Cima Bianca (2612 m)


Publiziert von tapio , 24. September 2014 um 17:15.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:23 September 2014
Hochtouren Schwierigkeit: WS
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Madöm Gross   Gruppo Pizzo Campo Tencia 
Zeitbedarf: 10:45
Aufstieg: 1912 m
Abstieg: 1912 m
Strecke:21 km. Dettaglio: Chironico Valle (940 m) – Cala (1469 m) – Faura di Cala Sud (1537 m) - Piano del Ör (~ 1485 m) – Passo Ciù ( 1430 m) – Ponte sul Ticinetto (~ 1500 m) – Laghetto (1763 m) – Alpe del Laghetto (1832 m) – Passo di Piatto (2111 m) – ganna in direzione Est (Remie) fino a circa 2400 m – traverso verso destra (W) – salita sulla cresta W – cengia verso SW – cresta W – Cima Bianca (2612 m) – ritorno per la stessa via
Zufahrt zum Ausgangspunkt:N2 uscita Faido – Lavorgo – Nivo – Chironico - Valle
Kartennummer:map.geo.admin.ch

In Val Verzasca non ho ancora messo piede quest’anno. Sento che devo rimediare e voglio farlo con una cima simbolica, che desidero raggiungere da molti anni. Scelgo però un avvicinamento leventinese, perché la Val Vegorness semplicemente non mi attira, con quel lungo passaggio sul fondovalle duro più della pietra (se così si può dire dell’asfalto). 

La godibile salita da Cala, la stessa (parzialmente) che si fa per il Penca, il Forno, il Barone, la Capanna Sponda etc etc, invece, la conosco bene e so che incontra il mio gusto, nonostante la doppia perdita di dislivello (computo globale tra andata e ritorno: 240 m, da aggiungere ai restanti 1672).

Per illustrare il richiamo della Cima Bianca, non so se bastano la parole del Brenna: “Montagna splendente che incanta il visitatore che giunge a Sonogno”, ed in relazione alla parte finale dal Passo di Piatto alla vetta: “La via normale: è bellissima. Tratti di arrampicata su roccia stupenda”. Se non bastano aggiungo anche la mia versione: “È una calamita per gli occhi: il suo versante N, solenne e maestoso, fa dimenticare le piccolezze e le vacuità degli affanni umani”.

Detto questo veniamo alla salita. Da Valle (Chironico) seguo il sentiero che attraverso Cala, il ponte sul Ticinetto e l’Alpe del Laghetto porta al Passo di Piatto.

All’ultimo tornante prima di giungere al Passo, lo abbandono e comincio la salita su ganna in direzione della punta più alta della Cima Bianca (quella che da qui sembra essere la vetta, a destra di un profondo intaglio).

Attorno alla quota 2400 m, dove si esaurisce la verticalità dell’ampio muro che scende da un rilievo secondario della cresta W della Cima Bianca e, nel contempo, dove la ganna si innalza ancora più ripida in direzione di un canalino che punta alla vetta, qui, sulla destra, noto un primo corposo ometto, seguito da un altro e un altro ancora, e poi tutta una serie di bolli blu.

Superato l’ometto affronto subito il tratto forse più pericoloso della giornata: un brevissimo passaggio orizzontale su placche sulle quali è depositato uno strato di 4-5 centimetri di acqua ghiacciata. C’è giusto lo spazio per appoggiare lo scarpone e passare con la massima circospezione. Tutto il versante si trova nelle medesime condizioni: in assenza di sole (che attualmente vedrà forse per mezz’ora al giorno) è tutto un florilegio di candelotti ghiacciati e scivoli verglassati. A cercare i giusti passaggi si può evitare il ghiaccio vivo (anche perché, altrimenti, toccherebbe rinunciare) però la lentezza e l’attenzione sono d’obbligo.

Passato il traverso verso destra, inizio la salita in direzione della cresta W, in una zona sempre molto fredda ma senza ghiaccio. I bolli blu e gli ometti, soprattutto i primi, non mancano mai e devo dire che in questo ambiente severo e verticale sono di conforto.

