Monte Borgna da Maccagno (VA)


Publiziert von rambaldi , 27. Februar 2015 um 19:37.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:22 Februar 2015
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Schneeshuhtouren Schwierigkeit: WT2 - Schneeschuhwanderung
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 5:15
Aufstieg: 900 m

Partenza da Maccagno dopo aver attraversato in auto una a dir poco fiabesca Valganna. Pubblico qualche foto per documentare la nevicata.

 

Ho progettato un giro ad anello per raggiungere il Monte Borgna risalendo prima la val Veddasca e poi la valle Casmera.

Inizio il cammino e noto subito i nuovi segnavia posizionati dal comune in collaborazione con il CAI di Luino.
 

http://www.comune.maccagno.va.it/informazioni/rete-sentieristica-maccagno


Sembra un lavoro ben fatto decido quindi di variare un poco il mio percorso. Invertendo la direzione dell'anello mi dirigo verso il porto della Gabella scendendo a lago lungo l'argine del torrente Giona.

L'idea di partire dalla spiaggia non mi dispiace ed inoltre posso soddisfare la curiosità di capire cosa sia il grande edificio che si vede dall'alto, proprio sopra la foce del torrente.

Scopro che è la sede del museo Parisi Valle, edificio ponte sul Giona e probabilmente centro comunale poli-funzionale.

 

Arrivo alla foce del torrente dove finalmente la vista sul lago ed i monti piemontesi può spaziare. Proseguo verso il porto della Gabella da dove partono una passerella ed una scalinata metallica che termina ai piedi della falesia del Cinzanino. Una palestra di roccia, con oltre 60 vie di arrampicata di diversi gradi di difficoltà.

 

Qui l'itinerario prosegue lungo una mulattiera gradonata che sale sospesa fra la falesia a destra ed un torrente a sinistra. Dopo poche decine di metri incontro la prima difficoltà di giornata che, vista la nevicata con neve molto pesante, sarà ricorrente: una grossa pianta schiantata ostruisce la mulattiera.

 

Non c'è possibilità di aggirare l'albero, sono costretto a intrufolarmi fra le radici con il risultato di inzaccherare zaino ed abbigliamento di fango.

 

A parte questi piccoli inconvenienti il percorso è ben tenuto e ben segnalato, per orientarmi non ho bisogno di consultare la cartina. Arrivo alla frazione Entiglio dove il sentiero prosegue, deviato dal percorso originale, incanalato fra due reti metalliche. Si notano i vecchi segnavia, oltre le recinzioni di un'estesa proprietà, dove ora vi è impiantata una nuova vigna.

 

Superata Entiglio incrocio la strada asfaltata che porta a Pianca. La percorro per un breve tratto seguendo le indicazioni a sinistra fino a che non trovo l'imbocco della mulattiera che sale a Sarangio e Musignano. La mulattiera ora prosegue in leggera salita nel bosco di latifoglie. La neve è poca e molto bagnata. Procedo diritto anche quando incrocio la mulattiera che collega Orascio a Campagnano.

Ancora un tratto nel bosco prima di arrivare ad un pascolo, oggi innevato, che prelude alla frazione di Sarangio. Attraverso il nucleo abitato su di una strada asfaltata facendo attenzione a trovare di nuovo la prosecuzione della mulattiera verso Musignano.

 

Ripreso il cammino nel bosco, prima di arrivare a Musignano si incontrano due cappelle. In particolare è caratteristica la cappella del pane, con il suo affresco e le tre volte in pietra.

 

Arrivo a Musignano e inizio a sprofondare nella neve. Attraverso la frazione, che è popolata da una serie di statue in legno, ricavate da tronchi e radici, che forse vogliono rappresentare quella che poteva essere la vita di questo paesino di montagna nel passato. Tutti i personaggi sono intenti in qualche attività tipica.

 

Anche in questo tratto il percorso è ben segnalato con i nuovi segnavia. Risalgo i vicoli del paese e imbocco un sentiero che punta decisamente a monte innestandosi su una più ampia mulattiera. Qui si sprofonda bene ed viene il momento di calzare le ciaspole che terminano il loro giro turistico.

