Bivacco Corti e Bivacco Resnati


Publiziert von cai56 , 30. Oktober 2014 um 18:06. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:24 September 2014
Wandern Schwierigkeit: T4 - Alpinwandern
Klettern Schwierigkeit: I (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 7:00
Aufstieg: 1500 m
Strecke:Parzialmente circollare
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano a Ponte in Valtellina lungo le statali 36 e 38; proprio in corrispondenza del segnale di località si svolta a destra in direzione Arigna e Briotti (cartello stradale di piccole dimensioni). Attraversata l'Adda si svolta a destra e, subito al primo bivio, si sale a sinistra verso i nominati paesi. Ad Arigna, presso un trivio in corrispondenza di un tornante, si prosegue diritto verso la centrale idroelettrica di Armisa; la strada è sterrata ma ben percorribile: all'unico bivio è indifferente scegliere la direzione, si arriva comunque in breve al piccolo parcheggio presso un'edicola del Parco Regionale delle Orobie Valtellinesi.

Ci troviamo nelle valli delle cime più alte delle Orobie, tanto frequentate dal versante sud (provincia di BG) quanto selvagge e solitarie verso nord (provincia di SO). Si passa a sfiorare i due ghiacciai a quota più bassa nelle Alpi, ormai di massa molto ridotta, ma ancora ben caratterizzati. Lo stato dei sentieri e della segnaletica fra il parcheggio e i due bivacchi è variabile con tendenza all'insufficiente: in caso di scarsa visibilità è meglio rinunciare; fa - per il momento - eccezione l'ottimo e recente segnalamento del tratto roccioso sotto il Bivacco Corti. Il percorso di unione fra i due bivacchi è solo indicato alle due estremità e consiste nella discesa di un vasto canalone roccioso e morenico con brevi tratti di arrampicata: sempre piuttosto delicato. Panorama forzatamente limitato, ma assai suggestivo sulle incombenti e cupe pareti circostanti.

Da Armisa 1041m si prosegue lungo la ripida pista cementata chiusa al traffico dei non autorizzati; dopo alcuni tornanti si raggiungono i prati di Pattini 1275m con alcune baite e un piano inclinato di servizio alle opere idroelettriche. Si prosegue sulla sterrata fino ad un bivio: lasciando a destra la stradella per i Forni (piccola diga), si sale a sinistra verso un bellissimo pendio di pascoli disseminato di cascine. Si oltrepassano le Foppe 1350m, Pradasc 1458m e baite Michelini 1499m; la pista termina e si prosegue su di un sentiero che, con blandi saliscendi, tende a convergere con il fondovalle. Guadato il torrente del vallone del Druet (passaggio che può essere problematico; in loco una catena), si raggiunge il bivio per i due bivacchi: lasciata a sinistra la traccia per il Bivacco Resnati (via di ritorno) si attraversa un terreno alluvionale fra i numerosi ruscelli che solcano una morena sparsa di cespugli di ontano (traccia aleatoria e segnali scarsi). Ci si porta manmano a risalire un dosso cespuglioso con numerosi ripidi tornantini e - nei pressi di un grosso masso 1933m - si lascia a destra la traccia per il Rifugio Donati. Si sale una pietraia che conduce ad una sorta di bocchetta - presso Q 2091m - che introduce alla selvaggia parte superiore dell'itinerario. Percorrendo una serie di cenge solcate da numerosi canali di pietrame instabile, si sale al ripiano erboso del Dosso del Mercato (probabile luogo di scambio commerciale quando il Passo di Coca era meglio transitabile rispetto alle pur scadenti condizioni glaciali odierne). Ancora in ripida salita fra cenge canalini e roccette, si guadagna il dosso superiore di uno sperone roccioso dove si trova la piccola costruzione del Bivacco Corti 2509m. Il ritorno con passaggio al Bivacco Resnati avviene con percorso non segnalato, tutto da ricercarsi nel vallone che sta sotto la verticale della vicina Vedretta del Lupo. I passaggi alternano instabili ghiaie moreniche a lunghe "passeggiate" su ripide piode solcate da rivoli d'acqua (attenzione a non improbabile formazione di ghiaccio) e a brevi arrampicate di raccordo. Raggiunto un solido terrazzo roccioso (freccia gialla) si deve attraversare verso destra in direzione del sempre ben visibile bivacco: non c'è traccia e il traverso è lungo una morena instabile e sovente franosa. Alla fine si raggiunge il grosso masso con il piccolissimo Bivacco Resnati 1850m appoggiato. Percorso da evitarsi assolutamente se il rosso bivacco non rimane sempre a vista: a valle di quanto descritto si apre un improvviso gradino roccioso solcato da cascate, del tutto impraticabile. Dal Bivacco Resnati si scende per la linea di massima pendenza (poche segnalazioni) lungo una morena della Vedretta di Marovin sempre più inerbata , detta "Scimur"; fra fitti cespugli di ontano, presso un masso, si oltrepassa la croce in memoria dei fratelli Maffina e in breve si raggiunge il bivio fra i due bivacchi evidenziato in salita. Da qui al parcheggio lungo la via di salita.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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