Sunday, Wild Sunday.


Publiziert von Poncione , 17. November 2014 um 22:58. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:16 November 2014
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 3:30
Aufstieg: 512 m
Abstieg: 482 m
Strecke:Come Waypoints

... ovvero "La forza della natura"...

 E' forse la prima volta in vita mia che lo svolgersi di un'escursione, avvenuta per di più sotto i mille metri d'altezza e nei "miei" posti, sia stata dettata in ogni suo dettaglio dalla forza scatenante degli elementi. In questo caso c'era da fare i conti con l'elemento ACQUA, che in Valganna ha una presenza discreta ma forte allo stesso tempo: due laghetti di origine glaciale, un importante torrente che scorre fino al Lago Maggiore e una miriade di riali minori che scendono dai fianchi più dirupati delle montagne porfiriche, quali il Monte Martica, il Piambello, il Val de Corni e il Mondonico.
 Ma delle quattro la più ricca d'acqua è senz'altro la prima, che con la sua cima "compagna", il Chiusarella, si rivela uno dei luoghi più belli alle porte di Varese, possedendo atmosfere così sospese e misteriose da renderle uniche, a dispetto della pur modesta quota.
  Partito dal mio bel laghetto in piena dopo i numerosi acquazzoni raggiungo Ganna su asfalto: alcuni segnali fanno capire che oggi non sarà una passeggiata... la statale a tratti è un fiume ed è una mezza impresa evitare la "doccia" dalle auto che sfrecciano rombanti in barba ai limiti di velocità... Raggiunta la Badia di San Gemolo m'infilo per il "solito" sentiero in direzione miniera, ed è subito chiaro che oggi sarà difficile guadagnare la salitina di nemmeno 500 metri di dislivello. Il sentiero in questione a volte può diventare una pozzanghera, ma oggi è un'autentico fiume... il Lago di Ganna ha invaso la torbiera ed a tratti è nel sentiero... dall'alto innumerevoli riali lo gonfiano d'acqua... il guado (normalmente semplicissimo) di un torrente costano cinque minuti buoni... arrivo alla Fonte di San Gemolo, ed è un miracolo che il suo esile ponticello non sia stato spazzato via, visto che è sott'acqua... Superato questo tratto insidioso e dal sapore vagamente post-diluvio universale segue finalmente un tratto umido ma tranquillo, a fianco di un Margorabbia tonante e furioso da far paura. Giunto nei pressi di un'altra torbiera trovo ancora acqua e fango, ma finalmente arrivo alla Miniera, dove mi aspetta Ale (froloccone), col quale almeno questo mezzo pomeriggio potrò condividere una salita ad una cimetta che amiamo molto, il Monte Chiusarella.
Da qui il Chiusarella è generalmente raggiungibile con un'itinerario molto suggestivo ma altrettanto facile da un qualunque escursionista, attraversando la misteriosa e magica Valvassera, il cui nome stesso ne rappresenta il biglietto da visita (dal tedesco Wasser = acqua).
  Lungo il percorso incontreremo molta acqua: ma oggi l'acqua non è "molta" ma "troppa", ed è l'elemento primario che detta legge a noi poveri uomini che osiamo avventurarci e sfidarne la forza. Mi sovviene un itinerario alternativo, salendo al colle Cuseglio per evitare l'acquea valle... ma, appunto, l'acqua del torrente Valvassera non è affatto d'accordo e ci sbarra la strada una prima volta. Dobbiamo per forza "sfidare" la Valvassera, dal cui abisso il suo torrente tuoneggia con una forza mai udita in tantissimi anni: man mano che si sale incontriamo riali mai visti prima, e pure belli gonfi, portandoci quasi all'altezza del torrente. Qui conosco un altro passaggio per il colle Cuseglio: controlliamo lo stato del torrente, ma è letteralmente impossibile passare anche qui, a meno di fare il bagno. Risaliamo e in breve siamo all'unico passaggio che "solitamente" in caso di forti piogge si riesce a guadare: ma oggi anch'esso è impraticabile, e con esso lo è ogni possibilità di raggiungere il Chiusarella per sentiero da valle. Non resta che collegarci a esso con un più ampio giro ergendoci sulla cresta valgannese del Monte Martica: giungiamo quasi all'entrata principale della Miniera Valvassera, finchè abbandoniamo il sentiero salendo sulla brulla dorsale in cui è abbarbicata solo erica e qualche rado cespuglio. La salita è erta, dura, senza sentiero obbligato anche se invero s'incontrano spesso vecchie tracce probabilmente in passato usate dai minatori per il trasporto del materiale scavato (argento e piombo): i colori autunnali della Martica hanno sempre qualcosa di indescrivibile, e creano da sole quelle atmosfere sospese ed enigmatiche letteralmente inspegabili a parole. A sorpresa, davanti a noi, si spalanca un improvviso abisso: una profonda fenditura nella montagna, al cui interno si distingue l'ingresso di una grotta, di cui ero al corrente ma vedo oggi per la prima volta. 