 

Risalgo la mulattiera fino ad incrociare la strada che sale a La Forcora ed al lago Delio. Taglio i tornati fino al tratto che costeggia l'albergo Borgna, dove non riesco ad evitare l'asfalto.

La neve è parecchia e ancora molto pesante, la progressione decisamente lenta e faticosa.

Ai lati della strada i cumuli lasciati dallo spazzaneve sono troppo alti per essere percorsi.

 

Ultimo tratto prima di arrivare al parcheggio del lago Delio ancora su neve, immacolata, seguendo il canale che scende dalla diga. Non si vedono più indicazioni ma un bollo su una pietra mi fa capire dove risalire il pendio per superare l'ultimo ripido strappo.

 

Viste le condizioni della neve rinuncio ad allungare il percorso dirigendomi verso il lago e salgo direttamente al monte sul versante sud. Devo passare attraverso un poligono di tiro. Probabilmente in estate la manovra non è consigliabile visto i vari cartelli di Achtung che noto. Il sentiero ufficiale evita il poligono aggirando il monte e salendo sul versante nord.

 

La pendenza è blanda, proseguo a vista seguendo il sinuoso percorso che idealmente seguirebbe l'acqua. Vista la fatica che sto facendo cerco di evitare di superare dislivello inutile. Arrivo quindi sull'ultimo dosso che precede la salita finale alla cima. Qui il panorama è già completo, ho nascosta solo la vista a nord che però sarebbe preclusa anche in vetta, essendo il versante nord coperto da un bosco di faggio.

 

Decido quindi di fermarmi anche e sopratutto perché sta arrivando il Sole e purtroppo ho dimenticato gli occhiali scuri. Con la luce in aumento e la neve fresca praticamente già non riesco più a tenere gli occhi aperti.

 

Ritorno a valle sfruttando la mia traccia, anche in discesa la neve pesante rende la progressione faticosa. Pochi minuti ed il cielo è completamente sereno, il bosco diventa spettacolare con la luce radente e l'ultima neve rimasta sui rami che rapidamente sfarina.

 

Tornato all'albergo Borgna scendo fino alla mulattiera per Musignano che non imbocco. Un segnavia infatti indica la direzione per raggiungere la val Veddasca, a Garabiolo, percorrendo la valle Casmera.

 

Si segue per un ulteriore tratto la strada asfalta ed al primo tornante si ritrovano i segnavia che indicano due possibilità di discesa. La più diretta verso il ponte Romano e Garabiolo, l'altra verso Campagnano, passando per La Montagnola. Vista la stanchezza scendo direttamente la valle che tra l'altro, essendo ombreggiata, offre conforto ai miei occhi.

 

Nella valle, a parità di quota, trovo parecchia più neve che sul percorso di salita e sono costretto a rimettere le ciapole che avevo tolto sul tratto asfaltato. Praticamente sono utili fino a Garabiolo.

Lungo la discesa non vedo più indicazioni ed ho qualche dubbio prima di arrivare all'alpe d'Inent. Ricordo che si deve mantenere sempre lo stesso versante della valle ma trovo una mulattiera, non segnata sulla carta, che pare seguire meglio il torrente. La seguo per un tratto fino a che capisco che si perde nel bosco, falso allarme.

 

Arrivato al ponte Romano proseguo diritto, attraversandolo si risale a Graglio. A Garabiolo attraverso il paese e dopo un breve tratto su asfalto imbocco la mulattiera che sale da Maccagno. In successione attraverso i borghi storici di Caviggia e Veddo. Raggiungo Maccagno ammirando viste sempre più ampie sul Verbano. Rispetto alla mattina mi sembra di essere in un'altra stagione, due bellezze diverse. Soddisfatto dell'escursione anche se ho impiegato più del previsto e purtroppo non ho più tempo di tornare alla spiaggia.


Tourengänger: rambaldi
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (1)


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Poncione hat gesagt:
Gesendet am 27. Februar 2015 um 21:57
Domenica la neve era davvero spettacolare, e la Valganna - come hai giustamente scritto - "fiabesca".
Bello il Monte Borgna in versione nevosa, e bravo per le foto e il commento.
Ciao


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