La cresta è aerea e, ad un certo punto, sorpresa delle sorprese, i segnavia abbandonano la cresta W e si dirigono, con un passaggio da fare con gli oli santi in saccoccia, verso la cresta (il costone) SW. C’è da superare una cengia erbosa appoggiata sul nulla: nel primo tratto la cengia è “nature”, la seconda parte è invece assicurata da una corda fissa (nuova, presumibilmente del 2013-2014, secondo quanto si ricava dal libro di vetta).

Passata la cengia, si ritorna verso la cresta W (il Brenna non cita il passaggio della cengia: si limita ad osservare “seguendo sempre il filo dell’aerea cresta, – W – superando placche e muretti di pietra, si giunge in cima”).

Anche il tratto compreso tra la fine della cengia ed il nuovo raggiungimento della cresta W è delicato. Passaggi su erba ripida con, sotto, 1500 metri di vuoto - verso Cabiói - non consentono distrazioni.

La cresta sarà anche aerea ma se non altro la roccia dà più sicurezza dell’erba; c’è anche un passaggio tra due lame che sarebbe meglio fare senza zaino: io provo a tenerlo, ma gratta da entrambe le parti.

Nell’ultimissimo tratto aggiro una specie di torre andando a toccare addirittura la cresta S (ma si tratta solo di pochi metri).

Incredibile la soddisfazione nel salutare l’ometto di vetta, posizionato con vista su Sonogno. Il punto più alto è però verso la Leventina, seguito poi da un ulteriore risalto, ancora più sul lato del Poncione Croara, che dà la migliore visuale verso la Leventina stessa.

Nonostante le difficoltà che mi aspettano, mi concedo una birra bianca: quale posto migliore se non la Cima Bianca?

Le iscrizioni sul libro di vetta sono poche: non le ho contate, ma siamo al livello della Punta dello Stambecco. Immancabile quella del Sig. Olindo Scattini, il re della Verzasca, che con Jules conoscemmo durante la salita alla Corona di Redòrta.

Il ritorno, forse perché già conscio delle difficoltà, lo trovo meno complesso dell’andata (fatta davvero a rilento, meditando ogni passo, ogni appiglio e ogni appoggio). In particolare, all’uscita della parete Nord, cioè poco prima di raggiungere la ganna, resto leggermente più alto nel traverso (pochi metri) ed evito così il raggelante passaggio sul ghiaccio.

Per il resto ripeto il lungo tragitto dell’andata, con la variante del Passo di Piatto, che vado a toccare per curiosità, ma che non è necessario ai fini della salita (discesa) alla Cima Bianca.

Giungo a Valle dopo quasi 11 ore di marcia: la Cima Bianca resterà tra i ricordi più indimenticabili di questo 2014.

 

Tempi:

Chironico (Valle) – Cima Bianca : 6 ore e 15’

Cima Bianca – Passo di Piatto: 1 ora e 30’

Passo di Piatto – Chironico (Valle): 3 ore

 


Tourengänger: tapio


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Kommentare (14)


Kommentar hinzufügen

froloccone hat gesagt:
Gesendet am 24. September 2014 um 18:14
Accipicchia!!!!(per non essere il solito scurrile) Parlavo proprio sabato con Emiliano,di questa incredibile cima e dei suoi,per ovvi motivi, scarsi frequentatori.Su hikr forse l'unico era il mitico Skiboy 1969 e su un altro sito,VerticalTI.Complimentoni ancora una volta,questa è una super cima,in una valle che amo particolarmente!!!! Grande Fabio!! Ciao ALE

tapio hat gesagt: RE:
Gesendet am 24. September 2014 um 18:45
Ciao Ale, grazie mille! Sì, i frequentatori sono pochi (così si evince dal libro di vetta) e io mi sono limitato alla via normale, semplificata dai bolli blu. Quello che hai visto su VerticalTi è alpinismo allo stato puro e la via lì seguita la posso solo vedere in sogno, oppure col binocolo...
Comunque, anche così, la Cima Bianca rimane una gran bella montagna nonchè una meta (per me) indimenticabile.

