Pazolastock (2740 m)
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E alla fine è arrivata... come una star che tutti stavano (im)pazientemente aspettando...
E' arrivata: bella, fredda, tanta e polverosa...
E come una bella donna, anche lei porta con se i suoi rischi... grado 3 su quasi tutto l'arco alpino.
Ma come si sa, alle tentazioni è difficile resistere.
Ed è così che, valutate le possibili alternative, decidiamo per questa gita: nuova per tutti, relativamente sicura, ed adatta anche a chi quest'anno è la prima volta che calza gli sci.
Siamo un bel gruppetto, 11 in tutto. Rendez-vous ad Andermatt alla stazione dei trenini rossi. Fatti i biglietti (8.20 CHF/cad) ci stipiamo insieme ad altre decine di sciatori (quasi tutti pistaioli) sui vagoni... quasi come sulle casalinghe FNM.
Il trenino parte silenziosamente arrampicandosi fino alla stazione di Natschen, dove scarica buona parte dei passeggeri, per poi inoltrarsi fino all'Oberalppass dove scendiamo anche noi.
Dal passo, in direzione sud, cominciamo a risalire i primi pendii... subito ci rendiamo conto che nonostante i metri di dislivello che ci aspettano siano solo 700, i tempi saranno un po' dilatati: tutto da tracciare, e su buona parte dell'itinerario la trincea che scaviamo arriva al ginocchio... Un grosso GRAZIE ai più in forma che si sono accollati il gravoso compito di apripista!
Superiamo un paio di vallette prima di arrivare al pendio che, una volta risalito, ci deposita sulla cresta est.
Da qui vediamo il resto dell'itinerario... una bella conca che a prima vista non mi convince del tutto: ci sono un paio di piccole slavine già scese, ma l'impressione è che non sia finita lì...
Per accedere a questo anfiteatro qualcuno sceglie di scendere direttamente il breve ma ripido scivolo che abbiamo sotto i piedi, qualcun'altro scende un poco lungo la cresta per sfruttare la possibilità di una scivolata più "serena".
Adesso siamo tutti nella conca. I primi, già in alto, vengono sfiorati da una piccola slavina... un po' di spavento, ma fortunatamente è contenuta e si ferma subito.
Tenendo la sinistra, in modo da risalire il più possibile fuori dalla rotta di eventuali altre scariche, raggiungiamo la cresta sud appena sotto un baitello che precede di poco la vetta, che raggiungiamo sci ai piedi.
Foto di rito, e visto il vento, scendiamo alla casetta per il cambio di assetto.
Il resto è goduria allo stato puro... curve su curve in una neve dove tutto diventa facile.
Risaliamo il breve ripido pendio per tornare sulla cresta est e da qui ancora giù... curve su curve...
Intorno a quota 2200, la maggior parte decide di ripellare per salire ad un colletto sulla cresta NW del Pazolastock e quindi scendere direttamente ad Andermatt. Io e Matteo optiamo per la discesa verso il passo e poi per le piste. Il Poge ripella per tornare indietro a... cercare il GPS che ha perso, probabilmente in occasione di una caduta.
Giunti al passo aspettiamo Andrea che arriva nel giro di un'oretta, soddisfatto per aver ritrovato il prezioso strumento.
Prendiamo il trenino fino a Natschen, e da qui, un po' per pista, un po' tagliando scendiamo ad Andermatt, nei pressi della stazione.
Grazie a tutti per la compagnia e la bella giornata.
Ancora grazie ai battitori!
E' arrivata: bella, fredda, tanta e polverosa...
E come una bella donna, anche lei porta con se i suoi rischi... grado 3 su quasi tutto l'arco alpino.
Ma come si sa, alle tentazioni è difficile resistere.
Ed è così che, valutate le possibili alternative, decidiamo per questa gita: nuova per tutti, relativamente sicura, ed adatta anche a chi quest'anno è la prima volta che calza gli sci.
Siamo un bel gruppetto, 11 in tutto. Rendez-vous ad Andermatt alla stazione dei trenini rossi. Fatti i biglietti (8.20 CHF/cad) ci stipiamo insieme ad altre decine di sciatori (quasi tutti pistaioli) sui vagoni... quasi come sulle casalinghe FNM.
Il trenino parte silenziosamente arrampicandosi fino alla stazione di Natschen, dove scarica buona parte dei passeggeri, per poi inoltrarsi fino all'Oberalppass dove scendiamo anche noi.
Dal passo, in direzione sud, cominciamo a risalire i primi pendii... subito ci rendiamo conto che nonostante i metri di dislivello che ci aspettano siano solo 700, i tempi saranno un po' dilatati: tutto da tracciare, e su buona parte dell'itinerario la trincea che scaviamo arriva al ginocchio... Un grosso GRAZIE ai più in forma che si sono accollati il gravoso compito di apripista!
Superiamo un paio di vallette prima di arrivare al pendio che, una volta risalito, ci deposita sulla cresta est.
Da qui vediamo il resto dell'itinerario... una bella conca che a prima vista non mi convince del tutto: ci sono un paio di piccole slavine già scese, ma l'impressione è che non sia finita lì...
Per accedere a questo anfiteatro qualcuno sceglie di scendere direttamente il breve ma ripido scivolo che abbiamo sotto i piedi, qualcun'altro scende un poco lungo la cresta per sfruttare la possibilità di una scivolata più "serena".
Adesso siamo tutti nella conca. I primi, già in alto, vengono sfiorati da una piccola slavina... un po' di spavento, ma fortunatamente è contenuta e si ferma subito.
Tenendo la sinistra, in modo da risalire il più possibile fuori dalla rotta di eventuali altre scariche, raggiungiamo la cresta sud appena sotto un baitello che precede di poco la vetta, che raggiungiamo sci ai piedi.
Foto di rito, e visto il vento, scendiamo alla casetta per il cambio di assetto.
Il resto è goduria allo stato puro... curve su curve in una neve dove tutto diventa facile.
Risaliamo il breve ripido pendio per tornare sulla cresta est e da qui ancora giù... curve su curve...
Intorno a quota 2200, la maggior parte decide di ripellare per salire ad un colletto sulla cresta NW del Pazolastock e quindi scendere direttamente ad Andermatt. Io e Matteo optiamo per la discesa verso il passo e poi per le piste. Il Poge ripella per tornare indietro a... cercare il GPS che ha perso, probabilmente in occasione di una caduta.
Giunti al passo aspettiamo Andrea che arriva nel giro di un'oretta, soddisfatto per aver ritrovato il prezioso strumento.
Prendiamo il trenino fino a Natschen, e da qui, un po' per pista, un po' tagliando scendiamo ad Andermatt, nei pressi della stazione.
Grazie a tutti per la compagnia e la bella giornata.
Ancora grazie ai battitori!
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