Dal volume di Roberto Corbella "Antichi sentieri della Valceresio" (Macchione Editore, 1998), pag.18 e segg.: ... A fianco dell'ingresso della miniera vi è una stretta forra: se la risaliamo arrampicandoci tra le alte erbe e quindi procediamo paralleli al fiume troviamo un grande crepaccio profondo una decina di metri sul cui fondo scorgiamo i resti di gallerie (impraticabili se non da esperti rocciatori)... 
 A bocca aperta davanti all'imprevisto crepaccio gli passiamo a fianco con un "ponte erboso" sul cui lato opposto si vede un altro ingresso della miniera allagato fin quasi al nostro livello (!), e di cui ignoriamo la profondità. La salita continua su una dorsale secondaria che ci porterà in cresta, in cui notiamo vicine e lontane le formazioni di porfido più curiose e insolite (da visitare... qui c'è senz'altro da divertirsi). E' una faticaccia, ed a tratti un ravano unico... il clima umido della Valganna non perdona e il fiato scarseggia... abbiamo fatto sì e no 400 metri di dislivello, e ciò la dice assai lunga su quanto l'umidità "pesi" sul fiato a queste latitudini anche ad autunno inoltrato.
 Giunti in cresta con colori e luci incomparabili giungiamo al fantomatico Passo del Diavolo, e anzichè raccordarci alla strada militare tagliamo per un sentiero che da diversi anni non facevo: la traccia è ormai invasa, gli alberi caduti non si contano, ma in qualche modo giungiamo alla forcellina tra Martica e Chiusarella. Qualche centinaio di metri ancora e siamo sotto il Chiusarella, nel "famoso" punto in cui - come un'accetta calata dall'alto - il terreno e la vegetazione cambiano totalmente conformazione. Il rosso porfido lascia lascia spazio al bianco calcare, alle betulle e ai prati verdi della nostra vetta di oggi, che raggiungiamo con un ultimo strappetto breve ma intenso.
Quattro foto, una visuale un po' coperta in lontananza ma letteralmente magnifica sulle cime delle valli circostanti: oggi è già un lusso concedersi il Campo dei Fiori, il Poncione, il Generoso, il Bisbino... va bene così.
  Ci restano tre quarti d'ora scarsi di luce, e tornare in Valganna senza usufruire dell'inospitale Valvassera diventa impegnativo: ritornare dalla cresta integrale della Martica è lunghissimo... resta il Colle Cuseglio che prima dal basso non potevamo raggiungere... Puntiamo al sentiero Valvassera, ma deviamo subito rimanendo sulla cresta tra essa e la non meno acquosa Valfredda: non faccio in tempo ad avvertire Ale che questo è territorio di cinghiali ed ecco davanti a noi non meno di una dozzina di grufoli che ci attraversano la via senza preoccuparsi della nostra presenza. Un altro grufolo ci "avverte" invisibile della sua presenza e procediamo cauti, finchè torniamo ad essere soli all'imbrunire: la cresta scende con un sentierino in mezzo all'erica abbastanza visibile, poi si perde nell'erba alta, ed è qui che altri due-tre grufoli attraversano la radura, tra cui forse proprio quello che ci aveva "avvertito" poco prima. Un sentiero sulla sinistra collega a un itinerario che ci permetterebbe una scomoda ma veloce discesa in Valganna, e che il torrente ci aveva impedito di fare in salita... ma non lo troviamo, dunque ci colleghiamo a un altro itinerario che pure da diversi anni non facevo. Lo troviamo, scorgendo finalmente il Rio Valfredda a picco sotto di noi: scesi con cautela e con sempre meno luce al torrente, lo attraversiamo e riattraversiamo fino a trovare il sentiero che contorna l'Alpe. Alpe... oddio, un'ex-alpe trasformata in lussuosa zona residenziale e privata con tanto di "inquietante" guardiano che con grosso fuoristrada e altrettanto grossi cani inferociti ci viene a chieder lumi sulla nostra "invasione". Gli spieghiamo che l'oscurità ci ha obbligati a spingerci qui, che ce ne andiamo subito, bla bla bla e ci congeda... 
Ma l'avventurosa Valganna non fa sconti...
 Scesi per ripida strada asfaltata al Laghetto Fonteviva (artificiale e aduso alla pesca sportiva), ed usciti dal territorio dell'Alpe Cuseglio, ora c'è da "sfidare" la buia Valganna e i suoi velocipedi: chi ama schiacciare il piede sull'acceleratore adora questa strada, che da Varese a Ponte Tresa non ha un solo semaforo, ed è stata spesso teatro di brutti incidenti dovuti all'alta velocità... Farla a piedi e al buio comporta agli occasionali pedoni rischi non da poco, ma ne usciamo indenni dopo un chilometro, giungendo alla macchina di Ale parcheggiata alla Miniera.