Ciao, Fabio

froloccone hat gesagt: RE:
Gesendet am 24. September 2014 um 18:51
Si ho notato che la via di VerticalTi non era la normale,ma stiamo comunque parlando di una vetta,oltre che stupenda di un livello superiore(anche dalla normale) e tu l'hai conquistata,questo è quello che conta!

tapio hat gesagt: RE:
Gesendet am 24. September 2014 um 20:28
...Grazie per la gentilezza...

Poncione hat gesagt:
Gesendet am 24. September 2014 um 23:18
Ciao Fabio,
effettivamente questa la si può quasi chiamare telepatia... noi l'abbiamo pensata, tu l'hai scalata.
Non resta che complimentarmi per l'ennesima volta: altra cima mica da tutti, che ho ammirato ripetutamente "come una calamita" (usando le tue parole) mentre quattro anni fa' salivo sul Pizzo di Mezzodì.

tapio hat gesagt: RE:
Gesendet am 25. September 2014 um 18:38
Ciao Emiliano,
se è telepatia, è telepatia!!! Ti ringrazio per quanto dici: invece io, sul Pizzo di Mezzodì devo ancora andarci, e anch'io l'ho ammirato tante volte da più angolature...

Ciao, Fabio

micaela hat gesagt:
Gesendet am 25. September 2014 um 12:37
ciao Fabio , bravo !
da brividi , certe foto , il racconto...e , come sempre sensibilità ,
freschezza , entusiasmo !
Micaela

tapio hat gesagt: RE:
Gesendet am 25. September 2014 um 18:41
Grazie mille Micaela!
Mi fa davvero piacere che tu riesca a cogliere quegli aspetti nelle mie relazioni: come detto, spesso mi pare di essere troppo prolisso. Meglio così!!!

Ciao, Fabio

veget hat gesagt:
Gesendet am 26. September 2014 um 20:43
Ciao Fabio,
questa ,a mio parere è tra le migliori del tuo palmares, dovuto (forse) al fatto che le foto e la relazione contribuiscono in modo convincente a quanto sopra......L'ambiente da te illustrato, complice la nitidezza dell' atmosfera, è da vedere e rivedere, tanto è piacevole... Complimenti meritati.


Eugenio

tapio hat gesagt: RE:
Gesendet am 26. September 2014 um 20:58
Ciao Eugenio,

ti ringrazio molto. Senz'altro la nitidezza dell'atmosfera aiuta molto a proporre delle foto "illustrative". Poi l'ambiente, ti assicuro, è davvero d'eccezione ed è un privilegio poterlo vedere da vicino.

Ciao, a presto, Fabio

gbal hat gesagt:
Gesendet am 26. September 2014 um 23:03
Caspita Fabio, non è l'altezza del traguardo a dargli valore; la Cima Bianca è un esempio di come scegli le tue mete e raggiungi l'obiettivo. Immedesimandosi nella lettura vengono un po' i brividi!
Complimenti

tapio hat gesagt: RE:
Gesendet am 28. September 2014 um 15:38
> non è l'altezza del traguardo a dargli valore

Parole sante, Giulio: è quello che ho sempre pensato anch'io e che continuo a pensare.

Ti ringrazio per i complimenti, e speriamo di poterti riservare letture più rilassanti in futuro...

Ciao, Fabio

Simone86 hat gesagt:
Gesendet am 30. September 2014 um 20:36
Cengie e cresta da brivido, complimenti! Due domande: se non ho appresi male hai seguito i bollini perchè li hai scoperti al momento o sapevi già della loro presenza? La cresta percorsa integralmente che difficoltà poteva presentare cosi a occhio?
Grazie
Simone

tapio hat gesagt: RE:
Gesendet am 30. September 2014 um 21:16
Grazie mille Simone!

1) I bollini li ho scoperti al momento e pensavo che seguissero la cresta con solo qualche minima manovra di aggiramento (beh, a parte la cengia e la controcengia, è stato così)
2) A occhio avrei detto anche PD+ o oltre, ma poi ho saputo che si rimane attorno al PD (più o meno come dice il Brenna): una buona occasione per andare a ri-verificare, magari l'anno prossimo...

Ciao, Fabio


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