gli zaini?” Beh servirebbero per metterci gli scarponi mi verrebbe da dire ma, non essendo giornata, sposto lo zaino e lascio il posto. Non essendoci nessuno mi ero un po’ allargata, bastava chiedere…
Dopo il caffè decidiamo di scendere immediatamente onde evitare, e vista la giornata tutto potrebbe succedere, di incontrare il “cretino” che questa mattina ha bloccato la strada. Il simpaticone dà un’occhiataccia a Marco. Sarà mica lui? Ci mancherebbe solo quello e faremmo l’en-plain oggi, tra gaffe e discussioni!
Leviamo le tende e sotto un sole cocente ritorniamo al posteggio senza ulteriori casini…vista la giornata ci mancava anche una multa per divieto di sosta!
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