Pizzo Marchhorn


Publiziert von Califfo , 4. September 2014 um 13:40.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:14 August 2014
Wandern Schwierigkeit: T4 - Alpinwandern
Hochtouren Schwierigkeit: WS-
Klettern Schwierigkeit: I (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   I   Gruppo Pizzo San Giacomo   Gruppo Grieshorn   Gruppo Basodino   Gruppo Pizzo Rotondo 
Zeitbedarf: 10:00
Aufstieg: 1097 m
Abstieg: 1097 m
Strecke:Paltano,Alpe San Giacomo, Btta Formazzora, Ghiacciaio Cavagnoli, Marchhorn, Btta val Maggia,Passo san giacomo, Paltano
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A2 - Strada cantonale passo Novena
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Strada cantonale passo Novena - Autostrada A2
Kartennummer:http://map.geo.admin.ch/

Partenza da Paltano (Comune Bedretto) come previsto. Il sentiero non tracciato (o con 3 marchature nel tratto intero) Era piuttosto facile da trovare. Dall'alpe di San Giacomo giunge poi il sentiero tracciato T2 ver la Botta di Formazzora. L'inizio di questo sentiero è tracciato fino al raggiungimento del primo nevaio. Dopo una breve sosta e il passaggio del nevaio abbiamo ritrovato il sentiero segnalato bianco-rosso-bianco fino alla biforcazione dove un sentiero molto facile da individuare ma abbastanza ripido sale verso la botta di Formazzora.Giunto sul passo era pieno di brina ma finalmente si vedevano quasi i primi raggi di sole della giornata.
La dicesa verso il ghiacciaio del Cavagnöö non era di particolare difficoltà anche se il sentiero non marcato abbiamo perso dopo alcuni tornanti. 
Allora tutti pronti per montare i ramponi. Per fortuna il ghiacciaio era quasi privo di neve in modo tale che si vedevano i crepacci. A dire il vero c'è uno solo abbastanza pericoloso circa 70cm largo e diversi metri profondo. (Stima 10-15 metri).
Secondo le informazioni di alfio abbiamo attraversato il ghiacciaio per poi raggiungere la cresta alla sinistra della cima. La salita fino alla cresta non era pericolosa anche se ripida. L'ultimo pezzo però per arrivare alla cima era pericolosissimo da fare dal versante italiano mentre in quello svizzero richiede un passaggio d'arrampicata come descritto da alfio "facile è divertente" l'unica cosa era che secondo la nostra opinione era non poco pericoloso. Cioè se si dovesse scivolare da qualche parte o staccarsi un sasso si rischia di cadere molto in basso. Dalla vetta il salita sembra molto più facile dalla parte destra guardando dal ghiacciaio ma ormai abbiamo lasciato i nostri sacchi sulla cresta per facilitare l'arrampicata dei ultimi 5 metri di altezza e quindi siamo nuovamente scesi da li. Per sicurezza abbiamo portato con noi una corda ma non avevamo nessuna imbragatura. La corda poteva essere utilizzato soltanto come emergenza in caso se uno scivolasse.
Da li pausa pranzo di oltre 1 ora per poi procedere la discesa verso la Botta di val Maggia. La discesa era più impegnativa a quanto previsto anche perché nella cartina non ci sono disegnati dei laghetti/pezze d'acque che alla fine ci ha fatto pensare di essere in un punto dove in realtà non eravamo. 
Nulla di grave ad un certo punto abbiamo trovato un sentiero bianco-blù-bianco che ci ha portato al sentiere T2 per la Botta della val Maggia.  Procedendo la discesa in Italia (segnalato rosso-bianco-rosso) verso i laghetti italiani. Da li tutto su sentiero verso il rientro in svizzera al passo San Giacomo dove abbiamo chiuso l'anello. L'ultimo tratto di discesa come siamo saliti. 

Tourengänger: Califfo


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