Non sembra vero ma è finita: Valganna e Martica, comè dura l'avventura!


froloccone
Con il sabato da lupi(http://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g3334666-d3243908-Reviews-El_Barchet-Curiglia_con_Monteviasco_Province_of_Varese_Lombardy.html) e domenica solo mezza giornata a disposizione,ne esce una di quelle avventure che non si dimenticano!!!!!La "Wild"martica  sa sempre regalare momenti e scorci unici,soprattutto da questo versante.L'incontro con il "plotone" di ungulati,ci ha fatto per qualche istante" gelare il sangue",ma allo stesso tempo,ci ha ricordato quanta è bella la natura.Grazie a Emiliano per la ennesima avventura!!!!

Tourengänger: Poncione, froloccone


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Kommentare (19)


Kommentar hinzufügen

cristina hat gesagt:
Gesendet am 18. November 2014 um 09:42
A noi è andata decisamente meglio in Valcuvia, tanta acqua e fango ma niente di preoccupante. Purtroppo causa frana la tagliafuoco per Cittiglio era chiusa e siamo così scesi lungo la strada asfaltata.

Anche la tagliafuoco da Casere a Laveno è interessata da una frana scesa probabilmente sabato.

Che bollettino di guerra questo week end!

Ciao Cri

Poncione hat gesagt: RE:
Gesendet am 18. November 2014 um 21:24
Allora leggerò la vostra relazione... vi aspetto in Valganna a questo punto.

Ciao

cristina hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. November 2014 um 09:49
Pensa che Marco quando era bambino andava quasi tutti i lunedì a fare il pic-nic con la famiglia al Ghirla, e me ne parla spesso. Suo padre faceva il pasticcere per cui era l'unico giorno che aveva libero e in estate erano sempre lì in pratica!

A te toccano i Corni e fratelli però!

Poncione hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. November 2014 um 20:19
Beh, su "Corni e fratelli" son stato già la scorsa primavera (un giorno prima di voi, se ricordi...), ma... sarà un piacere poterci tornare, visto che mi manca ancora il Moregallo. ;)
Rilancio l'invito, e Marco potrà rinverdire così i suoi bei ricordi del Lago di Ghirla (che d'inverno ghiaccia solitamente), il quale non a caso ben si nota dal... Poncione. ;)

cristina hat gesagt: RE:
Gesendet am 20. November 2014 um 10:45
Oganizza!!!!

