A zonzo con Sci & Ciaspole tra Brinzio e Martica
|
||||||||||||||||||||||||
Prima gita dell’anno nuovo per me ed è stata in forse anch’essa per via di impegni e del cattivo tempo. Ma visto che oggi sarebbe stato bello dopo le nevicate dei giorni scorsi e che una mezza giornata….si riesce a tirarla fuori decido di andare attorno a casa. Per fare cosa? Tutto naturalmente! Da piccolino mia mamma spesso mi rimproverava quando, dopo essermi eccessivamente servito dal piatto di portata e aver mangiato qualche boccone, cominciavo a fare storie dicendo che non avevo più fame. “Hai gli occhi più grossi della pancia!” mi diceva, a ragione. Imparai poi ad essere più coerente con le mie scelte ma si vede che in fondo qualcosa è rimasto di quella mia abitudine. Difatti oggi mi propongo di fare una bella sciata nella pista di fondo di Brinzio e poi salire in vetta al Monte Martica con le ciaspole. La prima attività vira subito dal progettato inanellare giri su di una pista ben battuta ad una mini-skialp sulla quale ho ripiegato dato che la neve era ancora vergine e la pista verrà battuta forse nel pomeriggio o domani. Ma questo mi fa piacere; in fondo lo sci-escursionismo con gli sci stretti lo preferisco al “pattinato” stile che non ho mai imparato bene e al passo alternato sui binari scintillanti e levigati. Quindi per un’oretta mi diverto come un bambino immaginando di essere come gli amici fortunati che praticano davvero lo sci-alpinismo. Poi ritorno all’auto, cambio di indumenti, di scarpe e di attrezzi e con le ciaspole sullo zaino imbocco il sentiero 14 che conduce in vetta alla Martica. La mirabile acciottolata, tante volte percorsa nella corsa non competitiva “Marcia delle Due Cime”, faceva ancora bella mostra tra chiazze di neve sempre più estese finché dopo Pian Martica e ancor più a Pian Sciucc la copertura era continua e di 30-35 cm di spessore. Malgrado conosca piuttosto bene la zona con la neve vergine era difficoltoso rintracciare il sentiero e ad un certo punto ho optato per salire per la linea di massima pendenza facendo il possibile per galleggiare e non sprofondare. Con alterne fortune a seconda della tipologia della neve quanto mai varia e con un bell’impegno fisico procedevo mirando la cresta ormai vicinissima, quando improvvisamente scorsi il tabellone-riflettore posto in prossimità dell’altra cima, quella minore di 1028 m. Un po’ di scoramento unito al tempo che inesorabilmente era passato mi fa decidere per il ritorno: ero giunto a 1001 m, a soli 31 metri dalla vetta maggiore ma tutti sappiamo quanto tempo occorre in quelle condizioni per salire anche così poco. La soddisfazione era comunque ancora tanta per cui di nuovo giocoso scendevo balzelloni con le ciaspole per il ripido pendio non più impegnato nella fatica di salire ancora. Se la temperatura conserverà per qualche giorno la neve in zona coloro che vorranno salire in questo week end troveranno la via battuta il che non è per niente male. Al ritorno ho notato un po’ di calpestio e perfino delle tracce di sci fino ad una certa quota pur non incontrando nessuno.
Una bella giornata per me, ne sono contento.
Ed ora vorrei rivolgere un particolare saluto a Patrizia, la mitica Patripoli, capitano della Patrigang, assieme all’affettuoso augurio che possa presto tornare sui monti che tanto ama e farci leggere le sue belle relazioni.
Pillole….della giornata:
La sciata:
Dislivello 57m
Lunghezza totale 3,3 km
Tempo 1h15’
La ciaspolata:
Dislivello 497m
Lunghezza totale 5,6 km
Tempo 2h53’
Kommentare (39)