Andata e ritorrno Lema 1621 m - Tamaro 1961 m
Settimana di pioggia e neve in quota e come tutti cerchiamo di capire fino a dove è arrivata. Sopra i 2000, 1700, 1500 ognuno dice la sua. Un’occhiata alle webcam sembra darci una speranza di non toccarne in zona Lago Maggiore/Lugano. Proviamo la traversata Lema-Tamaro ci diciamo? E’ un po’ lunga per il periodo ma se partiamo presto dovremmo farcela.
Purtroppo il presto, pur essendo partiti per tempo, non avviene. Un giro dell’oca per raggiungere Luino ci fa perdere del tempo e siamo a Pradecolo/Rifugio Campiglio che sono quasi le 8.30, pazienza!
La salita al Monte Lema è comoda e man mano che si sale il panorama si apre sempre più, nonostante la presenza di qualche nuvola la visibilità è ottima e il panorama bellissimo.
Raggiunta la cima proseguiamo per il Monte Tamaro. Decidiamo di procedere all’andata sempre per cresta, dove possibile e al ritorno rimanere sul sentiero. Passiamo quindi vari mottarozzi di cui francamente non conosco il nome, qualche ometto un paio di croci e infine siamo sulla cresta che ci porta al Gradiccioli dove facciamo sosta prima di affrontare l’ultima salita, di un certo rilievo, della giornata. Scendiamo quindi dal Gradiccioli e con sentiero dapprima a stretti tornanti raggiungiamo anche il Monte Tamaro.
Ci siamo giocati il sole quasi definitivamente, un grosso nuvolone lo copre e l’arietta che si è alzata non ci permette di sostare in cima. Scendiamo al colletto sottostante e ci portiamo al rifugio, più precisamente alle antenne dove un pallido sole sembra ancora resistere.
Tra il fresco e il tempo che incalza la sosta sarà giusto il tempo di mangiucchiare qualcosa e poi via per il ritorno.
A questo punto seguiamo fedelmente il sentiero ufficiale che in molti punti coincide con quello fatto all’andata, regalandoci ancora, purtroppo, varie risalite che si fanno sentire. Cerchiamo di tenere un ritmo un po’ più allegro ma si fatica, ormai arriveremo con il buio ma vorremmo raggiungere almeno la sterrata con la luce.
Non ritorniamo sul Monte Lema e prima di scendere svoltiamo a dx, non è indicato nulla ma la traccia è in corrispondenza del cartello svizzero che indica “sentiero”. La traccia scende a tornanti e raggiunge una fontana dove troviamo il cartello svizzero per l’Alpe Arasio. Il sentiero raggiunge una prima deviazione per l’Alpe Arasio che ignoriamo, entra nel bosco , a causa delle foglie, si fa meno evidente, acceleriamo per evitare di ritrovarci al buio qui dentro dove è indispensabile vedere i bolli, per fortuna frequenti. Raggiungiamo una seconda deviazione per l’Alpe Arasio, ma proseguiamo diritti fino al cartello che indica Pradecolo a 45 minuti. Qui inizia la sterrata che con qualche sali scendi ci riporta al posteggio.
Ultima mezz’ora circa con le frontali, mannaggia all’ora solare!
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