Sapendolo con un po' di anticipo per noi va benissimo. Non amando particolarmente le ciaspole se nella stagione invernale riusciamo ad alternarle con qualcosa d'altro fa sempre piacere.

Ciao ciao

Poncione hat gesagt: RE:
Gesendet am 20. November 2014 um 13:50
Dai, l'inverno è lungo... ci sarà occasione di fare senz'altro qualcosa di piacevole. Per le ciaspole provo il vostro stesso sentimento... interessante, ma...
Ciao

cristina hat gesagt: RE:
Gesendet am 20. November 2014 um 13:57
Apppunto...è troppo lungo :-(((

cristina hat gesagt: RE:
Gesendet am 20. November 2014 um 10:48
Se sabato scorso non fosse stato proprio proibitivo avevamo pensato di fare parte della ciclovia che ho trovato sul sito "Saltainsella", a piedi e con l'ombrello! Sembra interessante!

Poncione hat gesagt: RE:
Gesendet am 20. November 2014 um 13:51
Non ho avuto tempo di guardare questo sito, ma una ciclabile che attraversa Valganna e Valmarchirolo c'è: e il bello è che i ciclisti son tutti per strada!

micaela hat gesagt:
Gesendet am 18. November 2014 um 10:03
Bell' avventura a basse quote e a km zero, bravi!
Molto esauriente e godibile il tuo lungo racconto, Emiliano!, e foto dai cromatismi incredibili grigio-celestino e rossiccio che fanno apprezzare la fotogenia dopo il passaggio dell' elemento ACQUA!
Ciao, Micaela

Poncione hat gesagt: RE:
Gesendet am 18. November 2014 um 21:30
Grazie dei complimenti, Micaela... sarebbe potuto essere un giretto da liquidare con due parole o addirittura da non menzionare, ed è stata un'avventura (possibilmente da ripetere) da raccontare nei dettagli.
Miracoli della Martica.

Ciao

GIBI hat gesagt:
Gesendet am 18. November 2014 um 10:45
bestia che acqua ... incredibile !!!

... è vero che tante volte senza allontanarsi troppo da casa si trovano sicuramente dei bei giri da fare !

ciao Giorgio

Poncione hat gesagt: RE:
Gesendet am 18. November 2014 um 21:25
Ciao Giorgio,
dici bene, mai sottovalutare il "giardino di casa": qualche bella sorpresa dietro l'angolo c'è sempre.

Menek hat gesagt:
Gesendet am 18. November 2014 um 20:23
Sfidando gli Elementi alle volte si va lontano alle volte vicino... l'importante è "alle volte"!!! Ciao coppia di disperati...
Menek

Poncione hat gesagt: RE:
Gesendet am 18. November 2014 um 21:27
E gli "Elementi" incontrati lungo la discesa erano pure tanti e grossi. :)))

gbal hat gesagt:
Gesendet am 19. November 2014 um 14:34
E' proprio vero che posti dove siamo stati tante volte e che consideriamo "di casa" possono assumere un aspetto più che minaccioso. E' scuola di montagna anche questa: sbrigarsela è d'obbligo.
Ciao boys!

Poncione hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. November 2014 um 20:23
Guarda Giulio, è solo quando ho visto tant'acqua che mi sono reso conto che ogni lato di salita alla Martica sarebbe stato non semplice... il Chiusarella era la meta e abbiamo tentato invano ogni scorciatoia. Solo allungando ci è stato possibile farlo... incredibile per una cima di nemmeno 1000 metri, a pensarci bene.
Questo ci ha permesso tuttavia di apprezzare - se ve ne fosse ancora bisogno - i colori e bellezze di questi luoghi davvero particolari.
Ciao

rochi hat gesagt:
Gesendet am 19. November 2014 um 18:25
A tutti i fruitori dell'impossibile, avviso importante: che ve ne fate delle terre estreme? L'avventura è qui, sopra la vostra testa!!!Poncione&Froloccone guaranteded!!!!!

Poncione hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. November 2014 um 20:25
Quando si ha certi "lussi" sulla propria testa perchè guardare lontano? Giuste parole le tue, Rochi.
Ciao


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